Immagino il Navarco sulla tolda della nave attorniato dalle sue guardie del corpo, più simili a quelle del pirata Jack Sparrow, armate di tutto punto e con il suo nostromo Lucio. Tutto riconfermato a questo livello. Più in basso troviamo le nuove entrate: il rappresentante di Alfano, uno stefaniano della prima ora, in questo istante nel gruppo Realtà Italia, l’unico che nella scheda del Comune non ha curriculum, e due esponenti del Pd.
Nelle intenzioni di questi prossimi otto, nove o dieci mesi che restano c’è “il rilancio dell’azione politica ammnistrativa”. Tolti due mesi di fine estate, tolto il tempo necessario ai nuovi entrati di capire dove infilare la chiave per aprire l’ufficio e i vari cassetti, compreso il tempo necessario di far capire al navarco le proprie idee e quando alla fine si capisce che l’unico abilitato a pensare è solo il Navarco, la nave è giunta al porto per la demolizione.
Il partito democratico ha avuto un segnale, forse raccolto più fuori dal cerchio magico del comune, alle ultime amministrative dove è stato massacrato.
Ora immagino che si stia alla fine del gioco e senza chiarezza alcuna su cosa si fa per la città che aspetta tutto, ma davvero tutto, l’impressione è che si perda tutto il cucuzzaro e buonanotte al secchio.
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