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Lunedì, 23 Ottobre 2017 00:00

C'è un'app per diventare buoni comunisti. Made in China, ovviamente

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L'indottrinamento della Lega giovanile è superato: ormai il verbo comunista viaggia sugli smartphoneUn’app per diventare buoni comunisti. Più che una, tra le 300 e le 400 app, destinate a indottrinare soprattutto i più giovani e tecnologici tra i 90 milioni di iscritti del Partito comunista cinese, che fino a martedì celebra il suo 19esimo Congresso (Il Post).

Mentre le misure di sicurezza approntate per garantire un “sereno” svolgimento del rituale congressuale hanno creato problemi ai principali social network locali, come WeChat e Weibo (Technode), le industrie che producono app hanno trovato proprio nel partito un buon committente.

La 'Nuvola Rossa' diventa intelligente

Dimenticata l’autocritica e la rieducazione dei tempi di Mao, superato l'indottrinamento affidato fino a poco tempo fa alla Lega comunista giovanile (Nyt), ora gli iscritti possono ricevere via app - una delle più conosciute si chiama Smart Red Cloud - notifiche relative alle attività del partito, tutorial sull’ideologia e, in alcuni casi, chattare con gli altri membri, una funzione particolarmente apprezzata nelle aree rurali (Quartz).

“L’app registra informazioni legate a ogni aspetto della vita - spiega Liang Lihua, direttore marketing di Yunshu Weilai, la società che ha creato Smart Red Cloud - ma nessun dato relativo alla sfera privata. Sarebbe fuorilegge”. D’altra parte, però, è noto che le app sono usate per modernizzare il vecchio sistema di valutazione dei dirigenti, attraverso le risposte a specifici quiz su Costituzione, regole del partito, dilemmi legati all’attività quotidiana, ma anche il voto da parte di altri iscritti, racconta il quotidiano di Stato Global Times.

“Non è chiaro che tipo di dati raccolgano queste app - commenta Andy Chun, esperto di intelligenza artificiale della City University di Hong Kong - e questo credo spingerà molti a esprimersi con cautela”. Tutto sommato, non una grossa novità sotto il già monitorato cielo di Pechino, dove le app per diventare buoni comunisti “nel lungo periodo - secondo Huang Haifeng, professore di scienze politiche ed esperto di autoritarismo alla University of California - potrebbero non essere di grande aiuto per gli obiettivi del partito” (The Diplomat).

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