“Ci sarà un referendum per la destituzione e ci sarà quest’anno, nel 2016, perché è tecnicamente possibile, perché è politicamente pertinente e perché è socialmente indispensabile”, ha detto Jesus Torrealba, segretario del cartello delle opposizioni.
“Ogni giorno che passa allontana la possibilità di avere il referendum revocatorio entro il 2016”, dice Maria Corina Machado ledear del movimento Vente Venezuela e i suoi deputati del parlamento venezuelano chiedono con un documento firmato da: Luis Barragán, Juan Pablo García, Winston Flores e Franco Casella di non aspettare il primo settembre, ma di convocare subito una protesta di massa.
Il tempo è cruciale perché Maduro, che controlla tutti gli organi dello Stato ad eccezione del Parlamento, venendo sfiduciato dai cittadini prima del 10 gennaio dovrebbe essere sostituito da un nuovo presidente eletto, mentre dopo quella data verrebbe solo sostituito dall’attuale vice-presidente, Aristóbulo Istúriz, un fedelissimo nominato pochi mesi fa. Il governo chavista si garantirebbe quindi altri due anni di sopravvivenza.
Nel frattempo il popolo venezuelano sta soffrendo la fame, è senza medicine in una crisi economica che non ha precedenti nella storia del Venezuela.
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