Moreno, ha annunciato stanotte di aver deciso di annullare il decreto esecutivo 883, che stipulava l'eliminazione totale dei sussidi al carburante, come chiesto dalla Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie).
Secondo il quotidiano statale El Telegrafo, sarà creata una commissione a cui parteciperanno rappresentanti del governo e dei gruppi sociali con l'obiettivo di concordare interventi in materia di politica economica.
Alla fine vince il buonsenso in Ecuador. Dopo giorni di proteste, il presidente Lenin Moreno, ha annunciato la decisione di annullare il contestatissimo decreto esecutivo che stipulava l'eliminazione totale dei sussidi al carburante che ha portato ad una paralisi totale del Paese provocando sette morti nei tumulti di piazza. Intanto sarà creata una commissione per interventi in materia di politica economica
Lenin Moreno, Presidente dell'Ecuador "Posso proporre di vedere la possibilità di formare questa commissione e appena possibile trarre delle conclusioni che, ovviamente, accettero'"
La Confederazione delle nazionalità indigene metterà fine alle sue manifestazioni.
Jaime Vargas, leader del gruppo CONAJE (Confederazione nazionale dei giovani imprenditori) "L'abrogazione del decreto 883 è stata una richiesta del paese, non degli indigeni. Con la sua abrogazione tornerà la pace in tutti i territori della nazione ".
L’iniziativa era stata negoziata col Fondo Monetario Internazionale in cambio di un prestito di oltre 4 miliardi di dollari.
"Colpa di Maduro e Correa"
In diretta tv il Presidente si è scagliato contro gli oppositori e attacca Maduro e Correa
"Hanno agito contro il patrimonio della città di Quito, causando paura a molte famiglie. La polizia è stata sequestrata e hanno provocato una lunga lista di crimini per un solo giorno", ha aggiunto Moreno.
Le "colpe" di Correa"
Rafael Correa è stato Presidente dell'Ecuador tra il 2007 e il 2017: in quel decennio allineò l'Ecuador all'asse bolivariano e diede rifugio a Julian Assange nell'ambasciata ecuadoriana di Londra.