"Nelle ultime 24 ore sono state rilevate 1.010 nuove infezioni: 958 casi dovuti alla trasmissione dalla comunità e 52 importati", ha detto Rodríguez sul suo account Twitter.
Sulla stessa piattaforma, il funzionario madurista ha sottolineato che il distretto della capitale è stata la regione che ha segnalato il maggior numero di casi questo martedì, con 237.
Lo stato centrale di Miranda, vicino a Caracas, e lo stato nord-orientale di Nueva Esparta, rispettivamente con 128 e 127 infezioni, sono state le altre aree oggi più colpite.
I casi importati, come il governo venezuelano chiama i migranti che rientrano nel Paese a causa della crisi che ha causato la pandemia nella regione, provenivano tutti dalla Colombia, secondo Madurismo, ed erano entrati dagli stati di Táchira, Zulia e Apure. (Ovest).
Allo stesso modo, Rodríguez ha annunciato altri nove decessi per cause legate al COVID-19 - tra cui una donna di 41 anni nello stato orientale di Sucre - che porterebbe il numero totale di morti a 564.
Il funzionario Madurista ha anche affermato che dei casi confermati solo 10.115 sono attivi, poiché il tasso di recupero sarebbe dell'84%.
Ma l'opposizione al madurismo, che non ritiene credibili i dati offerti dal Governo contestato, nei giorni scorsi ha denunciato una sotto-registrazione di almeno il 60% sul totale dei contagi e dei decessi.
Il Venezuela ha goduto di una settimana di allentamento della quarantena da lunedì, iniziato a metà marzo, quando contava solo una manciata di casi di COVID-19.
La flessibilità consente a 24 settori dell'economia, comprese palestre e centri commerciali, di aprire le loro porte, rispettando sempre le misure di biosicurezza - come l'uso di maschere, gel e il lavaggio costante delle mani - raccomandate dall'Organizzazione Mondiale per Salute (OMS).
Questa settimana di relax sarà seguita da una "quarantena radicale", in un piano chiamato 7 + 7 che il contestato governo di Nicolás Maduro stima aiuterà a controllare le infezioni.
Tuttavia, Efe ha scoperto che, in molte occasioni, i commercianti, così come i cittadini, sfidano i giorni di quarantena per evitare il fallimento dei primi e la fame i secondi.