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Sabato, 27 Maggio 2017 00:00

Ilva, cessione a ArcelorMittal-Marcegaglia le reazioni del Sindacato e del M5S

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Antonio Talò, segretario generale Uilm Taranto interviene sulla cessione dello stabilimento Ilva al gruppo ArcelorMittal-Marcegaglia, in calce la dichiarazione di Rosa D'Amato, tarantina, capogruppo al parlamento Europeo. Ad ogni buon conto, nonostante ci siano buone probabilità che sia la Marcegaglia in testa, ancora, nel momento in cui pubblichiamo non c'è la conferma del Mise.

 “Rispettare il piano ambientale, accelerare i lavori di ambientalizzazione, programmare un piano industriale adeguato a salvaguardare l’occupazione attuale, compresi i lavoratori dell’indotto siderurgico”. E’ il commento di Antonio Talò, segretario generale provinciale Uilm Taranto, a margine della notizia sulla possibile cessione dell’Ilva alla cordata ArcelorMittal-Marcegaglia e alla vigilia di un nuovo confronto con il governo, programmato dal ministro Calenda il 30 maggio prossimo. “Le nostre priorità sono il lavoro, l’ambiente, la difesa dei diritti della persona, dentro la fabbrica, ma anche fuori da essa, a salvaguardia dei cittadini di Taranto e della provincia ionica – ribadisce Talò -. Gli interventi ambientali scontano gravi ritardi; l'Ilva, intanto, perde ingenti risorse. Ai privati che acquisiranno lo stabilimento siderurgico, ricordiamo che abbiamo chiesto garanzie di rispetto, e non deroghe, alle leggi dello Stato. Si devono mettere in campo gli interventi previsti dall'autorizzazione integrata ambientale, per rendere la fabbrica ecocompatibile e garantire, al contempo, l'attività industriale; inoltre, continuiamo ad essere preoccupati per la questione sicurezza sul lavoro, perciò riteniamo essenziali l'ammodernamento e l'adeguamento degli impianti. I dati epidemiologici confermano una situazione non più sostenibile da un punto di vista ambientale e sanitario, per i cittadini e per i lavoratori. Chiediamo che si rimettano al centro il risanamento e l'innovazione degli impianti, nel rispetto delle stesse leggi che hanno consentito di tenere in attività lo stabilimento. Sul fronte occupazionale ed economico, infine, chiediamo chiarezza nel rapporto tra l'azienda e le ditte dell'indotto, che scontano il momento di grave crisi. Nell’incontro del 30 maggio, chiederemo al ministro Calenda di farsi garante delle nostre istanze”.        

Di tutt’altro tenore la dichiarazione del M5S per bocca di Rosa D'Amato (M5S): «Marcegaglia? A Taranto ne sappiamo già qualcosa. Chiarezza sul piano ambientale»

"Il gruppo Marcegaglia a Taranto non è una novità. Troverà una città in guardia, troverà noi ad accoglierlo con le 'armi' della sana politica e dell'attenzione. Saremo i cani da guardia senza padrone! Siamo per la chiusura e non consentiremo a nessuno di continuare ad avvelenare Taranto". Lo dice la capodelegazione del MoVimento 5 Stelle al Parlamento europeo, Rosa D'Amato, in merito alla vendita dell'Ilva alla cordata Am Investco, formata da Arcelor-Mittal e dal gruppo Marcegaglia con il supporto finanziario di Intesa Sanpaolo. "Una volta aggiudicata la gara - continua D'Amato - deve essere chiaro a tutti, governo e azienda, che il piano ambientale va reso noto nel dettaglio. Del resto, il governo lo pone come elemento caratterizzante dell'offerta. Dunque, va analizzato e discusso con i cittadini. Il piano ambientale di chi acquista l'Ilva non è cosa privata. È argomento della che riguarda la pelle e la carne dei tarantini".

Detto questo, conclude D'Amato, "per noi l'unica opzione possibile per il futuro di Taranto resta la chiusura dello stabilimento e la riconversione produttiva del territorio. Sarà su questo obiettivo che, insieme ai cittadini, continueremo a lavorare. Tenendo sempre gli occhi vigili sull'Ilva e la sua nuova gestione".

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