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Giovedì, 24 Agosto 2017 13:21

Ortega Díaz: fornirò prove della corruzione di Maduro 100 milioni di dollari a Cabello da una impresa spagnola

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Brasilia (Bresile) - È diventata la nemica pubblica numero uno del regime chavista. La ex-procuratrice generale Luisa Ortega Diaz, dopo la fuga dal Venezuela verso la Colombia, è arrivata in Brasile e ha lanciato un attacco contro il presidente venezuelano. Ha infatti assicurato di avere le prove che coinvolgono Nicolas Maduro e altri funzionari del governo in casi di corruzione.

“Quel che è accaduto in Venezuela è la morte del diritto. La stabilità della regione è in pericolo. Tutto quello che mi sta succedendo deriva dalla serie di denuncie che ha fatto ma in particolare per l’attacco nei confronti della corruzione” ha detto Luisa Ortega Díaz in conferenza stampa.

Nell’intervento fatto dalla ex pm a Brasilia davanti a colleghi sudamericani Ortega Diaz, la cui abitazione è stata nei giorni scorso oggetto di una perquisizione, ha parlato di presunte tangenti distribuite a Caracas della Odebrecht, la multinazionale che per anni ha pagato mazzette a governi e opposizioni di mezzo mondo. L’ex pm ha citato sia il Presidente Maduro che il numero due del chavismo Diosdado Cabello, accusandoli di aver incassato tangenti milionarie e promettendo di fornire le prove.

Nel caso Odebrecht ha spiegato: abbiamo individuato un versamento per 100 milioni di dollari a Cabello da una impresa spagnola, la Arietis, di proprietà di cugini dello stesso Cabello. Sono in corso indagini su una società messicana, che presumiamo sia del presidente e vincolata alla corruzione delle Claps, i comitati locali che distribuiscono cibo fra i fedeli della rivoluzione bolivariana”. Ai cronisti che le chiedevano cosa farà dopo la fuga dal Venezuela, Ortega Diaz ha risposto di stare valutando in quale paese, forse la Colombia, ottenere l’asilo.

Il governo brasiliano ha offerto "asilo politico" all'ex procuratore generale del Venezuela, Luisa Ortega Diaz. "Il suo è un caso evidente di persecuzione politica", ha commentato il ministro degli Esteri Aloysio Nunes, poco dopo aver incontrato a Brasilia l'ex pm. "Il Brasile ha uno degli statuti per i rifugiati più avanzati al mondo. Se lo richiederà saremo pronti a darle l'asilo", ha aggiunto Nunes.

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