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Lunedì, 23 Ottobre 2017 00:00

In visita a Taranto Carlo Borgomeo il presidente di Fondazione con il Sud

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Quattro progetti, in rete tra loro e disseminati sul territorio, sinergicamente impegnati a ripensare il futuro della comunità locale a partire dal terzo settore, attraverso lo sviluppo di processi partecipativi, e dando origine a nuove opportunità sociali, culturali, economiche.

È l'importante contributo messo in campo da Fondazione Con il Sud per Taranto e la sua provincia, con un bando dedicato ("Ambiente è Sviluppo") al quale hanno risposto numerose aggregazioni e da cui sono scaturiti i programmi di interventi “A Tamburi Battenti”, “Green Routes”, “Taras” e “Terre Elette”. rispettivamente coordinati dalla Confraternita Maria SS.ma della Scala (Caritas Diocesana), Associazione Augeo, Programma Sviluppo e Associazione Noi e Voi e con il coinvolgimento di una trentina di soggetti del terzo settore, enti ed istituzioni. A ciò si aggiungano numerosi altri progetti di reti sostenute dal Bando Volontariato e una proposta ambiziosa, quella di Kétos, vincitore del Bando storico-artistico e culturale, promossa dall’associazione Jonian Dolphin Conservation, che porterà alla riqualificazione di Palazzo Amati in città vecchia e alla creazione di un Centro Euromediterraneo del mare e dei delfini.

Un impegno economico, che è anche civile e morale, senza precedenti per la città di Taranto, messo in campo da un ente erogatore di diritto privato, la Fondazione con il Sud, che continua ad attestare un interesse concreto per lo sviluppo dei nostri territori, anche attraverso la visita al capoluogo jonico del suo presidente, Carlo Borgomeo, il prossimo 24 ottobre, nell’occasione di una intera giornata dedicata alle Proposte per la rete tarantina.

Una giornata ricca di appuntamenti, suggestioni e proposte. In mattinata Borgomeo incontrerà la Giunta Comunale a Palazzo di Città per un confronto con l’ente sulla necessità di supportare i processi virtuosi messi in campo dal terzo settore in favore della crescita e dello sviluppo di Taranto.

Al termine dell'incontro il presidente Borgomeo sarà impegnato in un breve tour a bordo dell’Ape Calessino, nato negli spazi di incubazione del progetto Taras, per attraversare le vie presso le quali saranno collocati i giardini verticali e le opere di Land Art di Green Routes, e poi raggiungere il cantiere aperto di Palazzo Amati, che diventerà sede del Centro Euromediterraneo del mare e dei cetacei, e infine il teatro A Tamburi Battenti, al cuore del quartiere Tamburi. Nel pomeriggio Borgomeo raggiungerà il quartiere Paolo VI per la presentazione del libro fotografico realizzato in seno al progetto Terre Elette.

GLI OPERATORI DELL'INFORMAZIONE SONO INVITATI A PARTECIPARE Carlo Borgomeo incontrerà gli operatori dell'informazione, a partire dalle ore 11.30, nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso il Salone degli Specchi a Palazzo di Città.

Ritenendo di fare cose gradita si allegano a seguire le schede di sintesi dei progetti sostenuti sul territorio da Fondazione Con il Sud

 

A TAMBURI BATTENTI

Nel quartiere più inquinato d’Italia un capovolgimento di prospettiva per ripensare il rapporto tra il concetto di ambiente e territorio quello attuato dal progetto A Tamburi Battenti, sostenuto dalla Fondazione con il Sud, Bando Ambiente è Sviluppo.

Come restituire bellezza agli sguardi assuefatti dei bambini, dei giovani, delle famiglie del quartiere? “I love Tamburi”, scrivono alcuni ragazzi che hanno preso parte alle attività di progettazione partecipata per il teatro. Si può amare ancora il proprio quartiere, nonostante si viva all’ombra del mostro, dell’impianto siderurgico che divora le vite dei suoi abitanti. Si può insegnare ad amare i Tamburi replicando quello che fanno i bambini, qui, che puntano dritti al cuore e fanno leva sui punti di forza: la relazione, lo scambio, la reciprocità in questo quartiere sono valori preservati, integri rispetto al resto della città. E allora nascono poesie tra le nuvole delle ciminiere che fumano, che si alzano imponenti verso il cielo pure terso di un angolo di mondo fatto di polveri minerali rosse, giovani che giocano a pallone e palazzoni fatiscenti. Nasce sinergia tra tutte le famiglie coinvolte attraverso gli incontri e le diverse attività. Spunta la voglia di fare, si costituisce un comitato di quartiere, aumentano gli incontri, le iniziative, le letture, i momenti di riflessione.

E poi nasce la filiera dell’artigianato, con gli utenti del centro di riabilitazione Airone che realizzano oggetti nella loro falegnameria, le donne della sartoria che cuciono i cuscini e i decori e i nuovi amici di quartiere del Centro Riabilitativo Assistenziale Psichiatrico che dipingono gli arredi. E questi arredi arrichiscono le scuole dei tamburi, il teatro, entrano nelle case del quartiere e le famiglie a loro volta fanno capolino al gazebo solidale rosa nel quale un nutrito gruppo di donne professioniste offre il proprio supporto per trovare lavoro o per tornare finalmente a scuola, come testimonia gioiosa una delle utenti. Le aziende locali si interessano al progetto: c’è chi offre gli scarti di pedane per i lavori di falegnameria, chi si offre di organizzare una sfilata di moda con le nuove sarte, chi si offre di contribuire al progetto assumendo i padri e le madri del quartiere Tamburi.

E poi ci si organizza perché il gazebo diventi un punto permanente per la raccolta di arredi e distribuzione di capi della sartoria, per restare sempre a contatto con la gente. E ancora, le sarte si organizzano per la costumistica per il prossimo spettacolo degli alunni della scuola che si esibiranno a fine anno con strumenti realizzati a partire da scarti altrimenti destinati a diventare rifiuti. Si fa economia circolare al quartiere Tamburi, scambio circolare di emozioni attraverso il comitato consultivo del teatro, il laboratorio teatrale, la rassegna di video documentari sulla storia e sulla memoria, il festival in costruzione; si fa circolare l’idea che è possibile cambiare, tutti assieme, tutti uniti.

Soggetto capofila Confraternita Maria SS.ma della Scala (Caritas Diocesana)

Elenco partner di progetto: Associazione Airone, Associazione Solirunners, Associazione Nessuno Escluso Onlus, Associazione Marco Motolese, Associazione Caritas Christi Massafra, Associazione teatrale Sant’Antonio, Associazione Learning Cities, Istituto Comprensivo Vico-De Carolis

 

GREEN ROUTES

Green Routes è un progetto finanziato dal bando “Ambiente è Sviluppo” della Fondazione Con ilSud, con l’obiettivo di promuovere un modello di rigenerazione urbana e di valorizzazione ambientale, basato su processi partecipati per sensibilizzare e promuovere percorsi sostenibili nel tempo nella provincia di Taranto. Il progetto punta ad avviare un percorso di riappropriazione 

dell'ambiente da parte delle comunità, che possa favorire una valorizzazione del territorio e promuovere processi di sviluppo locale. I linguaggi usati sono quelli artistici e della creatività per incentivare meccanismi di partecipazione dei cittadini alle attività ambientali, di legame con il territorio e di processi di valorizzazione.

GREEN GARDEN COLLECTIVE: processi partecipati per valorizzazione gli spazi urbani tra i percorsi realizzati: ‘Diversamente Green’ e ‘Immaginare Taranto come un grande giardino diffuso’ in collaborazione con IIS Calò di Taranto e creazione di un giardino take away; Laboratorio di co- costruzione del prototipo del giardino verticale con piante con proprietà antinquinanti; Avvio di un laboratorio e la creazione di una serra con l’Istituto Agrario di Massafra per la produzione e diffusione di piante antinquinanti.

MEMORIE GREEN: realizzazione di laboratori fotografici e video di memoria collettiva sul rapporto tra architettura e natura, sul tema del lavoro, sui mestieri artigiani per lavorare sull’immagine di Taranto in chiave contemporanea. Laboratorio multimediale di Narrazioni Green (ottobre 2016 - aprile 2017) e mostra fotografica e multimediale Itinerante realizzata dai fotografi di Zona (Massimo Berruti, Alessandro Penso, Emiliano Mancuso).

GREEN SCHOOL sviluppa tre tipologie di interventi: percorsi di formazione per la creazione di imprese nel settore green; laboratori di apprendimento non formale per ragazzi; Summer School internazionale per promuovere processi di sostenibilità. Inoltre saranno realizzati: un Hub per la condivisione e lo sviluppo delle professionalità green e un laboratorio per recuperare il rapporto con la terra e la natura. Ciclo di incontri Contact Zone: Esperienze sul e nel paesaggio - attività laboratoriale nelle gravine di Palagianello e la città vecchia Taranto; Paesaggi sonori: mappe emotive del territorio, conoscere e valorizzare attraverso i suoni. (Steve Piccolo, sound artist). Laboratorio Taranto Multicolors - Il giardino delle Piante Tintorie in Viale Magna Grecia a Taranto (Dimitri Evangelou, esperto agricoltura sociale).

MED-Movie: favorisce percorsi di fruizione territoriale diffusa attraverso interventi di landart e attività culturali che coinvolgeranno tutto il territorio tarantino. Realizzazione dell’intervento artistico partecipato di Guendalina Salini con la comunità tarantina per scrivere e disegnare sulla terra con semi di grano antico, le parole, le speranze, i sentimenti per il futuro della città. Installazione sonora “Bird Listening” Itinerante che raccoglie il canto degli uccelli del mar Piccolo e lo porta ‘in città’.

E’ in corso l’avvio del Concorso nazionale di Land Art per raccogliere proposte di interventi artistici da realizzare in punti strategici della città (Castello Aragonese giardini del canale sul Ponte Girevole, Conservatorio Paisiello, Chiostro Palazzo Ex Caserma Rossarol, Università, Mar piccolo Area Marina Militare).

Partner del progetto: AUGEO (Soggetto Responsabile), ECCOM, Bocche del vento, CE.FO.P. S.C. Maria Acclavio e ZONA.

PROGETTO KETOS - CENTRO EUROMEDITERRANEO DEL MARE E DEI CETACEI

Un progetto pilota volto a fare sintesi tra le forze endogene ed esogene della città di Taranto catalizzate attorno ad una proposta di sviluppo green alternativo, e che conta già numerosi sostenitori. Kétos è in primis un luogo di fruizione immersiva, un centro di citizen science per la divulgazione della ricerca scientifica che il soggetto capofila, la Jonian Dolphin Conservation, già conduce da anni con successo, ricevendo numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Kétos è altresì il luogo propulsore del cambiamento nella città vecchia, identificato in Palazzo Amati, ex sede dell’Università di Maricoltura, che diventa centro di aggregazione, laboratorio per la formazione di giovani e residenti del quartiere, biblioteca del mare, punto di consulenza per startup e spazio per incontri.

Il rapporto osmotico della città vecchia con il mare giunge qui a manifestare le sue mille sfaccettature. Dalla rappresentazione visiva dei suoi delfini, attraverso sistemi stereoscopici di visualizzazione delle opere, a quella immersiva che sarà proposta nella sala 4d, fino all’analisi diretta nel laboratorio chimico-genetico del dna dei mammiferi marini: l’esperienza della biologia marina con i delfini a bordo dei catamarani degli oltre 10 mila utenti all’anno dell’associazione capofila continuerà a terra, nella città vecchia, cuore pulsante della Taranto che cambia. Qui potrà poi connettersi al tessuto locale, agli attrattori principali della città (Marta, Castello Aragonese, ipogei, siti archeologici, ecc...), nonché al sistema degli artigiani del quartiere con i quali si lavorerà per la realizzazione di oggetti legati al mare da realizzare attraverso la stampa 3d. Kétos ospiterà i prodotti della lavorazione della ceramica con gli utenti svantaggiati della comunità Emmanuel, i laboratori dl ricamo e e recupero delle nasse con le donne del quartiere con l’associazione Marco Motolese, e sarà oggetto di un patto di collaborazione promosso assieme al Manifesto della città vecchia e del mare.

La connessione sarà supportata da un lavoro meticoloso di educazione ambientale che, accanto a quella quotidianamente svolta sui catamarani, si sviluppa a stretto contatto con le scuole e i bambini, attraverso il magazine online che verrà realizzato, a contatto con i giovani e le famiglie, attraverso le attività di animazione e coinvolgimento del quartiere della società cooperativa di teatro Crest, altresì finalizzate a creare giovani guide della città vecchia.

Un progetto volto ad accendere i riflettori sullo splendido mare di Taranto, sulle sue bellezze, sui simboli onirici che la rappresentano, i delfini, e sulla possibilità effettiva di cambiamento, attraverso un connubio di scienza, arte e cultura per favorire lo sviluppo eco sostenibile della città.

Soggetto capofila: Associazione Jonian Dolphin Conservation

Partner: ass. Emmanuel, ass. Terra, ass. Marco Motolese, ass. Manifesto della città vecchia e del mare, soc. coop. Teatro Crest.


PROGETTO T.A.R.A.S

Il progetto Taras, acronimo di “Taranto: Azioni per la Riqualificazione Ambientale Sostenibile”, guarda al patrimonio storico, culturale ed umano - vasto e poco sfruttato - della città di Taranto puntando all’avvio di un processo di diversificazione economica che prenda le mosse da un’azione di stimolo ed incubazione di un nuovo profilo di competitività territoriale, basato sulla promozione e valorizzazione turistica delle risorse ambientali e culturali. Stimolare la crescita sostenibile locale; valorizzare il patrimonio ambientale e culturale del territorio; stimolare la nascita di nuove sinergie e la cooperazione fra gli operatori locali; promuovere una nuova cultura di impresa basata sul rilancio dell’immagine di Taranto quale destinazione turistica; valorizzare le potenzialità del territorio e favorire la circolazione di nuove idee per lo sviluppo del settore; diffondere conoscenze, saperi e competenze volte al miglioramento dell’offerta turistica. i principali obiettivi di progetto. L’ambizioso percorso di Taras ha preso le mosse dall’impegno a consolidare il dialogo e la cooperazione tra gli operatori del settore, previa ricognizione del potenziale sociale, umano, turistico del territorio e puntando al riposizionamento dell’offerta turistica. Messi in rete i soggetti attivi nel settore, Taras intende promuovere la condivisione di una comune Carta del Turismo sostenibile ionico e, parallelamente, avviare processi di formazione finalizzata alla creazione di nuova impresa nel settore turistico. Carta del turismo e nuova impresa, che Taras sostiene entro un attrezzato incubatore, offrendo gratuitamente servizi di consulenza finanziaria, legale, di comunicazione e di formazione e informazione rivolte agli operatori del settore sono due direttrici

che guardano allo stesso traguardo: migliorare l’accoglienza e l’offerta turistica, anche attraverso nuovi strumenti di marketing e comunicazione per la valorizzazione dell’offerta turistica locale. Taranto in Calessino, SmartYard, TEDXTaranto: sono alcune delle start-up lanciate fino ad oggi da Taras, che punta alla creazione di minimo 5 start-up di settore da integrare nella solida Rete Jonica del Turismo intanto costituita con un minimo di 100 operatorie settore turistico. Un settore che Taras ambisce ad arricchire - in termini di standard, condivisione e qualità per mezzo della Carta per il Turismo Sostenibile - promuovere e valorizzare - mediante formazione di giovani (StartTA) e operatori (in partenza la Taras Accademy), comunicazione e iniziative mirate. Il progetto Taras è promosso da Programma Sviluppo, in partneship con Universus Csei, Centro di Servizi per il Volontariato, Istituto professionale di Stato Cabrini, Confcooperative, Confcommercio, Comune di Taranto, Regione Puglia e Università degli Studi di Bari ed è vincitore del Bando Ambiente è Sviluppo di Fondazione con il Sud

TERRE ELETTE

Nel 2015 la nostra rete composta da tredici tra enti di terzo settore guidati dalla organizzazione ‘Noi E Voi’ di Taranto, l’intera Vicaria di Paolo VI con ben quattro parrocchie, il Comune di Taranto, l’Istituto comprensivo ‘Pirandello’ di Paolo VI, la ‘Masseria Carmine’ della famiglia Fornaro e l’azienda ‘Appia Viaggi’ di Maria Ruta, lanciò una sfida: generare economia pulita e alternativa alla grande industria inquinante, grazie ad un approccio ecologico come quello chiesto da Papa Francesco nella enciclica Laudato Sii . Ci demmo due anni di tempo e in questi primi diciotto mesi con ‘Terre Elette’ di cose buone ne abbiamo fatte tante, grazie a questo progetto comunitario coordinato da Cataldo Zappulla dell’Agenzia Stayhuman di Crispiano, sostenuto da Fondazione ‘Con il Sud’ attraverso il bando specifico per Taranto denominato ‘Ambiente è sviluppo’: nel Settembre 2016 abbiamo riacceso le insegne in un’area di Tamburi malfrequentata di sera, Zona Stazione-Porta Napoli. Lì è nato ‘Articolo 21’, il primo ristorantino sociale dell’area Jonica di cui tutti i tg nazionali hanno parlato. Otto ragazzi delle periferie tarantine, migranti o ex detenuti, accompagnati da volontari e da nostri operatori, hanno testimoniato che si può lavorare vivendo la legalità nel quotidiano, l’inclusione attiva, esaltando alcune tradizioni culinarie come la frittura di pesce già tra le migliori di Taranto. Permettere esperienze lavorative significative era uno dei risultati sperati e finora altri tre ragazzi di Paolo VI si sono distinti nel lavoro di agenzia presso Appia Viaggi. Grazie a loro, porteremo qui nicchie di turismo sociale e responsabile, esperienziale. Volevamo alzare l’asticella della coscienza ecologista tra le famiglie tarantine ed in particolare tra quelle di Paolo VI, dove abbiamo la nostra sede progettuale presso la parrocchia Corpus Domini in Zona Case Bianche. Per riuscirci già l’anno passato facemmo circolare un colorato questionario ecologista e dopo tenuto decine di ore di laboratori in nove classi della scuola Pirandello, che accorpa anche il plesso Ungaretti-Falcone. Per due volte abbiamo piantato con i bambini semini di canapa nella masseria partner a due passi dal Centro ‘Madre Teresa’: quest’ultimo, appena inaugurato l’1 Ottobre scorso, continuerà ad essere un luogo di spiritualità e da ora anche foresteria e luogo dell’accoglienza. Abbiamo incastonato così un altro tassello della nostra strategia di diversificazione. Grazie al lavoro di giovani preparati e motivati del WWF, della coop. sociale Stipa delle Fate, degli ambientalisti come Vincenzo Fornaro, ne è nato un libro con le foto di Rossella Baldacconi, tra le altre cose esperta di snorkeling . Così il 24 Ottobre 2017 terremo la prima presentazione di un libro edito da Radici Future di Bari con cinquanta scatti di flora e fauna del Mar Piccolo di Taranto, con i disegni dei bambini di Paolo VI, con i commenti di Antonella Caforio, dirigente della Pirandello, di don Francesco Mitidieri, del giornalista tarantino Alessandro Leogrande e del presidente di Fondazione, Carlo Borgomeo, che ha accettato il nostro invito a venire a Paolo VI quel pomeriggio per parlare con le famiglie del quartiere a nord del capoluogo.

Sappiamo bene che sempre di più il futuro prenderà il volto di piccole-grandi innovazioni sociali, di strategie concrete di economia sociale e solidale, basate su pratiche del dono, scambio, collaborazione, centrate sul rafforzamento del capitale sociale: per questo abbiamo festeggiato con il media partner ‘Taranto Buonasera’ i primi cinquant’anni del quartiere Paolo VI nel Dicembre 2016, promosso iniziative con Save The Children contro

le povertà culturali, lanciato una campagna di sensibilizzazione e incontri laboratoriali (su ascolto attivo, legami di attaccamento) che ha permesso di creare un gruppo di una ventina di famiglie per arrivare agli attuali quattro affiancamenti delle ‘famiglie spalla’: nuclei interi che affiancano altri gruppi temporaneamente in difficoltà.

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