Domani, giovedì 21 luglio 2016, alle ore 10.00, presso la Sala Caduti Nassirya del Senato della Repubblica in Piazza Madama a Roma, i senatori del Gruppo Misto, Dario Stefàno e Luciano Uras illustreranno il disegno di legge a loro firma.
Uno strumento per sviluppare progetti in materia di salute e sicurezza sul lavoro ma anche un luogo dedicato a cittadini, imprese, e lavoratori che potranno trovare le informazioni, la normativa e tutti gli aggiornamenti sulla prevenzione della salute nei luoghi di lavoro
FIRENZE - Ancora un morto sul lavoro, ancora un incidente che questa volta è costato la vita ad un cavatore.
Il gruppo di vendita al dettaglio Auchan é stato accusato dalle autorità russe di vendere miscele di carne diverse a quelle dichiarate, passandole per carne di manzo o maiale tritato, ed ha immediatamente attaccato i metodi di analisi utilizzati dalle agenzie di sicurezza russe. Secondo Auchan, infatti, il metodo che è stato utilizzato si basa su un'identificazione del DNA, che è "estremamente sensibile". "A sostegno di tale affermazione è necessario integrare le analisi di altre ricerche di laboratorio per determinare l'esatta composizione del prodotto", ha comunicato il gruppo in una dichiarazione. Infatti, il metodo utilizzato dalle autorità russe rileverebbe la presenza di qualsiasi particolare specie ma non permette di determinare la percentuale esatta che c'è. Risultato: un tocco di un coltello o un guanto utilizzato in precedenza per un altro taglio di carne può trasmettere una piccola parte del DNA nel campione, senza che sia riferibile ad un mix di varie carni. Auchan indica ha inviato una lettera alle autorità sanitarie russe al fine di richiedere ulteriori indagini più accurate, assicurando che è "impossibile che quella carne di cavallo possa essere identificata nella produzione a causa della non commercializzazione da parte di Auchan" nei negozi della catena. Martedì scorso, l'agenzia per la salute russa Rosselkhoznadzor aveva comunicato in una dichiarazione di aver identificato il DNA di cavallo, nella carne di manzo, pollame e maiale macinata sequestrata nei punti vendita Auchan, insegna molto presente in Russia e in particolare a Mosca. Il comunicato in questione è stato poi rimosso a mezzogiorno, senza più menzionare la presenza di carne di cavallo, ma specificando che su 17 campioni di carne testati, 15 non soddisfacevano la composizione indicata sull'etichetta.
Quindi, secondo le autorità sanitarie russe, la carne macinata di manzo conterrebbe maiale, pollame e carne ovina mentre il maiale conterrebbe manzo, pollame e carne ovina. Allo stesso modo la carne per kebab conterrebbe pecora e manzo, ma anche carne di maiale. Contattato da un'agenzia di stampa, il portavoce di Auchan in Russia, Maria Kournossova, ha detto che l'azienda aveva lanciato "un'indagine interna per verificare queste informazioni e capire le ragioni di questi reati, se si sono verificati".
Le analisi delle autorità russe sono intervenute dopo una serie di ispezioni condotte nell'ultima settimana nei supermercati del marchio a Mosca, nella regione di Mosca e della regione di Tula, a sud della capitale russa. Le autorità allora avevano già accusato Auchan di allungare artificialmente le date di scadenza e di non essere conformi alle normative nel trattamento dei rifiuti alimentari. Il distributore francese è stabilito dal 2002 in Russia dove è molto presente con 88 punti vendita. Ovviamente per Giovanni D'Agata, presidente dello Sportello dei Diritti" le affermazioni dell'agenzia sanitaria russa sono da verificare anche per capire se analoghe indagini siano fatte anche nell'area UE dove nei mesi scorsi si sono verificati una serie di scandali riguardanti l'utilizzo di carni diverse da quelle indicate sulle etichette su numerosi prodotti. L'occasione data da questa inchiesta in Russia, può essere utile per un'intensificazione dei controlli sul dna dei prodotti a base di carne venduti sugli scaffali dei supermercati che garantirebbe non solo i consumatori ma anche le stesse catene di distribuzione e le aziende produttrici.
Torino è sempre più Smart: nasce CSI Torino grazie all’accordo tra i laboratori tecnico scientifici della Polizia Municipale della Città di Torino e il Politecnico di Torino e SiTI.
L’Europa si conferma il continente più pacifico del pianeta.
Mentre l’Europa si conferma il continente più pacifico del pianeta. Nella top ten ben 6 stati europei e l'Italia non c'è. La Svizzera è il paese più sicuro al mondo
Se gli italiani pensano di vivere in un paese in pace si sbagliano. Il Global Peace Index 2015 ha classificato il livello di violenza di 162 Nazioni: prima l'Islanda e trentaseiesimo il nostro Paese. Al vertice dei più pericolosi la Siria, seguita dall' Afghanistan. Lo afferma lo studio pubblicato dal "Global Peace Index", frutto del lavoro dell’Institute for Economics and Peace (Iep) che ogni anno classifica il livello di violenza dei vari Paesi del mondo prendendo in considerazione 23 diversi valori: dal numero di omicidi all’attività terroristica, dall’instabilità politica alla spesa militare. Nella graduatoria dei più violenti c'è la Siria, precipitata ad un livello di pericolosità altissimo negli ultimi anni. Solo nel 2008 era considerato all’88esimo posto tra le nazioni più pacifiche, più o meno a metà della lista di 162 considerate. La guerra civile che sta dilaniando il Paese dal 2011 e l’avanzata dell’Isis lo hanno fatto scivolare al fondo. L’Europa si conferma il continente più pacifico del pianeta. Nella top ten ben 6 stati europei. Al primo posto figura l'Islanda, seguita da Danimarca e Austria. Al quinto posto figura la Svizzera. Per contro, nella classifica dei luoghi più violenti, dopo la Siria, ci sono Afghanistan e Iraq, seguono molti Paesi del Centro Africa sconvolti dall'instabilità politica. Negli ultimi sette anni, attesta la ricerca, il tasso globale di pace è calato in modo considerevole. Rispetto al 2014, ben 78 paesi hanno abbassato il ranking, diventando più pericolosi. La Libia è lo Stato più regredito, seguito dall’Ucraina che non viene classificata come Europa ma come Eurasia che soffre dello scontro con in separatisti russi. Solo 11 paesi al mondo possono davvero considerarsi "pacifici", e tra questi non c'è l'Italia. In Europa, solo la Svizzera è completamente estranea a qualunque coinvolgimento in conflitti di qualunque tipo. L'Italia si piazza al 36esimo posto su 162 nazioni,commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a causa del proprio coinvolgimento in missioni estere ma anche all'alto tasso di criminalità percepita e bassa sicurezza sociale.