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Giovedì, 26 Maggio 2022 07:27

La Roma è tornata a casa da campione. Nella Capitale festa senza fine

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In piena notte la squadra di Mourinho atterra a Fiumicino di ritorno dal trionfo di Tirana sul Fejenoord. Caroselli nella capitale e baraonda a Trastevere e Piazza del Popolo. 

La squadra della Roma è arrivata all'aeroporto di Fiumicino dopo la notte trionfale di Tirana, culminata con la vittoria nella Conference League. L'aereo è atterrato intorno alle 4.15. Ad attenderla al cancello da dove è uscito il pullman centinaia di tifosi. La Roma festeggerà la vittoria della coppa nel pomeriggio, con modalità che saranno annunciate in seguito. 

Per tutta la notte è stata festa nella Capitale, con fuochi d'artificio, caroselli, bandiere e magliette. Il cielo su Roma si è tinto di giallorosso pochi minuti prima delle 23, quando il triplice fischio del direttore di gara assegna alla Roma di José Mourinho la prima edizione della Conference League.

Una conquista che entra di diritto nelle pagine di storia del calcio italiano. Un trofeo europeo torna in Italia dopo 12 anni, la Roma vince una competizione sportiva dopo 14 anni (la Coppa Italia nel 2008) ed europeo dopo oltre 60 anni.

Roma prima Conference capitale festa

La cronaca sportiva

La Roma vince la finale di Tirana (città forse poco adeguata ad ospitare una competizione calcistica di questo livello) grazie ad una rete di Zaniolo nel primo tempo e supera il Feyenoord per 1-0 conquistando.

E dire che le cose non erano iniziate bene, con Mourinho che al quarto d'ora deve già rinunciare al rientrante Mkhitaryan a causa di un nuovo guaio muscolare. Dopo una prima mezz'ora quasi soporifera, i giallorossi sbloccano il match al 32'. Mancini effettua un lancio millimetrico che scavalca la testa di Trauner e trova Zaniolo, che con un dolce tocco mancino supera Bijlow in uscita firmando l'1-0. E' il gol partita.

In avvio di ripresa partono però meglio gli olandesi. Al 2', Mancini colpisce il palo della porta difesa da Rui Patricio nel tentativo di anticipare Trauner e sul rimpallo è Til a calciare con il destro, ma il portiere portoghese è attento e salva in corner.

Rui Patricio è ancora decisivo al 5', quando devia prima sul palo e quindi in angolo un bel sinistro dal limite di Malacia. Due minuti dopo, sul fronte opposto, Abraham viene prima smarcato da un disastroso Trauner e poi trattenuto da Senesi, ma l'arbitro non fischia.

Pellegrini e compagni resistono alle sfuriate iniziali degli avversari e tornano a guadagnare metri. Al 28' è il neo entrato Veretout a provarci dal limite con un destro velenoso, deviato, che costringe Bijlow alla parata in tuffo. Al 41' è invece Pellegrini a concludere con il sinistro, ma Bijlow para in tuffo.

Nel finale, il Feyenoord non riuscirà più a impensierire Rui Patricio e il risultato non cambierà più. Al triplice fischio dell'arbitro può scattare la festa per la Roma, che può così alzare al cielo il tanto ambito trofeo. Mourinho diventa così il terzo allenatore a vincere almeno una volta tutte e 3 le coppe continentali in carriera dopo Trapattoni e Lattek. L'Italia, invece, torna a sollevare un trofeo europeo a 12 anni di distanza dall'ultima volta.

Roma prima Conference capitale festa

Lacrime e abbracci nel dopogara

Le lacrime di Josè Mourinho, davanti alle telecamere, testimoniano più di mille parole il valore dell'impresa portata a termine in Albania dai giallorossi. "Ci sono tante cose che mi passano per la testa..." . Fatica a trattenere le lacrime Mou dopo la vittoria della Conference League alla guida della Roma. Quinto trofeo continentale per lo Special One dopo Coppa Uefa e Champions col Porto, Champions con l'Inter ed Europa League col Manchester United.

"Come ho detto ai ragazzi a Torino - ha aggiunto - abbiamo fatto quello che dovevamo fare, qualificarci per l'Europa League, abbiamo fatto il nostro lavoro. Oggi era la storia, si trattava di scriverla oppure no. E l'abbiamo scritta. La Conference League è una competizione che noi dall'inizio abbiamo avuto la sensazione di poter provare a vincere. Abbiamo giocato contro un grande Leicester e poi contro un grande Feyenoord. Ci puntavamo. In campionato avremmo potuto avere qualche punto in più ma abbiamo puntato tanto sulla coppa". 

Nessun dubbio sul suo futuro: "Io rimango qui, non ci sono dubbi nonostante qualche voce. I nostri proprietari sono seri, è gente fantastica. Ora possiamo dare seguito a un progetto fatto di persone serie e oneste. Dobbiamo individuare una direzione per la prossima stagione. Ho vinto 5 trofei europei. Solo io, Ferguson e Trapattoni abbiamo vinto delle coppe europee in 3 decenni diversi. Questo mi fa sentire un po' vecchio, ma è una cosa bella per la mia carriera. Ora vado in vacanza, sulla spiaggia davanti a casa mia".

Per Mou "vincere la Champions con il Porto e l'Inter e poi la Conference con la Roma è molto speciale. Sono veramente felice per i nostri ragazzi e per tutta la famiglia romanista. Io appartengo a tutti quelli che con me formano una famiglia e mi stanno accanto nei momenti difficili e anche in momenti come questo. Con tutto il rispetto per i club con cui ho lavorato in passato, ora mi sento romanista al 100%".

Da Mou a Zaniolo ("il mio sogno da bambino"", a Pellegrini, Cristante, Abraham. Lacrime e abbracci allo stadio di Tirana, e la certezza di aver regalato alla Capitale e ai tifosi della Roma una gioia straordinaria.

La grande festa

Sulle note di "Grazie Roma", straordinaria canzone di Antonello Venditti (a Tirana per la finale della sua squadra del cuore) la festa in città esplode alle 22.58 di mercoledì 25 maggio. I cinquantamila tifosi che hanno seguito la partita allo stadio Olimpico, sui maxischermi, hanno prima invaso il terreno di gioco per poi proseguire la festa per le strade della Capitale.

Lungotevere bloccato in pochi minuti. Da Piazza del Popolo a Testaccio, da Piramide al Cico Massimo, al Colosseo, bandiere sventolate dai finestrini di ogni auto, motorini che sfrecciano, ovunque sciarpe giallorosse, clacson senza fine e bar che suonano ad alto volume le canzoni della vittoria. Non mancano i fumogeni e le bandiere italiane cucite con i colori della Roma.

Lungotevere bloccato in pochi minuti. Da Piazza del Popolo a Testaccio, da Piramide al Cico Massimo, al Colosseo, bandiere sventolate dai finestrini di ogni auto, motorini che sfrecciano, ovunque sciarpe giallorosse, clacson senza fine e bar che suonano ad alto volume le canzoni della vittoria. Non mancano i fumogeni e le bandiere italiane cucite con i colori della Roma. AGI

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