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Venerdì, 21 Aprile 2017 00:00

Venezuela: faccia a faccia sempre più duro fra governo e opposizione e continua la repressione

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In Venezela si fa sempre più cruento lo scontro fra le opposizioni e il governo.

Nelle manifestazioni di mercoledì ci sono stati almeno tre morti. Ma la portesta non si ferma e cortei sono stati anche ieri e sono previsti anche oggi.

Decine di migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere nuove elezioni e il rilascio dei leader d’opposizione in carcere. Fra la folla, Lilian Tintori , la moglie del dirigente del partito Volontà popolare, Leopoldo López, oggi in carcere: Siamo in una dittatura, non c‘è libertà, non cè legalità, vogliamo la liberazione dei prigionieri politici e la creazione di un corridoio umanitario per ottenere cibo e medicine.

Mitzi Capriles , moglie di un altro politico in prigione, avverte che gli anti-Maduro non abbandoneranno le piazze.

I sostenitori del presidente contestato hanno inscenato delle contromanifestazioni, con la partecipazione dei miliziani fedeli a Maduro. Ma la popolazione non sembra più temerli:

Dice una ragazza:Voglio un paese migliore. Quasi tutti i miei familiari sono dovuti emigrare, voglio che tornino.

Non ho paura – aggiunge un giovane – perché siamo la maggioranza, li possiamo battere, informa Euronews

E una madre dice:Temo che mia figlia muoia, perché non ho trovato il medicinale di cui ha bisogno. Questo mi fa molta più paura rispetto al fatto di essere qui a manifestare contro il governo.

Nicolas Maduro ha annunciato oltre 30 arresti e ha lanciato messaggi intimidatori contro il presidente dell’Assemblea nazionale Julio Borges e contro i dimostranti, che accusa di essere dei golpisti.

Dice l'inviato a Caracas dell'Euronews Eduardo Salazar Uribe :Si prevede che nelle prossime ore la coalizione d’opposizione annunci nuove azioni, incluso uno sciopero generale fino a che la Commissione elettorale nazionale e l’ufficio del garante non si pronuncino per risolvere la crisi.

Dalle nostre pagine di  Agorà Magazine scrive On. Fabio Porta eletto per il Partito Democratico in America Meridionale: “Ciò che accade in queste ore a Caracas va denunciato con forza e chiarezza !”: le parole di Matteo Renzi esprimono in maniera chiara e netta la posizione del Partito Democratico e ho avuto modo di esprimere personalmente al collega Luis Florido, Presidente della Commissione Esteri del Parlamento venezuelano, la solidarietà mia personale, del PD e dei milioni di italiani che oggi condividono gli stessi sentimenti".  "Ho incontrato Luis Florido in Colombia, poche ore dopo il suo incontro con il Presidente della Repubblica colombiana Santos; era accompagnato dal deputato Sergio Vergara.
Al suo rientro domani a Caracas, Florido rischia l’arresto da parte del regime di Maduro, che non ammette dissidenze e tantomeno l’esercizio all’estero delle funzioni proprie di un parlamentare impegnato a denunciare con veemenza l’attacco ai diritti e civili nel proprio Paese.
Da mesi denunciamo il precipitare della situazione, dal punto di vista umanitario e dei diritti.
E’ venuto il momento di dire “basta !”, chiedendo con forza a Maduro di indire nuove elezioni e di liberare tutti i detenuti politici.
“Non ci gireremo dall’altra parte”, come ha scritto poche ore fa Matteo Renzi; saremo ancora una volta dalla parte della giustizia, della libertà e della democrazia !"

Matteo Renzi ieri ha dichiarato: Venezuela, un Paese sull'orlo del baratro. Ci sono proteste, morti, disperazione e dolore. E pensare che qualche illuminato aspirante statista italiano riteneva quel regime un modello.
Speriamo che la comunità internazionale possa finalmente aiutare il Venezuela, questo bellissimo Paese, a tornare al benessere, alla pace, alla democrazia.
Noi, intanto, non giriamoci dall'altra parte facendo finta di niente. Ciò che accade a Caracas in queste ore va denunciato con forza e chiarezza".

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