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Venerdì, 29 Luglio 2016 13:19

Il silenzio di papa Francesco a Auschwitz: "Signore, perdono per tanta crudeltà"

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È il terzo papa a recarsi nei campi di concentramento nazisti. Dopo Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, anche Francesco ha visitato Auschwitz e Birkenau.

Così come previsto, Francesco non ha pronunciato alcun discorso, ha voluto invece raccogliersi in silenzio per ricordare le vittime della “soluzione finale”.

Più di un milione di persone, la maggioranza ebrei, morirono a Auschwitz e Birkenau.

Un silenzio di meditazione e preghiera. E' la scelta di Papa Francesco, giunto al campo di concentramento e di sterminio nazista di Auschwitz, tappa significativa del suo viaggio apostolico in Polonia, in occasione della celebrazione a Cracovia della Giornata mondiale della Gioventù

Blocco 11 di Auschwitz

Francesco si è recato anche al blocco 11 di Auschwitz, l’unità di tortura dove 75 anni fa, il 29 luglio del 1941 morì padre Massimiliano Kolbe, che offrì la propria vita in cambio di quella di un padre di famiglia.

La visita del papa rientra nell’ambito delle Giornate mondiali della gioventù che si tengono a Cracovia fino a domenica. Nel quadro delle adunate giovanili ha incotrato anche i vertici dello Stato. È a Birkenau che ha stretto la mano alla premier Beata Maria Szydlo e poi ai superstiti dell’Olocausto, con cui ha scambiato parole di amicizia e speranza.

Uno dei sopravvissuti alla Shoah ha donato una candela a Francesco, con cui il pontefice ha acceso una lampada davanti al muro della fucilazione di Auschwitz.

Altro momento di grande intensità e raccoglimento è stata la preghiera nella cella dell’oggi santo Kolbe.

Il Papa, visibilmente commosso, ha varcato a piedi, da solo, il cancello del lager ed è passato sotto la famigerata scritta con lo slogan posto dai nazisti all'ingresso del campo di concentramento e di sterminio degli ebrei: "Arbeit macht frei", ovvero "Il lavoro rende liberi".

"Signore, abbi pietà del tuo popolo! Signore, perdono per tanta crudeltà!", ha scritto, in spagnolo, sul libro d'onore del lager nazista, come riporta il sito della fondazione del museo del campo di concentramento e sterminio degli ebrei.

Dopo la lunga sosta in silenzio, riflessione e preghiera, seduto su una panchina con il volto chino e le mani giunte, la visita delle camerate dove erano detenuti i prigionieri e l'incontro con i sopravvissuti e i familiari delle vittime.

All'interno del lager di Auschwitz Papa Francesco ha incontrato un gruppo di ebrei sopravvissuti, che gli hanno offerto una candela con la quale ha acceso una lampada. Poi ha visitato il blocco 11, il cosiddetto 'blocco della morte'.

Il Pontefice si è inginocchiato, all'interno della cella dove era stato rinchiuso padre Massimiliamo Kolbe, il sacerdote, proclamato santo, di cui ricorre il 75° anno dalla morte, che offrì la sua vita in cambio di quella di un altro prigioniero, padre di famiglia.

Il Papa ha donato al museo di Auschwitz una lampada votiva con stemma in argento dorato, opera dei fratelli Savi, costituita da una base in legno di noce tornito, che si ispira al reticolato del campo di concentramento ormai eroso dal tempo.

Dopo la visita ad Auschwitz, Francesco è giunto al campo di concentramento e di sterminio nazista di Birkeanu. I due lager distano appena tre chilometri. Il Pontefice ha percorso a piedi il vasto piazzale con il monumento alle vittime, dove ha posto una lampada votiva, passando davanti alle lapidi con le iscrizioni in varie lingue. Poi, il canto in ebraico del Salmo 130 ad opera del rabbino capo della Polonia Michael Schudrich, letto anche da un sacerdote cattolico.

Dopo la cerimonia interreligiosa, Papa Francesco ha salutato e incontrato 25 'Giusti delle Nazioni', in rappresentanza di tutti coloro che hanno offerto protezione e garantito la salvezza agli ebrei, anche a rischio della vita propria e della loro famiglia.

Francesco arriva a Birkenau

Dopo Auschwitz, Bergoglio si è recato a Birkenau, il campo soprannominato Auschwitz II.

Il salmo 130, il de profundis della tradizione cattolica, è stato cantato da un rabbino e poi letto da un prete polacco.

Bergoglio ha incontrato i 25 giusti delle nazioni, persone, che mettendo a rischio la propria vita, hanno aiutato gli ebrei sotto il nazismo.

Guardando lontano, Francesco si è lasciato alle spalle i campi di sterminio. Nel pomeriggio visiterà l’ospedale pediatrico di Prokocim, dove è previsto un suo discorso.

Verso le 18 sarà nuovamente con i giovani delle Giornate mondiali della Gioventù per la via crucis.

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