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Lunedì, 22 Aprile 2019 15:06

Mons. Cabezas: Pasqua in Venezuela, tempo di croce e speranza

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La distribuzione degli aiuti della Croce Rossa La distribuzione degli aiuti della Croce Rossa

Ai microfoni di Vatican News la testimonianza del vescovo della Diocesi di Punto Fijo in Venezuela, che descrive come, nel mezzo della grave crisi che strangola il Paese, "il popolo viva la croce con Cristo" accompagnato dai Pastori che si fanno messaggeri della speranza che non muore, quella in Colui che ha vinto la morte ed è Risorto per noi

Il popolo venzuelano soffre e soffre da anni costretto a privazioni continue e ad una condizione di vita critica, gestito da un potere spaccato tra il regime di Nicolás Maduro che vuole mantenere la presa sul paese, e l’opposizione di Joan Guaidó nominato dal Parlamento. Manca tutto: acqua, elettricità, servizi pubblici, carburante, ma la grande religiosità della gente non viene meno e nella Settimana Santa il popolo unisce la propia croce a quella di Cristo cercando rifugio e sostegno nella Chiesa. E' quanto racconta a Vatican News mons. Carlos Alfredo Cabezas Mendoza, vescovo della diocesi di Punto Fijo nell'estremo nord del Venezuela, che con gli altri pastori, si fa portavoce della "speranza che non muore", quella in Cristo.

I sacerdoti constatano una grande affluenza alle celebrazioni e una sete di preghiera, specie per i tanti che sono stati costretti a migrare, per le famiglie divise, i bambini rimasti soli. Nelle parole del presule c'è tutto il dolore per una vita che è cambiata, un Paese ricco e prospero è diventato una terra svuotata, senza cura, in cui i bambini muoiono per fame. 

Venezuela: arrivati i primi aiuti umanitari

Sono arrivati a Caracas, provenienti dall’aeroporto internazionale di Maiquetía, i camion con i primi tanto attesi aiuti umanitari internazionali, sotto l’egida della Croce Rossa. Ancora da definire le linee di coordinamento con la Caritas

Si tratta di 24 tonnellate di aiuti, costituiti soprattutto da medicinali e batterie supplementari, da distribuire negli ospedali del Paese, come ha spiegato Mario Villaroel, presidente della Croce Rossa venezuelana. Sono giunti anche i primi generi alimentari, acqua potabile e pastiglie per la depurazione dell’acqua. La distribuzione, a Caracas, è iniziata dai quartieri di Caricuao e 23 de Enero. In quest’ultimo caso, si sono sentiti spari, probabilmente ad opera dei “colectivos” di Maduro, ma l’attività non è stata sospesa. Invece a Caricuao, l’operazione è stata interrotta dalla pioggia battente e dal grande afflusso di persone. “L’arrivo degli aiuti – spiega all’Agenzia Sir Susana Raffalli, nutrizionista della Caritas venezuelana – non è simbolico, ma piuttosto concreto e sarà di grande aiuto”. Nelle scorse settimane si è parlato di una collaborazione tra la Croce Rossa e la Caritas, l’organizzazione meglio organizzata sul territorio. “Ma al momento – prosegue Raffalli – non ci sono linee definite di coordinamento”.

Incessante l’aiuto della Chiesa alla popolazione

In ogni caso, va evidenziato che la Chiesa, attraverso la Caritas, mai ha cessato di far arrivare il suo aiuto alla popolazione stremata dalla crisi economica, sociale e politica che attraversa il Venezuela. Dal canto suo il Presidente venezuelano Nicolas Maduro, che a febbraio aveva chiuso i confini ed impedito che fossero fatti arrivare gli aiuti provenienti dagli Stati Uniti e da altri Paesi latinoamericani, ha accettato il sostegno della Croce Rossa dopo aver incontrato la settimana scorsa il presidente Peter Maurer. Juan Guaidó, che ha assunto l’incarico di Presidente ad interim, reduce da un tour nel nordovest del Paese, ha accolto con soddisfazione la notizia, pur precisando che si tratta di un aiuto parziale per contenere l’emergenza. Con informazione di  Vatican News

 

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