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Domenica, 09 Aprile 2017 00:00

La profezia di Caifa

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Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò gli Israeliti dalle genti fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né più saranno divisi in due regni.


Non si contamineranno più con i loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Il mio servo Davide sarà su di loro e non vi sarà che un unico pastore per tutti; seguiranno i miei comandamenti, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. 
Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, attraverso i secoli; Davide mio servo sarà loro re per sempre. 
Farò con loro un'alleanza di pace, che sarà con loro un'alleanza eterna. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre.
In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Le genti sapranno che io sono il Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre".


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 11,45-56. 
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui. Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto. Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni. Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione». 
Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera». 
Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.  Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. 
Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli. 
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. 
Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?». 

 

In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.Ez., 37, 26.

Leggo il nome, paleonimo zumero, di Sion, in si.un.

Si-òn:

zi

n., breathing; breath; life; throat; soul (cf., zid, zig3, zil, ba-zil) [ZI archaic frequency].

  v., (with –r Auslaut) to destroy; to annihilate; to annul, erase (cf., ze2-er; zi-re).

  adj., raw, uncooked.

 

shi- Emesal dialect form of zi, ‘life; throat’ .

shilam [NUN.LAGAB X MUNUS]

milk-producing  mother cow (cf., immal2) (su, ‘to pour’, + i3, ‘cream’, + lam, ‘abundance’).

shig7 [IGIgunu]; si12(-g), se12(-g), se7(-g)

  v., to let live; to create, to live; to dwell, to complete; to be or make pleasant or beautiful; to garden; to pull out weeds; to tear out, to leave; to complain; (suppletion class verb; in the meaning ‘to leave (in a place)’ [nume nds], sig7 is the plural stem of til3) (si, ‘upright stalks’ + eg2, ‘to water’) [SIG7 archaic frequency].

-un

   represents 1.sg. or 2.sg. pronominal suffix /-en/ [signor, signora] after a ver bending in a vowel –u-.

Siòn è il ‘soffio del Signore dio’!

In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Ez., 37, 26.

Vista la resurrezione di Lazzaro, molti Giudei credettero in Gesù.

I farisei si radunarono preoccupati del successo popolare di Gesù; il popolo avrebbe finito per credere in lui, ribellarsi ai Romani che avrebbero distrutto il tempio e disperso Israele. Il sommo sacerdote Caifa, che leggo in zumero ka.i.ah, ‘sputoah dell’animaka sul sentiero di lacrimei’ arrivò a profetizzare che Gesù doveva morire non solo per Israele, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Dunque, profetizzò correttamente assumendosi la responsabilità di decretare la morte del figlio di Dio.

Il nome Caifa letto lcz Ka.i.ah espone la h che ritroviamo nel nome di Allah.

Provo a rileggerlo un’altra volta in zumero, mancandomi ora la connessione che mi farebbe risalire subito al nome analizzato in Tellusfolio.

al …di/dug4/du11/e

to desire, pray, aspire to, demand, insist (often with –ni-) (‘hoe’ + ‘to make the motion of’; but cf., im-ma-al (-la)).

im-ma-al (-la)

  milk cow (cf., immal2) (‘previous year’ + ‘opened, penetrated’).

Nel primo lemma, chiarito di = Dio, al…di = ‘desidero Dio’.

Il secondo lemma, difficile per Halloran incapace di leggere Im = dio Vento (che noi possiamo riconoscere dove si era ritirato Gesù, Efraim zum. eh.ra.im = Vento/Spirito-im (del) Sole-ra/ar- eh soffiato e dimentico di –ma = ‘che genera-generata’, dunque uguale all’anno passato = tutto ciò che è stato, coniuga imma con al(-la). Rileva il fatto importantissimo: halloran si sente obbligato di aggiungere in parentesi (-la) che risulta dalla lettura completa, vel circolare, di al: al-la.

Al-la = ‘alto penetrato’.

Ripropongo la teoria della lettura circolare del zumero a partire da al-ad:

(digir –divinità-)al-ad

a life force; a male protective spirit.

L’esponente digir:

digir, dingir

   god, deity; determinative for divine beings (di, ‘decision’, + gar, ‘to deliver’ –meglio: di, dio, gir, ‘fuoco, luce, g, andare, via, -ir’ e di, dio, in, entra, gir, fuoco andare; il dio può andare senza entrare ad indeizzare, digir, e può andare dentro nell’animizzato per portare il suo me, la sua parola).

L’esponente digir = divinità gira fuori dal soggetto-oggetto è la forza vitale e spirito protettivo del maschio. Il maschio è urdu:

arad (2), urdu (2), ir 3, 11

   (male) slave; servant; subordinate (cf., ir3) (Akk., loanword from wardum, ‘male slave, man servant’) [IR11 archaic frequency; 10] .

Osservo l’identità urdu zum. = ordo lat., ordine it.. L’ordine dell’uomo schiavo sta nell’obbedienza, condizione per vivere. Obbedienza al padrone della città, ensi, o dio.

Scindo al-ad:

al-

  conjugation prefix before verbal root ThSLa 303, &353, used immediately before stative verbs ThSLa &356, indicates: 1) distance; 2) the speaker is not involved; or 3) the lack of a transitive relationship.

Colui che pronuncia ‘al’ non è coinvolto nell’oggetto pronunciato quando questo è troppo ‘alto’ vel al.tu, ‘alto (al) vento (tu15)’. Il grido ad:

ad

  n., shout; voice; song; sound (cf., ada) [AD archaic frequency].

  v., to balk.

conferma con ad-da, immagine-da del gridoad:

ad-da

  father (cf., ada).

Padre, adda, con crasi ada, è ‘immagineda del gridoad’. Nonno, è immagine-da del grido del gridoad-ad:

ad-ad-da

  paternal grandfather (‘father’ + ‘father’ + genitive).

Ho la connessione: http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=16079:terrore-intorno-e-voi-siete-dei&Itemid=713

100 ore 5,53, 127 ore 10,59.

Vado a rileggere Allah in www.tellusfolio.it :

http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=%2Findex.php%3Flev%3D153&cmd=v&id=19171

L’uso specifico in Allah dell’articolo ha e ilah agevola il riconoscimento della dimensione circolare della lingua sumera, priva di articoli. Il grafo hal si leggeva hal-lah. Re.:

hal

n., crotch [posizione di chi si accuatta], upper thigh [parte alta della coscia]; secret; divination expert; portion, share (cf., gi-hal, ha-la and pap-hal -la-) (loans from Akkadian hallu I and pahallu; cf. Orel & Stolbova #1928, * pahal- “leg, thigh” and #1929, *pahal- “break through, split”) [HAL archaic frequency].

v., to stream, run; to drain a reservoir (in order to irrigate land); to divide, separate; to deal out, distribute, allot, assign, allocate (hal-ha in maru).

(gis) shim HAL

(c.f. (gis)shim buluh).

hal-hal

to roll along; designation of the Tigris as the ‘rolling river’ (although one text from Ras Shamra equatesi t to the Euphrates) [da intendere come fiumi divini e, specificamente, da precisare che anche i grafi devono esser fatti girare secondo eme ghir -lingua sumera-]; description of a plant [anche stereo, nda] (Akkadian ammu II, ‘a name of the Tigris’ [lat. amnicola, che sta sul fiume, amnensis, vicino al fiume, amnis, fiume. Sum. am3-nis, con am ventitivo (che rende attore il secondo elementi) –nis = 20, il sole (ed il sole è la massima divinità accadica -dei lungo il Tigri-)], qararu(m), ‘to writhe [torcersi, nda], grovel [strisciare per terra], roll around’.2

Se la Lettura Circolare del Zumero non vi portasse subito, con tutto questo torcersi del Tigri a leggere hal-lah su hal, allora vogliate leggere Ti-gir su Tigri, ‘vita (ti) giro (gir/gri)’. Oltre a ciò, la parola araba ilah, dio/divinità, compone sumera il, dio (chiaro in Bab-il, ‘porta di Dio’ ed antico nome di Babilonia),3 ah, ‘sputo’. Lo sputo di Dio dal cielo sarebbe il mondo, e la pratica dello sputo attuata dal dio che si ritira e lascia il posto al dio nuovo subentrante al comando in Terra è in diversi miti.

Dunque, rammentavo di aver sudato in questa ricostruzione che rivela un nome del Tigri nel nome di Allah. Ricordo al lettore disinformato che il nome di Allah come nome di Dio non è un’esclusiva dei maomettani, né oggi, che è un nome riconosciuto da cristiani copti, né 2000 anni fa, quando era usato anche da ebrei e cristiani.

Solo il Daesh, vel Isis, portatrice di vita per i fanatizzati e di morte per tutti gli altri può credere in un Allah che vuole la morte degli altri.

Lo sputo ah trova conferme:

ah(6)

  spittle (cf., uh2, ah6; uh, ah; uh3).

ah-du11-ga; a-ah-du11-ga

  spittle (of sorcery) (‘spittle’+ ‘utterance’).

ah…ush7 [KA X LI –anima x gioia-]

   to spit (‘saliva’ + ‘spittle’). Lo sputo come lo sperma!

Questo lemma aiuta il discernimento dello sputo, visto oggi solo come prova estrema di disprezzo (io sputo via quel che disprezzo); in antico, il dio morente sputava fuori di sé il successore. Lo sperma ha mantenuto la stessa funzione di generare la vita.

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