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Mercoledì, 13 Dicembre 2017 18:09

Braccio di ferro alla Ryanair tra equipaggio e management Stefàno (Misto) «No a low cost dei diritti»

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Venerdì ci sarà uno sciopero di tutto il trasporto aereo. Un invito dell'azienda a non aderire ha scatenato la protesta degli assistenti di volo italiani della compagnia low cost irlandese. Ecco cosa è successo 

 Il 15 dicembre il personale di Alitalia, Vueling e Ryanair incroceranno le braccia per motivi diversi. Ma gli assistenti di volo italiani della compagnia low-cost irlandese si sono visti recapitare una lettera con la quale vengono invitati ad astenersi dallo sciopero, a meno che non vogliano incorrere in sanzioni. Fra queste – riporta il Corriere della Sera – “la perdita di futuri aumenti in busta paga secondo l’accordo” oppure “trasferimenti o promozioni”. La lettera è siglata dal capo del personale Eddie Wilson ed è indirizzata a “All Italian based Cabin Crew”: “Per favore continuate a lavorare secondo i vostri turni già previsti”, conclude Wilson. Non solo. Piloti e assistenti di volo vengono poi messi in guardia: “tutti devono fare rapporto come sempre il 15 dicembre nella sala equipaggio”, perché “ogni azione intrapresa da ogni dipendente risulterà nella perdita immediata del roster 5/3 (la turnazione che prevede cinque giorni di lavoro e tre di riposo, ndr) per tutto l’equipaggio di cabina”.

Le ragioni della protesta

L’agitazione di venerdì durerà dalle 13 alle 17 trova le sue ragioni in un sistema – quello che Ryanair insiste ad adottare - che “non è più sostenibile e necessita di un confronto serio con chi rappresenta i lavoratori”. I dipendenti della compagnia low cost chiedono inoltre "l'ottenimento di un contratto collettivo unico che regoli i rapporti di lavoro di tutti i piloti e assistenti di volo Ryanair operanti sulle basi italiane, insieme al superamento delle disparità che oggi caratterizzano i rapporti di lavoro del personale navigante". Insomma i lavoratori vogliono quella rappresentanza sindacale che Ryanair si era rifiutata di riconoscere. E non solo in Italia. Altre agitazioni sono già state proclamate sempre per dicembre anche in Germania e in Irlanda:  quelli di Dublino, in particolare, sciopereranno il 20 dicembre, 5 giorni dopo i colleghi italiani. Ancora da definire le date della protesta tedesca.

Gli attriti nel vettore irlandese

Da tempo i rapporti tra i manager della compagnia e il personale sono tesi. Ultima in ordine di tempo la polemica scaturita dal richiamo di una hostess perché su 300 voli non era riuscita a vendere nemmeno un profumo, un biglietto della lotteria i cui proventi contribuiscono a fare cassa per la compagnia aerea di Michael O’Leary. L’assistente di volo non solo si è vista recapitare un richiamo ufficiale, ma è stata anche minacciata di una riduzione dei turni di riposo e del cambio di turni.

Lo sdegno di Calenda

Per il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda tutto ciò “è indegno”. E per questo motivo chiede un intervento per chi “va sul mercato ma non rispetta le regole”. “Non è il mio ambito di responsabilità – ha spiegato - ma ritengo si dovrebbe intervenire. Non si può stare su un mercato, prendere i vantaggi e non rispettare le regole.

L'intervento di Dario Stefàno 

Sulla vicenda interviene il Senatore Dario Stefàno del gruppo Misto che in nota afferma: “Non è che, in nome di un servizio cosiddetto low cost, dobbiamo essere disposti ad accettare qualsiasi atteggiamento, con ricatti e prevaricazioni di questo tipo. Proprio in Italia, le conquiste ottenute in tema di diritti dei lavoratori sono costate molti sacrifici e non possiamo permettere che vengano strattonate in questo modo da qualcuno che forse immagina di fare profitti calpestando tutto ciò che si trova dinanzi, lavoratori compresi". E’ quanto dichiara il senatore Dario Stefàno (Misto), in merito alle dichiarazioni della compagnia irlandese sullo sciopero dei piloti" . Poi continua:  “Se qualcuno immagina il "low cost dei diritti", dobbiamo essere pronti a rispondere con un corale No e a prendere una iniziativa correttiva. Inoltre - conclude Stefàno - questo è un comportamento che rischia di avere delle ricadute sulla qualità del servizio, anche a danno dell’incolumità dei passeggeri". 

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