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Venerdì, 04 Maggio 2018 00:51

Direzione Pd unanime su relazione Martina: "Con M5s capitolo chiuso"

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Il reggente: "Chiedo mandato con pieni poteri" I renziani soddisfatti per le parole del segretario reggente

Alla Direzione il segretario dice basta alle liste di proscrizione: "Dobbiamo smetterla di essere più feroci tra di noi che con i nostri avversari". Poi: "Nessuna mia resa, rifondare il partito con idee nuove". La minoranza: ora subito il congresso

Martina: ora c'è il rischio del voto anticipato. Alla Direzione il segretario dice basta alle liste di proscrizione: "Dobbiamo smetterla di essere più feroci tra di noi che con i nostri avversari". La minoranza: "Subito congresso, prepararsi al voto"

 

Molta discussione, qualche polemica, ma alla fine voto unanime solo sulla relazione del segretario reggente, Maurizio Martina. Si è conclusa così, dopo 4 ore di discussione, la Direzione nazionale del Partito democratico, dove è stata esclusa l'alleanza di governo col Movimento 5 stelle ma è stata confermata la leadership di Martina, mentre la minoranza ha chiesto un congresso subito, anche perché le elezioni potrebbero essere già vicine. Lo stesso reggente ha chiesto esplicitamente che la Direzione si esprimesse sulla sua relazione, in particolare "sulla fiducia al mio mandato con pieni poteri".

 

Martina: "Rifondare il partito con idee nuove, nessuna resa da parte mia"

 

Martina ha affermato che "se si condivide lo spirito della relazione, compresa la richiesta di fiducia, io questa assunzione di responsabilità la prendo tutta. Non esiste nessuna resa: si fa politica. Si cerca di ascoltare, di definire un quadro, di ascoltarci. Abbiamo un passaggio lunedì di nuove consultazioni con il Presidente della Repubblica". "C'è bisogno di rifondare il partito con idee e risposte nuove", ha spiegato il reggente dem, difendendo "con orgoglio i risultati ottenuti dai nostri governi". "Riprogettare per ripartire", la parola d'ordine del reggente, "un nuovo inizio", un ripensamento "netto anche su come si fa partito. Su come si sta insieme, su come ci si riconosce. Su come ci si confronta e si prendono decisioni". Martina è stato però netto: "Da noi non possono esistere liste di proscrizione. Non tutto si può risolvere sempre con la logica dei rapporti di forza. Non credo che ce la caveremo con qualche mossa tattica". Sul M5s Martina dice: "Parlavamo molto di loro ma il tema vero eravamo noi, il nostro ruolo e la nostra funzione anche quando si è minoranza. Per me era non condannarci all'irrilevanza e accettare una sfida. Era un'ipotesi più rischiosa ma l'ho immaginata per come potevo fino a qui con questa ambizione". "Ora il dato di fatto è il rischio di un voto anticipato", ha aggiunto il reggente Pd. Per quanto riguarda le altre forze politiche, spiega: "Non andremo mai al governo con Salvini, Berlusconi e Meloni come soci di riferimento. E non potremo mai nemmeno sostenere un governo a trazione leghista".

 

Gentiloni: ora Pd più forte

 

 

Renziani soddisfatti per le parole di Martina

 

Il fronte renziano in direzione Pd ha apprezzato la relazione del segretario reggente. In particolare sono piaciuti i passaggi riguardanti la fiducia da rinnovare fino all'assemblea nazionale e la chiusura a un eventuale appoggio a un governo Di Maio.

 

Guerini: l'assemblea del Pd sarà convocata entro maggio

 

"L'assemblea credo sarà convocata entro maggio", dice Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria del Partito democratico, dopo la Direzione nazionale al Nazareno.

 

Calenda: complimenti a Martina, improponibile sostenere governo Di Maio

 

"Complimenti a Maurizio per lavoro che sta facendo che è molto delicato. Il Pd deve tornare a essere forte, ne ha bisogno il Paese". Così Carlo Calenda, intervenendo in direzione nazionale del Pd. "Mi scuso con Martina per aver detto subito 'se ci alleiamo con M5s strappo la tessera', ma voglio spiegare il perché", ha detto il Ministro dello sviluppo economico - neo iscritto dem - nel suo intervento alla direzione del Pd, secondo fonti che hanno assistito al dibattito. "È improponibile sostenere un governo Di Maio perché non sono certo padri costituenti...".

 

Franceschini: dopo intervista Renzi, dialogo con M5s impraticabile

 

"I vincitori non sono riusciti a fare un governo e si è aperta la seconda fase. Abbiamo immaginato di iniziare a percorrere la strada del confronto con i grillini che non portava automaticamente a un accordo di governo. L'intervista di Matteo Renzi ha interrotto questo percorso per il peso numerico e politico che ha. Tanto che 10 minuti dopo Di Maio ha detto 'dialogo chiuso'. Ci saremmo dovuti arrivare dopo un confronto". È quanto detto da Dario Franceschini alla direzione del Pd. "Il tema di un governo o collaborazione con grillini da domenica non c'è più", ha aggiunto.

 

Cuperlo: no a fanatismo, da Guerini errore

 

Attenzione a non far trascendere il dibattito politico interno in "fanatismo" perché esso "è l'anticamera dello squadrismo". Lo ha detto gianni Cuperlo, leader di Sinistra Dem, alla Direzione del Pd, prendendo spunto dalla lista di favorevoli e contrari all'intesa con il m5s apparsa ieri su un sito. "La mia opinione è che Guerini ed altri dovevano risparmiarsi la fatica del documento-appello" fatto firmare ieri dai parlamentari renziani, che secondo Cuperlo “è stato un errore”. "Esprimo il mio appoggio a Maurizio - ha aggiunto l'esponente dem - si è caricato di un peso e abbiamo il dovere di condividerlo con lui. La sua relazione contiene un tratto di onestà poltica e intellettuale e a mio avviso al termine della riunione la direzione dovrà esprimersi con un voto".

 

Orlando: difficile governo di tutti, prepararsi al voto

 

"Un governo è 'di tutti' se ci stanno tutti. Ma credo sia difficile. Quindi prepariamoci al voto consapevoli però che una barca con due timoni non va", ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, durante la Direzione dem. "Non mi convince la linea del pilota automatico. Perché se anche Di Maio, Salvini o chiunque altro non mi chiedesse niente io la domanda se devo riandare alle elezioni con la stessa agenda me la devo fare. O ripropongo i 100 punti così risparmio i soldi della tipografia?".

 

Emiliano: Renzi e il partito come Willy il coyote

 

"Stasera alterniamo momenti in cui sembriamo Willy il coyote che insiste con le sue strategie perdenti a momenti di approfondimento politico che mi rincuorano. Maurizio Martina ha provato ad aprire un confronto con il M5s, ma con l'intervista tv di Renzi diamo l'impressione di non volerci neanche provare, neanche ipotizzare un cambiamento di strategia", ha detto Michele Emiliano, governatore della Puglia e leader di Fronte democratico, nel corso del suo intervento.

 

Minoranza: serve congresso subito, no a delegittimazione Martina

 

"Credo che questa sia una giornata decisiva per la vita stessa della nostra comunità politica. Con questa franchezza avremmo dovuto fare la discussione nel dicembre 2016 e il 5 marzo 2018 e in entrambi i casi abbiamo deciso di non decidere, di non discutere, di non guardarci allo specchio e ci siamo ritrovati in questa direzione - ha detto l'esponente della minoranza Pd, Francesco Boccia -. Mi auguro che si voti in maniera netta e chiara la fiducia a Martina, con la speranza che da quel momento all'assemblea, lui e l'ufficio di presidenza del partito non vengano delegittimati fuori dalle mura del partito".

 

Merola e Bettini contro Renzi

 

Critiche a Matteo Renzi sono piovute nel corso della Direzione dal sindaco di Bologna Virginio Merola e da Goffredo Bettini, che ha citato il discorso di Walter Veltroni al Lingotto. Secondo Merola il "compagno Renzi" è stato "poco rispettoso" nei confronti del partito e ha aggiunto: "Nessun governo con il M5s, ma si può fare con Berlusconi e Salvini?". Per Bettini invece è stato un errore dell'ex segretario contrapporre "speranza e rabbia" nella campagna elettorale. Si deve andare a fondo della rabbia e poi trasformarla in progetto politico". - Rai News

 

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