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Martedì, 28 Gennaio 2020 05:56

Coronavirus non siamo ancora in emergenza, ma il rischio è alto, elevato

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Un coronavirus che ha minato anche le Borse mondiali. Perdite consistenti, in Giappone (la massima perdita), Londra, Francoforte, Parigi, Madrid, Amsterdam, Milano e infine Wall Street. 

L’epidemia da coronavirus si espande. In Cina 106 i morti accertati e 4300 gli infettati e si badi bene, in presenza di misure rigorose e 56 milioni di cinesi messi in quarantena. IL Governo cinese ha vietato allevamento, trasporto e commercio di tutti gli animali. Blocco dei trasporti, tra Wuhan e Pechino. Giù i titoli delle compagnie aeree. Ribasso del prezzo del petrolio con ingenti perdite e ritorno, al minimo di ottobre scorso. La causa? La scelta del governo cinese di bloccare i viaggi da e, per 9 città oltre che bloccare le celebrazioni del capodanno lunare. Blocco dei viaggi e domanda di materie prime, per scontata caduta del PIL hanno inciso sul prezzo del barile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità non ha ancora dichiarato l’emergenza mondiale da coronavirus. ma dichiarato molto elevato il rischio in Cina e alto a livello globale. Sul piano scientifico alcuni ricercatori hanno identificato la sequenza genetica di questo coronavirus, che ha scatenato questa epidemia di polmonite. In campo scientifico una ricerca, una teoria dovrebbe essere sottoposta alla cosiddetta “controllo tra pari” (peer review), che rappresenta la procedura di valutazione di articoli o di ricerche fatta da specialisti del settore, per verificare l’idoneità alla pubblicazione. Questa mappa genetica del coronavirus è stata pubblicata invece sul sito bioRXiv, che è un sito scientifico per le ricerche in biologia, ma che non è sottoposto alla peer review. Lo sarà in seguito. IL coronavirus è stato prelevato dal liquido aspirato dai polmoni di un malato e il risultato è stato, che somiglia molto al virus della SARS (sindrome acuta respiratoria severa). IL coronavirus (2019 –nCoV) ha una sequenza genomica (è l’ordine preciso delle 4 basi azotate che formano il patrimonio genetico del virus conosciuto come, acido ribonucleico o RNA.) molto simile anche al virus del pipistrello. Da un altro lavoro di ricercatori inglesi (https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2001017?query=featured_home) pubblicato su The New England Journal of Medicine, si sa che il coronavirus sta mutando e si adatta sempre più. IL problema resta come sempre quello della trasparenza e della condivisione d’informazioni. Se corrisponde al vero, che i morti sono 80 su 3000 infettati la mortalità sarebbe del 2,5 % contrapposto a quello della SARS al 10%. La “sindrome respiratoria medio orientale” (MERS) di otto anni fa fece registrare una mortalità altissima e, pari al 35%.   Son veri i dati cinesi? L’Università di Hong Kong stima 44 mila contagiati nei prossimi due mesi. E’ troppo presto per fare quantificare l’incidenza della mortalità di questa epidemia polmonare da coronavirus? L’Università di Berlino ha messo a punto una modalità rapida, per diagnosticare anche i portatori sani di questa polmonite battezzata anche con il nome di “Wuhan coronavirus “. IL coronavirus può avere avuto origine nel pipistrello (o altre ipotesi), ma non si conosce quale sia stato l’animale al quale il pipistrello l’ha trasmesso. Nei casi della SARS il virus è passato dal pipistrello allo zibetto o al procione. Nel caso della MERS dal pipistrello al dromedario e, da questo all’uomo. Finora per il “Wuhan coronavirus” non è stato trovato l’ospite secondario. Un dato è certo: una valutazione eventuale di un’emergenza pandemica dipende dal numero delle persone colpite. Non si conosce nemmeno il tempo d’incubazione del virus ovvero il tempo, che passa tra il momento in cui un soggetto viene infettato e quando i sintomi della polmonite si manifestano. In tale periodo, le persone sono contagiose senza sapere di essere malate. Tutta la situazione è complicata dal fatto, che non esistono né vaccini e nemmeno farmaci antivirali specifici. Tutta la battaglia si fonda su isolamenti, in quarantena, igiene, profilassi, identificazione di portatori sani, casi sospetti e informazioni certe da parte di un regime che non ha mai mostrato sufficiente trasparenza.

NB: in allegato tabella con casi, tassi di mortalità, numero di Paesi infettati delle infezioni degli ultimi 44 anni nel Mondo.

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