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Martedì, 31 Ottobre 2017 00:00

Perché lo scandalo a luci rosse di Westminster rischia di far saltare il governo May

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Un ministro chiedeva alla segretaria di comprare sex toys. E lasciamo perdere come la chiamava...

Uno scandalo a luci rosse travolge Westminster e rischia di costringere la premier Theresa May a un rimpasto. Un’eventualità di fronte alla quale May ha ordinato un’inchiesta. Protagonisti della vicenda scoppiata qualche giorno fa nel mezzo del caso Weinstein, il sottosegretario al Commercio, Mark Garnier, e – suo malgrado - la sua segretaria, Caroline Edmondson, che ha accusato il politico di molestie sessuali.

Lui ribatte: solo scherzi da buontempone. Secondo quanto raccontato al Daily Mail dalla donna, il politico la chiamava “tette di zucchero” e la costringeva ad andare a comprare sex toys. “Mi ha portato a Soho e mi ha dato i soldi per comprare due vibratori. Lui è rimasto fuori dal negozio mentre io effettuavo l’acquisto”.

Raggiunto dal tabloid, riporta il Fatto Quotidiano, il sottosegretario ha ammesso di aver fatto queste cose ma ha affermato che si trattava di uno scherzo, nell’ambito di una conversazione divertente su uno show televisivo. La Edmondson, ha contestato la ricostruzione dei fatti di Garnier, smentendo che si trattasse di uno “scherzo” condiviso.

I fatti, scrive la BBC, risalgono al 2010. Oggi Garnier - 53 anni, sposato e padre di tre figli – è finito sotto l’occhio attento dell’ufficio della May per stabilire se le sue azioni hanno violato la condotta ministeriale. E difficilmente, commenta il Corriere della Sera, resterà al suo posto.

La chat che fa tremare Westminster

La vicenda arriva dopo le rivelazioni di una chat segreta su Whatsapp in cui le assistenti parlamentari si scambiano informazioni sulle molestie dei deputati. La May è decisa ad andare a fondo alla questione e, come si legge in una nota di Downing Street, ha definito “ogni comportamento sessuale indesiderato completamente inaccettabile a ogni livello, inclusa la politica. Ma queste denunce sono solo la punta dell’iceberg.

“Perché non pensano solo a lavorare?”

Ogni settimana – riporta ancora il Corriere – “il potente e temuto capogruppo parlamentare, Gavin Williamson, si chiude nell’ufficio di Theresa May a Downing Street e le fornisce una dettagliata informativa sui comportamenti indecenti di ministri e deputati”. Si parla di tutto:

  • Relazioni extraconiugali
  • Sessodipendenza
  • Frequentazione di prostitute
  • Gioco d’azzardo
  • Abuso di droghe
  • Molestie sessuali

La premier “se ne sta seduta e ascolta in silenzio e qualche volta esclama: “Ma perché non pensano a fare il loro lavoro?”.

Un rimpasto pericoloso

Finora queste informazioni non sono mai uscite dalle quattro mura dell’ufficio della premier. Una mossa che ha attirato le critiche del partito laburista: “I capigruppo non dovrebbero proteggere i deputati che sanno essere accusati di attacchi sessuali. Dovrebbero riferirlo alla polizia”. Per salvare la faccia del suo governo, ora la May potrebbe essere costretta a effettuare un rimpasto. “Ma è una manovra rischiosa: si potrebbe innescare una reazione a catena che fornirebbe l’occasione propizia a chi ha in animo di destituire la premier”. (agi)

 

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