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Venerdì, 29 Luglio 2022 08:42

Caldo record in Italia, bollino rosso in 10 città oggi e domani. Bomba d'acqua nel Bresciano.

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Tregua dall'afa anche in alcune città del Centro-Sud. Sgomberati i paesi di Braone e Niardo. Evacuati 105 giovani da campo estivo. L'Autorità dei bacini: "Per la siccità il Po non sarà più un grande fiume". La sua portata attuale supera di poco i 100 metri cubi al secondo.


Il caldo record si è attenuato in alcune aree d'Italia, ma oggi e domani - 28 e 29 luglio - restano 10 le città da bollino rosso secondo l'ultimo aggiornamento del ministero della Salute sulle ondate di calore: il livello di allerta permane massimo a Cagliari, Campobasso, Catania, Firenze, Frosinone, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti e Roma. Migliora sabato, quando l'allerta 3 interesserà 6 località - Cagliari, Campobasso, Catania, Frosinone, Palermo e Roma - con una tregua dall'afa anche in diverse città del Centro-Sud.

Se la Capitale rimane nella morsa del caldo per tutte e tre le giornate analizzate nel bollettino, Milano conserva fino a sabato il bollino verde di cui oggi beneficiano 7 città (oltre al capoluogo lombardo anche Bologna, Brescia, Torino, Trieste, Venezia e Verona), che scenderanno a 4 domani (Brescia, Milano, Torino e Trieste), risalendo a 7 sabato (Brescia, Civitavecchia, Milano, Torino, Trieste, Venezia e Viterbo).

Bomba d'acqua nel Bresciano. Coldiretti: "In tre giorni 103 tempeste e grandinate"

"In soli tre giorni si sono verificati ben 103 eventi estremi in Italia tra grandinate, nubifragi, trombe d'aria, bombe d'acqua e tempeste di vento che hanno colpito a macchia di leopardo le regioni del centro nord Italia provocando danni nei centri urbani ed in campagna".

È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell'European severe weather database (Eswd) in riferimento all'ultima ondata di maltempo che ha diviso l'Italia in due, senza peraltro contribuire a sconfiggere la situazione di emergenza idrica in agricoltura determinata dal caldo e dalla grave siccità.

"Siamo di fronte - sottolinea l'organizzazione degli imprenditori agricoli - ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo".

Ad essere colpiti dalle ultime perturbazioni nelle campagne sono state le coltivazioni di mais, foraggi, vigneti e alberi da frutto ma anche danni alle coperture di fabbricati e capannoni delle aziende agricole con milioni di euro di danni.

"La caduta della grandine nelle campagne - spiega Coldiretti - è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis".

Nelle zone interessate dal maltempo sono in corso le verifiche dei danni da parte di Coldiretti che segnala peraltro "l'aggravarsi del bilancio dei danni provocato dalla la siccità che ha un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno fatto stimare un calo del 10% della produzione agricola nazionale".

Ingenti i danni provocati dall'ultima ondata di maltempo in Friuli Venezia Giulia dove a Pordenone nei comuni di Roveredo in Piano, San Quirino, Fontanafredda e Vivaro il forte vento accompagnato dalla grandine secondo la Coldiretti ha distrutto vigneti, il mais, la soia, i frutteti.

In Emilia Romagna nel piacentino in Alta Val Tidone la grandine ha spaccato molti chicchi di uva prossimi alla maturazione e si rischia un calo delle rese fino al 60%.

Tra le regioni più colpite la Lombardia dove in Oltrepo Pavese i chicchi di grandine hanno colpito i vitigni nei comuni di Santa Maria della Versa e Castana, con danni fino all'80% sull'uva quasi matura.

Nel Bresciano si registrano devastazioni in Valcamonica con pascoli completamente distrutti dalla violenza delle tempeste e della bomba d'acqua mentre è esondato il torrente Re con intere famiglie evacuate; la grandine ha investito anche gli alpeggi della Val Grigna, oltre che la zona dell'alto Garda, sempre nel Bresciano, a Pertica Bassa, con gravi conseguenze su mais, zucche, zucchine e piante da frutta.

Il maltempo, secondo le verifiche della Coldiretti, ha investito pesantemente anche il Lodigiano, soprattutto in un'ampia striscia di territorio tra i centri di Lodi, San Martino in Strada e Villanova sul Sillaro, dove sono state mitragliate le coltivazioni in campo, con il ghiaccio che ha distrutto le foglie del mais e ha piegato le piante in una fase decisiva della loro crescita.

Danni anche ad alcune cascine vicino al capoluogo. A ovest di Milano una tromba d'aria e la forte pioggia mista a grandine hanno investito l'area tra il comune di Arconate e quello di Parabiago, spezzando il mais e la soia, oltre a scoperchiare le strutture agricole.

Segnalazioni di danni riguardano infine i pascoli di passo San Marco in Valtellina, al confine con la Bergamasca, e le coltivazioni in campo in alcune zone della Brianza.

In Piemonte si contano i danni nel Vercellese dove tra Trino, Tronzano, Bianzè, Fontanetto Po e Ronsecco il maltempo ha danneggiato il mais, mentre nel Cuneese ad essere colpiti sono stati, principalmente i comuni di Farigliano, Piozzo, Carrù e Dogliani con danni ai vigneti, per le uve dolcetto, dal 70 al 90% e ai noccioleti e quella di Cavour, in provincia di Torino, dove a farne le spese è il mais e anche qualche frutteto non coperto dalle reti antigrandine.

"La grandine - conclude la Coldiretti - ha fatto danni anche nelle Marche colpendo vigneti, oliveti e orti soprattutto tra le province di Macerata, Fermo e Ascoli ma anche in Abruzzo tra Chieti e Pescara". 

La situazione critica nel Bresciano

Sono stati evacuati con due elicotteri "in via precauzionale" 105 ragazzi che si trovavano nel cammpo estivo di Campo Tres, nel Bresciano, dopo la bomba d'acqua della notte in Valle Camonica. In Lombardia la Regione ha attivato 3 azioni di pronto intervento da parte dell'Utr di Brescia, stimati in 700-800.000 euro, a seguito dei forti temporali che hanno provocato l'esondazione di due torrenti.

La Sala operativa regionale, in merito agli eventi accaduti nei comuni di Niardo e Braone, ha registrato cumulate massime di pioggia pari a 187 millimetri, cadute in due ore, nel raggio di pochi chilometri quadrati nella sola area bresciana.

A scopo precauzionale 30 persone presso l'area di Niardo rimangono evacuate, mentre proseguono le operazioni per la rimozione dei detriti dal manto stradale, coordinate da sindaco, Utr, Provincia di Brescia e Vigili del fuoco.

Sono invece rientrate nelle proprie abitazioni le persone evacuate nella notte a Braone in quanto non sussiste più il pericolo di fuga di gas. Al momento non e' stata ritenuta necessaria l'attivazione della Colonna Mobile Regionale. Permane invece l'interruzione della linea ferroviaria. 

La situazione continua a essere costantemente monitorata per possibili altre piogge ed è stata diramata l'allerta gialla. La Regione Lombardia ha inoltre messo a disposizione di tecnici e amministratori un elicottero per un sorvolo delle zone a monte delle aree colpite e sta supportando il Comune nelle attività di competenza, anche per l'attuazione di interventi di difesa del suolo a tutela della pubblica incolumità.

Per il supporto logistico degli evacuati e per le attività di rimozione di fango e detriti sono state attivate le associazioni e i gruppi comunali di Protezione civile della Valcamonica e Provincia di Brescia, insieme ai Vigili del Fuoco.

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