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Sabato, 30 Aprile 2022 09:56

Giorgia Meloni: "Siamo pronti, arriveremo in vetta"

Written by  Federica Valenti
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La leader di Fratelli d'Italia apre la convention del partito a Milano. Poi il riferimento alla guerra: "L'Occidente ha svenduto l'anima. Ma noi mai con autarchie".

Un'ora e dieci sul palco in cui traccia, punto per punto, il programma di governo di Fratelli d'Italia. Con, a conclusione, un lungo approfondimento sul ruolo centrale della "donna e madre" che Fratelli d'Italia si impegna a difendere dagli attacchi "infami" della teoria gender e della pratica dell'utero in affitto.

"Crediamo che questo sia il tempo delle donne", scandisce Giorgia Meloni, e il discorso appare inevitabilmente un 'lancio' alla sua corsa per la premiership verso le Politiche del 2023. La presidente di Fratelli d'Italia, tailleur-pantalone blu con bottoni dorati e stivaletti, apre a Milano la conferenza programmatica del partito, 'Italia, energia da liberare' brandendo una grande bandiera tricolore.

Sfondo blu nazionale di calcio, con 'macchie' tricolori, l'evento ha lo stile delle convention Usa, con il palco che si allunga in passerella sulla platea del MiCo, dove siedono i 4.600 delegati. Nessun riferimento alla coalizione di centrodestra, le priorità elencate sono tutela del marchio 'Italia', del mare, del merito, e delle mamme. Tutte parole chiave, si fa notare, che iniziano con 'm' come Meloni.

"Abbiamo rinunciato qualche anno fa alle posizioni di potere per ridare una casa alla destra italiana e costruire il grande partito dei conservatori italiani per dare cittadinanza a chi non credeva alla favoletta che per essere presentabile dovevi andare a braccetto con la sinistra", scandisce Meloni.

"Con orgoglio possiamo dire che ci siamo riusciti, ed è per questo che continuiamo a salire. Più saliremo e più la nostra responsaabilita sarà di tenere i piedi ben piantati per terra. Nell'altitudine, l'ossigeno è rarefatto può darti alla testa. Per noi non sarà così, più saliremo e più porteremo con noi ciò da cui proveniamo. E l'unica ragione per la quale vogliamo arrivare in vetta è che sappiamo che da li' possiamo guardare più lontano".

I due imperativi: sbloccare l'Italia e proporre una visione

"Siamo pronti" per governare, assicura la presidente di FdI, "abbiamo proposte serie e le persone al posto giusto". Il resto dell'intervento è un lungo e approfondito elenco delle posizioni del partito su temi fondamentali, rapporti con l'Unione europea e gli Usa. "La riduzione delle spese militari "significa che l'Europa ha deciso di farsi difendere dagli Stati Uniti, la scelta europea è una scelta sbagliata", sostiene Meloni.

"Noi siamo molti più europeisti di molti soloni di Bruxelles. Da sempre rivendichiamo che la Nato sia composta di due colonne, una Usa e europea, con pari dignità.Per questo Fratelli d'Italia ha da sempre nel suo programma l'aumento delle spese militari, è il costo della libertà. Vogliamo essere alleati, non sudditi, ma essere alleati e non sudditi ha un costo".

Poi si rivolge al presidente Usa Joe Biden: "Noi vogliamo chiedere ai nostri alleati di essere leali con l'Italia. Noi continuiamo a chiedere con forza un fondo di compensazione per le nazioni che saranno più colpite dalle sanzioni. Il presidente degli Usa Biden dice che gli impatti delle sanzioni in America saranno minime? Da noi saranno massime. Non saremo i muli da soma dell'Occidente".

I pilastri del programma

Tra i punti chiave delle riforme e del programma lanciato da Meloni, una nuova politica industriale orientata al rafforzamento del made in Italy, le semplificazioni, la riforma della giustizia, l'istituzione di un 'ministero del mare', e un investimento sui porti. "In attesa di abbassare le tasse a tutti, io comincerei dalle tasse sul lavoro, e investirei sulla formazione dei giovani", spiega.

"La formazione deve essere interconnessa con la domanda di lavoro: penso soprattutto a un liceo del made in Italy - afferma -. La scuola italiana deve tornare a garantire il merito, decenni di dominio post sessantottino sulla scuola italiana hanno prodotto un livellamento verso il basso".

Infine, "serve una democrazia capace di decidere, la riforma dello stato in senso presidenziale è la madre delle riforme", perchè "ci consente di dire basta con i giochi di palazzo, ai teatrini come quelli in occasione dell'elezione del capo dello Stato, basta con lo schifo dei parlamentari che si vendono al miglior offerente".

Le reazioni nel centrodestra

I lavori della conferenza si aprono con i saluti istituzionali del sindaco dem di Milano, Beppe Sala, e dal presidente leghista della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Non credo che debba essere io a ricordare il peso politico che avete nel Paese", esordisce Sala, che cita Pinuccio Tatarella, quando "diceva che il nemico o lo sconfiggi o ti sconfigge, mentre l'avversario lo puoi battere, ma il giorno dopo continua il confronto". 

"In questi cinque anni e mezzo abbiamo lavorato benissimo senza romperci una volta", rivendica Fontana, parlando dell'alleanza con FdI in giunta. "Da qui si apre confronto costruttivo a vantaggio del centrodestra nazionale e lombardo", aggiunge l'unico leghista presente, dopo che i capigruppo di Camera e Senato hanno rinunciato a partecipare.

Sul fronte interno del centrodestra, intanto, continuano i 'battibecchi' a distanza con Matteo Salvini. "Faccio gli auguri di buon congresso alla Meloni. Visto che è nella mia città, conto di riuscire a salutarla domani o dopo", dice Salvini.

Se il capo della Lega venisse, replica Ignazio La Russa, "sarebbe un controsenso per noi e per lui: questa è una manifestazione di partito per cui siamo lieti se vengono i capigruppo ma sarebbe stato un fuor d'opera far venire e non far parlare i leader degli altri partiti. Quando faremo una cosa del genere tutti insieme, ci saremo tutti".

"Un saluto non è mai un controsenso poi non entro nel merito politico", contro-replica Salvini. "Per cortesia. C'è un evento di un partito alleato nella mia città e quindi un saluto, non politico ma affettuoso, è il minimo che si possa fare. Poi lascio agli altri il contenuto politico". 

Sul palco di Milano va in scena anche il ricordo di Assunta Almirante, moglie di Giorgio, scomparsa martedì. "Veniamo da una storia complessa che nessuno vuole restaurare ma che nessuno vuole rinnegare", dice l'ex portavoce Massimo Magliaro, con al fianco La Russa. In mattinata, Meloni aveva condannato come gesti "antistorici" i saluti romani visti al funerale di donna Assunta. AGI

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