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Lunedì, 22 Febbraio 2021 15:48

Attacco in Congo, morto l'ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci

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Luca Attanasio, sposato e padre di tre bambine, era a bordo di un mezzo della missione Onu per la stabilizzazione del Paese africano. Morto con lui un carabiniere della scorta. Per i media 'tentativo di rapimento'. L'attentato è stato compiuto con armi leggere. Deceduti il diplomatico Luca Attanasio e il militare Vittorio Iacovacci, che era nello stesso convoglio dell'Onu. C'è una terza vittima, l'autista. L'attentato è avvenuto nel percorso tra Goma e Bukavu da parte, secondo le prime informazioni, di un commando terroristico che ha utilizzato armi leggere. Sulla dinamica e il movente in corso accertamenti. Per i media, 'tentativo di rapimento'. La ministra degli Esteri del Congo: 'Faremo di tutto per scoprire chi c’è alla base di questo spregevole omicidio'.Il cordoglio di Mattarella, Draghi e del governoIl dolore della Farnesina e di Di Maio.

Attentato nella Repubblica Democratica del Congo dove sono rimasti uccisi l'ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, che era nel convoglio con il diplomatico. Il militare aveva 30 anni, era in servizio presso l'ambasciata italiana dal settembre del 2020.

L'attacco è avvenuto nel percorso tra Goma e Bukavu da parte, secondo le prime informazioni, di un commando terroristico che ha utilizzato armi leggere. Sulla dinamica e il movente sono ancora in corso accertamenti.

E' con profondo dolore che la Farnesina conferma il decesso dell'ambasciatore edi un militare dell'Arma dei Carabinieri: stavano viaggiando a bordo di una autovettura in un convoglio della MONUSCO, la missione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo.

Un autista è la terza vittima dell'attacco nella provincia orientale del Nord-Kivu, rivela una fonte diplomatica a Kinshasa.

L'ambasciatore, aggiunge la fonte, è deceduto dopo essere stato ferito da colpi d'arma da fuoco all'addome ed è arrivato all'ospedale di Goma in condizioni critiche. "Le forze armate del Congo stanno facendo il possibile per sapere chi siano gli autori dell'attacco", avvenuto a nord di Goma. La regione del Nord-Kivu è teatro dell'azione di decine di gruppi armati che si contendono le risorse naturali e ospita il Parco dei Virunga, famoso per i gorilla di montagna e sorvegliato da 628 ranger armati.

L'attacco era un 'tentativo di rapimento', rivelano i ranger del Parco nazionale dei Virunga, citati da vari media tra cui il Jerusalem Post. L'attacco è avvenuto intorno alle 10 (le 9 italiane). "Prometto al governo italiano che l'esecutivo del mio Paese porrà in atto tutto" il necessario "per scoprire chi sia all'origine di questo ignobile crimine": lo ha dichiarato la ministra degli Affari esteri congolese, Marie Tumba Nzeza, come riporta il sito Actualite.cd. "E' con pena e molta tristezza che abbiamo appena appreso del decesso del giovane ambasciatore italiano nella Rdc in un convoglio del Pam", ha detto la ministra. 

LE REAZIONI, IL CORDOGLIO

Un messaggio di cordoglio è arrivato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al ministro degli Esteri Luigi Di Maio: "Ho accolto con sgomento la notizia del vile attacco che poche ore fa ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della citta di Goma uccidendo l'Ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista. La Repubblica Italiana è in lutto per questi servitori dello Stato che hanno perso la vita nell'adempimento dei loro doveri professionali in Repubblica Democratica del Congo.". 

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dopo aver informato i colleghi Ue del tragico evento esprimendo tutto il suo dolore per la morte del nostro ambasciatore in Congo e del carabiniere, ha deciso di lasciare in anticipo i lavori del Cae e sta rientrando in queste ore in Italia. "Ho appreso con sgomento e immenso dolore della morte oggi del nostro Ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo e di un militare dei Carabinieri - ha affermato Di Maio -. Due servitori dello Stato che ci sono stati strappati con violenza nell'adempimento del loro dovere. Non sono ancora note le circostanze di questo brutale attacco e nessuno sforzo verrà risparmiato per fare luce su quanto accaduto. Oggi lo Stato piange la perdita di due suoi figli esemplari e si stringe attorno alle famiglie, ai loro amici e colleghi alla Farnesina e nei Carabinieri".

"Oggi è una giornata buia e molto triste per il nostro Paese. Riferirò il prima possibile in Parlamento per fare chiarezza su quanto accaduto", ha scriito poi il ministro degli Esteri su Fb.

Profondo cordoglio del Governo e suo espresso dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, per la tragica morte di Luca Attanasio, Ambasciatore d'Italia nella Repubblica Democratica del Congo, e di Vittorio Iacovacci, appuntato dei Carabinieri che lo accompagnava a bordo di un convoglio a Goma. Il presidente del Consiglio e il Governo si stringono ai familiari, ai colleghi della Farnesina e dell'Arma dei Carabinieri. Lo afferma una nota di Palazzo Chigi. La Presidenza del Consiglio segue con la massima attenzione gli sviluppi in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri.

Luca Attanasio, sposato e padre di tre bambine

Unico diplomatico italiano a Kinshasa, Attanasio, era nato a Saronno (Varese) nel 1977 ed era nella Repubblica democratica del Congo dal 5 settembre del 2017, quando era stato nominato capo missione. Il 31 ottobre del 2019 era stato confermato in qualità di ambasciatore straordinario plenipotenziario. Era sposato e padre di tre bambine.

Laureato con Lode all’Università Commerciale Luigi Bocconi mel 2001, dopo un breve percorso professionale nella consulenza aziendale e un Master in Politica Internazionale aveva intrapreso la carriera diplomatica nel 2003.

Alla Farnesina era stato assegnato alla direzione per gli Affari economici, ufficio sostegno alle imprese, poi alla segreteria della Direzione generale per l’Africa. Successivamente era stato Vice capo segreteria del Sottosegretario con delega per l’Africa e la Cooperazione Internazionale.

All’estero era stato capo dell’ufficio economico e commerciale presso l’Ambasciata d’Italia a Berna (2006-2010) e Console Generale reggente a Casablanca, Marocco (2010-2013).

Nel 2013 era rientrato alla Farnesina dove aveva ricevuto l’incarico di capo segreteria della direzione generale per la Mondializzazione e gli Affari Globali.

Ritornato in Africa, era stato primo consigliere nell’Ambasciata di Abuja, in Nigeria nel 2015.

Lo scorso ottobre era stato insignito del Premio Internazionale Nassiriya per la Pace 2020: un premio che riconosceva "il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli" e "per aver contribuito alla realizzazione di importanti progetti umanitari distinguendosi per l'altruismo, la dedizione e lo spirito di servizio a sostegno delle persone in difficolta'".

Il giovane diplomatico aveva condiviso il premio con la moglie, Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell'associazione umanitaria "Mama Sofia" che opera nelle aree più difficili della Repubblica democratica del Congo, lavorando con bambini e giovani madri. "Non si può essere ciechi davanti a situazioni difficili che hanno come protagonisti i bambini", aveva spiegato in quella occasione Zakia. "È necessario agire per dare loro un futuro migliore. Cerchiamo, nel nostro piccolo, di ridisegnare il mondo".

"Ricordiamo l’Ambasciatore come uomo di rara disponibilità e umanità che dimostrò proprio 3 anni fa seguendo personalmente il non facile iter di uscita dal Congo di alcuni giovani e bambini e bambine del Paese per venire in Italia a raccontare le loro storie nella nostra trasmissione "Prodigi - La Musica è vita", ricorda l'Unicef. 

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha appreso la notizia mentre era al Cae a Bruxelles e dopo aver informato i colleghi Ue dell'accaduto è partito subito per far rientro a Roma, in anticipo rispetto al previsto.

L'omicidio dell'ambasciatore italiano in Congo ha un precedente che risale al 2 novembre del 1990 quando venne ucciso nel corso di una rapina l'ambasciatore Daniele Occhipinti, 49 anni, in un ristorante della Costa d'Avorio, nell'Africa occidentale. Occhipinti era divenuto ambasciatore italiano in Costa d'Avorio da appena sette mesi.

Due uomini armati fecero irruzione nel ristorante libanese L'Oriental, in un quartiere malfamato di Abidjan, e forse a causa della reazione di uno dei presenti fecero fuoco uccidendolo mentre stava consegnando ai banditi il proprio orologio e portafogli. 

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