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Sabato, 08 Ottobre 2016 00:23

Snapchat, perché l'app amata dai teenager vale 23 miliardi

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Roma - Quella dei "messaggini che si autodistruggono" è la app sociale preferita dagli under 35 dopo Facebook e la sua controllata Instagram.

Ad agosto ha rivelato di avere 150 milioni di utenti giornalieri, 40 milioni in più rispetto solo allo scorso dicembre, e ha segnato così il sorpasso su Twitter, che ne vanta meno di 140 milioni e soffre sempre più per la lentezza con la quale crescono i suoi iscritti. Ogni giorno i suoi utenti condividono 10 miliardi di video, due miliardi in più di Facebook. Due teenager americani su cinque lo usano quotidianamente. Questi alcuni dei numeri di Snapchat, la nuova stella tecnologica che, secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal, si prepara a sbarcare in borsa la prossima primavera con un collocamento da 25 miliardi di dollari (pari a 23,2 miliardi di euro) che diventerebbe il maggiore in Usa dal settembre 2014, quando arrivò sui circuiti del Nasdaq il colosso del commercio online Alibaba. Per gli ultraquarantenni è ancora un oggetto misterioso; per la generazione dei 'millennial', soprattutto negli Stati Uniti, è un fenomeno in vertiginosa espansione il cui successo è dovuto a molteplici fattori, tutti fondamentali per intuire le direttrici sulle quali si svilupperanno i social network nei prossimi anni.

- "QUESTO MESSAGGIO SI AUTODISTRUGGERÀ TRA CINQUE SECONDI!" - Il servizio più basilare di Snapchat riecheggia la frase entrata cinquant'anni fa nell'immaginario collettivo grazie alla serie televisiva "Mission Impossible" (poi diventata un fortunato ciclo di lungometraggi con Tom Cruise). La app consente infatti di inviare messaggi, foto e video che si cancellano da soli dopo essere stati visualizzati dall'utente, senza poter essere così girati a terzi indesiderati o permanere per sempre nei server dell'azienda, come avviene con Facebook. Non per niente l'icona di Snapchat è un fantasmino. La app consente anche di condividere contenuti più elaborati, come le 'Stories', montaggi di foto e video che si autodistruggono dopo 24 ore.            

- È GIOVANE E SPENSIERATO, COME I SUOI UTENTI - Uno degli istinti più naturali degli adolescenti è volersi distinguere dalla generazione precedente. Ovvio, dunque, che per un sedicenne Facebook e Twitter possano apparire come un qualcosa di sorpassato, funestato da legioni di vecchi che si accapigliano su ogni singolo argomento d'attualità, laddove Snapchat ha anche la valenza di un fenomeno generazionale. E poi ci sono tantissime funzioni per modificare le immagini in maniera buffa, creare fotomontaggi e distrarsi altrimenti dalla lezione mentre si smanetta con il telefono sotto il banco.

- MENO PRESSIONE SOCIALE E NIENTE GENITORI IMPICCIONI - I motivi principali per cui i giovanissimi preferiscono sempre più Snapchat a Facebook sono due. Il primo riguarda la minore pressione sociale: nessun calo dell'autostima se nessuno ha messo mi piace a quell'aggiornamento di stato che ci sembrava così spiritoso. I messaggi vengono scambiati in circoli ristretti di amici, generalmente conosciuti nella vita reale e che, a seconda delle interazioni, vengono identificati da una diversa "faccina" (o "emoji"). Se Facebook è un mare magnum, Snapchat è una rassicurante casetta sull'albero da cui sporgere la testa fuori quando si ha voglia. Il secondo motivo principale è dunque la maggiore privacy: su Snapchat i ragazzi non devono più avere a che fare con le imbarazzanti richieste di amicizia dei propri genitori.

- SEMPRE AGGIORNATI CON LA FUNZIONE 'DISCOVER' - L'offerta informativa su Facebook e Twitter è certamente impressionante ma anche caotica e dispersiva. In entrambi i casi (anche se Facebook consente di selezionare le pagine i cui post vogliamo vedere in cima alla home quando ci connettiamo) è difficile imbattersi subito in informazioni che ci interessino davvero o ci diano un quadro immediato e sintetico di quel che sta succedendo nel mondo. La funzione 'Discover' di Snapchat consente invece un accesso molto più funzionale e immediato a un'offerta editoriale, selezionata da un team apposito, ricca ma non pletorica. C'è ovviamente la possibilità di iscriversi ai canali delle testate presenti, che includono colossi del calibro di Cnn, Mtv, National Geographic, Daily Mail e Vice.

- TUTTI 'CITIZEN JOURNALISTS' CON LE "LIVE STORIES" - 'Discover' ha recentemente integrato 'Live Stories', un servizio preesistente che consentiva a chiunque di girare un video su un avvenimento in corso, come una manifestazione sportiva o un comizio politico. I video più meritevoli vengono scelti dal team editoriale e inclusi in una selezione calibrata a livello locale, ovvero ognuno avrà accesso a “storie” inviate da iscritti provenienti dalla sua area.

- È L'UNICO CONCORRENTE CHE FACEBOOK TEME... - Buona parte delle app di messaggistica e dei social network rientra in due categorie: quelli che sono stati comprati da Facebook (Whatsapp, Instagram) e quelli che sono stati schiacciati dall'impossibilità di competere con Menlo Park (ieri MySpace, oggi Twitter). Nel novembre 2013 Mark Zuckerberg bussò alla porta dell'allora ventitreenne Evan Spiegel, uno dei due fondatori di Snapchat nonchè miliardario più giovane degli Usa, con un assegno da tre miliardi di dollari per vedersi rispondere picche. Da allora Facebook ha cercato in tutti i modi di offrire servizi simili a Snapchat ma gli utenti hanno sempre preferito l'originale. Nel 2014 venne lanciata Slingshot, anch'essa un app per inviare messaggi che si cancellano dopo la lettura. Il flop fu tale da causare lo scorso dicembre non solo il ritiro di Slingshot dal mercato ma addirittura la chiusura di tutta la divisione Creative Labs, dedicata allo sviluppo di app innovative. Risale invece allo scorso agosto l'aggiunta ad Instagram di una funzione 'Stories' del tutto ricalcata su quella analoga presente su Snapchat.

- ... E SI PREPARA A COLPIRE GOOGLE DOVE FA PIÙ MALE - Ritirati lo scorso anno dalla produzione, i Google Glass sono stati una delle più clamorose scommesse fallite della storia della Silicon Valley. Mountain View non vuole ammettere la sconfitta e punta a rilanciare il progetto al momento giusto. Ma questo momento potrebbe non arrivare mai se gli spazi di mercato verranno chiusi da Spectacles, gli occhiali smart che Snapchat lancerà sul mercato nei prossimi mesi a un prezzo più che accessibile (130 dollari contro i 1.500 dei Google Glass). Gli Spectacles si presentano come degli occhiali da sole, dalla linea anche piuttosto elegante. In alto, sul lato esterno della lente destra, c'è "una delle telecamere wireless più piccole del mondo", mentre vicino alla lente sinistra c'è un interruttore con una lucina che si accende quando la telecamera è in funzione, avvertendo così le persone vicino a noi che stanno venendo riprese (con i Google Glass non accadeva). I video vengono poi trasferiti direttamente all'app. La vera innovazione sta però nella telecamera, che offre una visione "circolare" analoga a quella dell'occhio umano. Il futuro di Snapchat passerà soprattutto per l'evoluzione della tecnologia per le riprese video. Non è un caso se la casa madre Snap Inc. Si presenta come una "camera company". Se le prossime grandi rivoluzioni saranno la realtà virtuale e la realtà aumentata, Snapchat intende viverle da leader. (AGI) 

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