Ne è convinta Antonella Cordone, specialista tecnico e coordinatrice per le Questioni indigene e tribali dell’Ifad (Fondo Onu per lo sviluppo agricolo), intervistata dall’agenzia DIRE a margine della prima giornata dell’Indigenous Peoples’ Forum, che si è aperto oggi a Roma e proseguirà anche lunedì 13 febbraio. Questo appuntamento biennale punta a incrementare la partecipazione delle comunità indigene nei programmi di sviluppo che li riguardano, e costituisce una delle più importanti occasioni a livello mondiale per analizzare, condividere ed imparare dalle passate esperienze. Video
Antonella Cordone all’agenzia DIRE spiega quindi perché è tanto importante sostenere i sistemi economici di questi popoli: “il mercato li sta uccidendo”ricorda, perché le sue regole e meccanismi “non sono umani né umanizzanti”. Questo sarà uno dei temi su cui la due giorni del Forum si focalizzerà, gli stessi emersi “dagli incontri regionali- spiega Cordone- che abbiamo organizzato insieme ai vari rappresentanti delle organizzazioni dei popoli indigeni con i quali lavoriamo, i quali hanno delineato le priorità e le raccomandazioni per l’Ifad e i governi per far avanzare l’Agenda dei popoli indigeni”.
L’Ifad, negli ultimi dieci anni, “ha realizzato tantissimo”, sottolinea l’esperta, “perché abbiamo lavorato con loro. Noi crediamo infatti nell’ascolto e nel lavoro comune”. Inoltre per la prima volta, “grazie alla risoluzione frutto della Conferenza mondiale sui popoli indigeni del 2007, siamo riusciti a far sedere intorno allo stesso tavolo i rappresentanti dei popoli indigeni, dei governi e dell’Onu”. Altro risultato importante, conclude Antonella Cordone, è che El Salvador e Myanmar “per la prima volta hanno messo risorse in gioco” affinché tale Agenda abbia seguito, in linea con i nuovi Obiettivi di Sviluppo del Millennio (riuniti nell’Agenda 2015-2030). Importante anche l’inaugurazione all’interno dell’edificio Ifad di una stanza permanente per le persone appartenenti a queste comunità, chiamata ‘The Indigenous Peoples’ place’, in cui chi vorrà, potrà incontrarsi per discutere e proseguire il lavoro di ricerca di soluzioni. (agenzia Dire diAlessandra Fabbretti)
Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore