Print this page
Martedì, 06 Dicembre 2016 00:00

La Borsa non piange per Renzi: -0,21%

Written by 
Rate this item
(0 votes)

Milano - Un piccolo sasso in acque già mosse: l'effetto-referendum sui mercati sembra essere stato limitato e di breve durata. Il panico non c'è stato: le Borse europee hanno chiuso tutte positiva con la sola eccezione di Milano.

Che però contiene le perdite allo 0,21%. In forte difficoltà le banche: il referendum lascia un po' di incertezza sulla partecipazione di fondi esteri all'aumento di capitale per Mps. 

Subito dopo gli exit poll, l'euro era scivolato ai minimi da un paio d'anni sui mercati asiatici a 1,05 sul dollaro, ma stasera ha chiuso già di nuovo sopra quota 1,07. Lo spread aveva cominciato la giornata a 178 punti base, con rendimenti dei decennali al 2%, ma ha poi chiuso a 167, con tassi di nuovo a 1,98%.

Insomma, la Borsa chiude la sessione all'indomani del referendum in buona tenuta, nonostante la vittoria del No che secondo le previsioni avrebbe dovuto causare forti perdite. Il bilancio finale invece vede l'indice Ftse Mib cedere solo lo 0,21% a 17.050 punti bilancio maturato dopo una mattinata molto volatile e un pomeriggio più stabile, mentre l'All Share segna -0,13%.

Non c'è stato dunque il temuto tonfo del listino, anche se Piazza Affari ha perso terreno rispetto al resto d'Europa, dove gli indici sono saliti di circa l'1% sfruttando i buoni dati del Pmi servizi e delle vendite al dettaglio nell'eurozona; il risultato del voto, secondo gli analisti, era di fatto già scontato nelle performance delle ultime settimane. Convulse le prime fasi al via delle contrattazioni: l'indice ha perso fino al -2%, in seguito è risalito al +1,5% per poi tornare in negativo. Hanno inciso tra l'altro le dichiarazioni del membro della Bce Nowotny, che non ha escluso un intervento pubblico dell'Italia sulle banche.

La vittoria del 'No' al referendum costituzionale non crea nessun panico neanche sugli altri listini europei, che chiudono positivi ed estendono i guadagni nelle ultime fasi di seduta sulla scia del nuovo record storico segnato da Wall Street. Gli investitori avevano già messo in conto una sconfitta del fronte del Sì e avevano già ridotto la loro esposizione nei confronti dell'Italia nelle scorse settimane e la maggior parte degli osservatori scommette su una transizione rapida che porti all'insediamento di un governo tecnico.

Maglia rosa invece a Francoforte, dove l'indice Dax balza dell'1,64% a 10.685 punti; brillano il comparto auto (Bmw +3,23%, Daimler +2,96%) e Deutsche Bank (+2,93%). A Parigi, dove il Cac 40 cresce dell'1% a 4.574 punti, spiccano invece ArcelorMittal (+4,91%) e Nokia (+4,55%). Più timida Londra, dove il 'footsie' sale dello 0,24% a 6.747 punti. In rialzo dello 0,56% l'Ibex di Madrid, che segna 8.655 punti. (AGI) Rus (AGI) - Milano, 5 dic. - L'indice Ftse Mib ha chiuso la seduta con un calo dello 0,21%, a 17.050 punti; l'All Share segna -0,13%.

L'euro chiude in rialzo a 1,0727 dollari e 122,61 yen, dopo un breve tonfo a 1,0506 dollari, minimo da 20 mesi, subito dopo le dimissioni di Renzi. Salvo questa turbolenza di breve termine, non si è quindi verificato alcuno scossone sul mercato dei cambi, come invece avvenne all'indomani della Brexit, con lo scivolone della sterlina. I mercati contano infatti su una transizione rapida e sul ruolo di scudo della Bce. A testimoniare la propensione al rischio degli investitori è la decisa flessione dello yen, che scende a 114,33 nei confronti del biglietto verde.

Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi chiude in calo a 167 punti dopo il balzo a 178 punti dei primi scambi. Il rendimento del decennale arretra all'1,98%. Il differenziale Bonos/Bund segna 124 punti a un tasso dell'1,55%.(Agi)

Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore

Sostengo Agorà Magazine
Read 1402 times