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Giovedì, 16 Marzo 2017 00:00

Il taboo della legge sul partito

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Ieri, ho ribadito http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=15394:la-corruzione-si-combatte-solo-con-la-legge-sui-partiti&Itemid=492  ovvero, ho insistito col mio mantra: La corruzione si combatte solo con la legge sui partiti.

Ringrazio la redazione di Agoramagazine dello spazio che mi riserva.

Oggi, convintissimo che coloro che fanno politica negli ultimi 69 anni sanno di farla in modo ipocrita, cioè sapendo che la priorità sarebbe far leggi all’art. 49 Cost.:

Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

Tuttavia, provo a considerare questo articolo costituzionale come una specie di taboo moderno osservando dei pareri rispettabili proposti da due persone estranee agli immediati conflitti politici, come Gianrico Carofiglio [“Un diritto dei magistrati fare politica, ma servono dei paletti d’ingresso” raccontato a Liana Milella: 6 di la Repubblica] e l’ex premier Enrico Letta [“Letta, attacco a Renzi; -Si usano i partiti per fregare i compagni-” di Gianluca Luzi: 7 di la Repubblica].

Il primo racconta che la norma sull’iscrizione ai partiti politici c’è ma il Csm potrebbe ricorrere ancora alla Corte costituzionale perché sono emersi casi di evidente conflitto di interessi nell’azione di tutela della legge e la nuova attività politica. Tuttavia nulla dice in proposito dell’inesistenza assoluta del delitto politico che verrebbe configurato da una legge sui partiti che darebbe all’ordine giudiziario il compito ordinario di dirimere ogni violazione a questa legge.

Il secondo, Enrico Letta, ha pubblicato con il Mulino il libro “Venti e Maree” in edicola da domani, dove parla di Europa, da europeista convinto [e dunque lo leggerò] in 160 pagine che non hanno indotto il giornalista a parlarci di partito legale. Eppure, Letta dovrebbe farlo, secondo me.

Anzitutto, perché un cittadino comune come me, non iscritto a nessun partito per scelta dolorosa, giudica ogni partito un fenomeno privatistico che offende la politica democratica fatta sugli interessi di tutti. Nel caso di Letta, premier destituito per decisione del partito democratico non regolato da una legge, c’è stato un moderno colpo di Stato, che ogni italiano non iscritto al Pd può lamentare. Ed io lamento!

Sulla faccenda dei partiti ridotti a cassa di risonanza di un capo, Letta apra gli occhi: non fanno tutti così? Il gran rottamatore Matteo Renzi sta facendo ciò che fa Pisapia col Campo Progressista ed anche Bersani che oggi lo incontra [: 6 Pisapia: io mai nella lista dem].

Per quanto riguarda il terremoto giudiziario che si è abbattuto sulla Consip, la comica tocca il top: “Per Romeo aiuti di altissimo livello”. E il governo decide di cambiare l’ad Luigi Marroni tenendo il ministro dello Sport Lotti [“Io pulito].

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