12 dicembre 1969: una bomba esplode nella sede di piazza Fontana della Banca nazionale dell'agricoltura, a Milano. La strage, che provoca 17 morti e 88 feriti, segna l'avvio di quella che sarà definita la "strategia della tensione": una serie di attentati e provocazioni violente promosse dai gruppi neofascisti col sostegno di settori "deviati" dello Stato per destabilizzare il quadro politico e favorire una svolta autoritaria. Per i fatti di piazza Fontana non c'è ancora nessuna sentenza di condanna né per gli esecutori materiali né per i mandanti, eppure le ricerche storiche hanno consentito di ricostruire il contesto e le responsabilità politiche di quell'evento.
Della "strage di Stato" e del piano eversivo ad essa correlato parleremo col prof. Isidoro Mortellaro, docente di Storia delle istituzioni politiche dell'Università di Bari.
Sarà un'occasione per fare luce su una delle pagine più cupe del nostro passato, ma anche per ricordare la grande mobilitazione democratica con cui si riuscì a respingere quella minaccia.