Raffaele Cantone inizia pensando alle tristi vicende di Andria e fa riferimento alle questioni ataviche riguardo alle infrastrutturazioni del nostro paese da superare. Mancano dati sulla quantità di corruzione presente; i 63 miliardi di cui si parla non sono supportati da dati scientifici. La nuova struttura dell'autorità punta all'efficenza, circa sei mila procedimenti. Piano Nazionale anticorruzione e Nuovo Codice dei contratti, sono due capisaldi della relazione per i nuovi compiti dell'autorità.
Interventi molteplici: tra interventi della magistratura, ma anche prevenzione attraverso anticorpi inseriti tra operatori e cittadini, per cambiare comportamenti attaverso accordi e collaborazioni. Cantone fa anche riferimento ad accordi internazionali in primo luogo l'Ocse con il ruolo dell'Italia per spezzare il legame tra corrotto e corrutore e ai rapporti con accordi con le Fiamme Gialle e Carabinieri, e la Procura generale dello Stato con l'Anac. Senza sovrapposizioni di alcun tipo. Il responsabile dell'anticorruzione degli enti locali è stato tolto dalla sua evidente solitudine attraverso coordinamento nazionale e incontri generali. Focus sulla sanità, attraverso la indicazione di misure anticorruzione nei vari settori del mondo sanitario. Poi fa riferimento alla parte del PNA riguardo alle società partecipate e alla attività di denuncia del singolo dipendente; 200 segnalazioni del 2015.
Occorre garantire tutela del dipendente che denuncia. Lavori in corso con Ministero della Funzione Pubblica. Sulla trasparenza ci sono luci ed ombre, siti della pubblica amministrazione da adeguare, sanzioni reputazionali nei confronti dell'ente che funzionano. Il riferimento è alla pubblicazioni degli stipendi, meno chiarezza sullo status patrimoniali dei singoli. Ancora carente il rapporto con i cittadini per l'ingresso ai dati. Rispetto agli incarichi dei dirigenti pubblici; filo da torcere legato ad un testo ostico da gestire. Linee guide per il procedimento dell'interdizioni, con la grave situazione del responsabile dell'anticorruizione che deve emanare la sanzione al dirigente che l'ha nominato. Una questione da rivedere per quanto riguarda la tutela del responsabile. Diversi enti si sono rivolti all'Anac riquardo alle stazioni appaltanti per pareri che hanno comportato cambiamenti reali sul campo. Questo ha funzionato bene con l'Expo. Cantone fa riferimento alle ispezioni, 41 fatte con le Fiamme Gialle nei grandi appalti e grandi infrastrutture.
E' su questo nel mezzogiorno è assai grave la situazione rispetto al blocco dei lavori, com'è accaduto nel tratto ferroviario di Andria. Qui nella relazione i vari riferimenti ai vari progetti fermi nel Paese e soprattutto al Sud. Qui una buona azione svolgerà il nuovo codice degli appalti. Criticità nel settore dei rifiuti, in Sicilia e Puglia manca il sistema integrato previsto dal Codice ambientale. La vigilanza integrata per Roma Capitale, prevenzione trasparenza, e anticorruzione; tavolo di lavoro col Comune. In conclusione Cantone fa riferimento al cantiere dell'autorità anticorruzione, e si dichiara pronto a consegnare i lavori in senso virtuale. Autorità indipendente che deve avere però supporti legislative per gestire realmente l'anticorruzione: "Non siamo gendarmi, non dobbiamo scoprire, non controlli ex post, ma collaborazioni durante l'azione della PA" . Un modus operandi che serve a far camminare il paese sulla legalità, rispettando le regole, senza pensare al bollino Anac per avere una copertura, una sorta di anticorruzione su un pezzo di carta.