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Mercoledì, 27 Marzo 2019 00:00

Dopo la riforma del copyright il Web non sarà lo stesso

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Proporre una rivoluzione all’interno di quella digitale è davvero un’operazione difficile da capire, rispetto ai suoi risvolti, di fronte ai milioni di utenti che mescolano milioni di informazioni al secondo

Ieri Strasburgo col suo voto definitivo alla direttiva europea sul Copyright nel mercato unico digitale - concluso con 348 voti a favore, 274 contro e 34 astensioni- mette fine ad un lungo negoziato, ma ora che succede?

Intanto ci vorrà il tempo di normazione delle regole in ciascuno Stato e nel frattempo capire cosa faranno YouTube, Facebook e Google News - alcuni dei nomi di gestori online che saranno più direttamente interessati da questa legislazione – per adeguarsi e con quali risvolti

Uno dei principali obiettivi della riforma europea è fare in modo che i giganti del web condividano i loro ricavi con artisti e giornalisti. E’ indubbio che saranno scelti artisti e giornalisti coi quali varrà la pena negoziare accordi migliori sulla remunerazione derivata dall'utilizzo delle loro opere presenti sulle piattaforme internet. Il resto sarà spazzatura.

Ne parleremo certamente e non sappiamo se alla fine ci sia stato o no un compromesso. Sta di fatto che nel dibattito è passata l’idea di una sorta di filtri automatici sul sapere online e una tassa sul link. Eccolo uno, forse l'ultimo Vocabolario minimo per capire il dibattito su link tax e riforma del copyright .

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