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Lunedì, 12 Dicembre 2022 16:02

Vogia de Carnoval, Alda Fendi Esperimenti celebra Venezia

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A Roma dal 15 dicembre caleidoscopio a Palazzo Rhinoceros. 

Voglia di giocare, fare festa e immergersi nel caleidoscopio di un Carnevale veneziano di antica memoria per tornare a vivere con gli altri esperienze ed emozioni dopo il lungo isolamento causato dal Covid.

C'è tutto questo nell'omaggio alla città dei Dogi che la Fondazione Esperimenti di Alda Fendi propone dal 15 dicembre per questo finale di 2022 e avanti poi fino al 30 aprile nella sede di Palazzo Rhinoceros che offre un impareggiabile colpo d'occhio sul cuore archeologico di Roma tra Campidoglio, Palatino e Circo Massimo.

Il direttore artistico Raffaele Curi ha messo insieme installazioni, performance e sconfinamenti verso nuove tecnologie che aprono possibilità inedite di fruizione dell'arte. Già all'esterno i visitatori avranno la sensazione di immergersi in mare grazie a una grande videoproiezione sulla facciata dell' edificio. Sogno ad occhi aperti vuole essere questa 'Vogia de Carnoval' - festa che nella Serenissima Repubblica cominciava il 27 dicembre - studiata con la collaborazione della Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Come nelle proposte recenti quando si sono avvicendate opere d'arte dall'Ermitage, Alda Fendi avrebbe voluto mettere gratuitamente un capolavoro a disposizione del pubblico. Curi aveva puntato a La presentazione al tempio dipinta nel 1460 da Giovanni Bellini, custodita dalla fondazione veneziana, ma il quadro non era pronto per essere concesso e allora Rhinoceros Gallery propone l'opera per la prima volta a Roma attraverso il Daw, il digital art work realizzato grazie a una tecnologia innovativa dalla società Cinello che l'ha brevettato, riproduzione di un dipinto antico creando al tempo stesso una nuova opera digitale. "La sfida del digitale e delle nuove tecnologie amplificano le possibilità dell'opera d'arte - spiega il direttore artistico - . In questo gioco che porta il visitatore dentro e fuori le dimensioni del sogno e dell'illusione, tra la copia e l'originale, si mettono a confronto l'opera di Bellini con l'opera dello stesso soggetto dipinta nel 1455 dal cognato Andrea Mantegna, conservata alla Gemäldegalerie di Berlino". (ANSA).

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