Print this page
Giovedì, 19 Aprile 2018 00:00

Il benessere dalle beatitudini

Written by 
Rate this item
(0 votes)

63. Gesù ha spigato con tutta semplicità che cos’è essere santi, e lo ha fatto quando ci ha lasciato le beatitudini (cfr Mt 5,3-12; Lc 6,20-23). Esse sono come la carta d’identità del cristiano[1].

Il cristiano è una persona be.a.ta, ‘naturata (del) semea apertobe[2]. Il seme aperto non è chiuso su se stesso, nelle proprie convinzioni, ma è pronto a ricevere quel che può essere di buono in ciò che accade.

Beato [be.a.tu15 = Spirito/ventotu (del) semea apertobe.

Questa apertura corroborata dalle beatitudini consente di guardare alla morte come ad un passaggio, necessario, ma non finale.

E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno[3]

Oggi, mercoledì, è un die [cuoree di Diodi] che si inserisce in modo chiastico nella catena del tempo: 18.04.18. Corrisponde con la riflessione di Gesù riferita da Giovanni: la volontà di mio Padre è che io non perda nulla del suo messaggio in modo che chi lo accetterà potrà morire per risuscitare anche col corpo nell’ultimo giorno dell’umanità. Il culto dei sepolcri cristiano vien fatto per questo motivo, col rifiuto dell’incinerazione: il corpo corromperà nei sepolcri, ma verrà risuscitato nell’ultimo giorno. Dunque gli uomini li frequentano anche per mantener viva la memoria, come narrava l’ateo Ugo Foscolo col suo Dei sepolcri[4]; ma, possono parlar coi morti unendo l’anima con le loro anime viventi. Loro attendono la resurrezione che Gesù ha avuto dopo tre giorni dalla morte. Non è stato un fantasma quello che mangiò il pesce arrostito narrato da Luca, che incontrò i discepoli di Emmaus, cioè un morto vivente. L’unità di anima e corpo in lui fu reale, con la possibilità di attraversare i muri. È un’immagine reale di resurrezione.

L’angelo dell’Apocalisse mostrò a Giovanni (o uno della scuola di Giovanni[5]): poi un fiume d’acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall’altra del fiume si trova un albero di vita che da dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni. 22, 1.2.

Questo albero, l’Agnello, è zum. GESH.BU, Albero di conoscenza, vel GESH.UB, Albero del Cielo vel GESHU. BI, ‘-tutto quanto-bi è di GESU (senza accento)’.

Dopo la s. Messa, sono andato alla libreria Pove inondata di pubblicazioni dell’esortazione papale. Con 4,5 euro ho acquisito tre copie della Shalom di L.E.V.

Con un resto di euro 0,5.

La camminata a s. Felice[6] + anello per borgo Posocòn.

Tempo di percorrenza: 1 ora e trenta. 9-10,40, con pausa gelato.

Ho percorso via Leopardi, via Foscolo, via del Fante, via del Seminario, p.za Giovanni Paolo I, via Francesco Rossi (I Sindaco di Vittorio Veneto), via s. Fris –capitello a s. Felice-, svolta a dx dentro una proprietà che ha privatizzato il sentiero pubblico, pb. acquisito per usucapione, [non arrestatevi davanti al divieto d’accesso, né alla sbarra di legno] percorrete un tratto di sentiero fino ad un bivio, prendete la sinistra, entrate nella ‘mia’ galleria vegetale naturale, che ha subito una frana negli ultimi dieci anni[7] [come si può leggere nel cartello alla fine, con perdita di qualche albero], girate alla fine a sinistra, entrate nel b.go Posocòn, e proseguite verso sud fino a via s. Fris.

Il paleonimo Posocòn, zum. Push.ugun è chiarissimo:

push

pain, tightness, difficult circustances (derives from pesh4 , ‘to be pregnant’)[8].

ugun3, ugu; ugu4

n., progenitor (u3, ‘pronominal prefix’, + gan, ‘to bring forth, give birth’).

v., to beget, bear, procreate, produce (typically in expressions: ama + ugun3 or a-a-ugun3, ‘the mother (father) who beget me’).

adj., natural, genetic[9].

Colgo l’occasione per osservare che il ribaltamento della sillaba push, che si può coniugare con tem (di te-me-en, te-me grafi da leggere lcz) per dare tem-push, è shup, vel shub, ‘lunash cieloub’.

 


[1] Francesco, Gaudete et Exultate, Esortazione Apostolica sulla chiamata alla Santità nel mondo contemporaneo, 2018 Libreria Editrice Vaticana

[2] In zumero.

[3] Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,35-40. 
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.» 
Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. 
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, 
perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. 
Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno». 

Atti degli Apostoli 8,1b-8. 
In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi nelle regioni della Giudea e della Samaria. 
Persone pie seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. 
Saulo intanto infuriava contro la Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e donne e li faceva mettere in prigione. 
Quelli però che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di Dio. 
Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo. 
E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva. 
Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati. 
E vi fu grande gioia in quella città. 


[4] https://it.wikipedia.org/wiki/Ugo_Foscolo.

[5] Re.: Rinaldo Fabris, Il giovannismo, p.231 de Le origini del cristianesimo, una guida, Roma, Carrocci editore, giugno 2014.

[6] Ho accertato il nome del santo alla fine dell’anello, anulo, zum. An.ulu, Spirito (del) cielo. Il nome di s. Felice è stato portato da sette santi secondo il Bargellini.

[7] Nessun incanto terrestre resta integro nel tempo!

[8] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 217.

[9] Halloran: 295.

Read 1057 times