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Domenica, 26 Gennaio 2020 03:35

Taranto - Muraglione. Da sempre simbolo dell'eterna divisione tra Marina Militare e città, oggi divide i tarantini sulla sua utilità.

Written by  Francesco Pasculli
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Abbattimento SI, abbattimento NO. Vi dico la mia. Erto a fine 800 a difesa del Regio Arsenale, il tufo utilizzato nella costruzione proviene dal banco tufaceo rinvenuto nella realizzazione del Canale Navigabile.

Quindi e' una pietra locale. Anche Carparo. La sua progettazione fu elaborata dal tarantino Ing. Angelo Cecinato, uno dei più grandi professionisti dell'epoca. Non a caso, si parla di Ingegneria storica militare tanto che il Muraglione e' vincolato dalla locale soprintendenza.

Un eventuale costosissimo e scarsamente finanziabile l'abbattimento, pertanto, non è opera da pianificare per il rilancio di Taranto come i pro-abbattimento sostengono. Per non parlare dei costi che l'amministrazione dovrebbe sostenere in infrastrutture di collegamento con l'area liberata dal muro. Impensabili.

A mio avviso, molto più economicamente, propongo la trasformazione del Muraglione da simbolo del degrado a monumento cittadino. Come? Eliminazione dei cartelloni pubblicitari e di tutto ciò che non è attinente alla storia del muro, economica sabbiatura a totale pulizia con esaltazione del tipico colore del tufo, apertura delle numerose porte murate, ove possibile, esposizione turistica di grandi riproduzioni delle tavole originali del progetto a firma dell'Ing. Angelo Cecinato (conservate dall'amico Ing. Angelo Cecinato, noto imprenditore tarantino, nipote del progettista e già favorevole all'iniziativa), allargamento dei marciapiedi lungo l'intero muro, architettura di luci e arredo a verde. E trasformiamo una zona di Taranto, la rendiamo turistica con visite guidate considerando anche la vicinanza dell'ipogeo dionisiaco (del quale vi parlerò in un prossimo post) o anche semplicemente per passeggiare o correre. Assolutamente fattibile.

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