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Lunedì, 08 Agosto 2022 07:12

Lo strappo di Calenda: "Addio Pd, questa alleanza è per perdere"

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Carlo Calenda leader Azione Carlo Calenda leader Azione

Il leader di Azione intervistato da Lucia Annunziata su Raitre: "Ci ho creduto, ma ora non mi trovo a mio agio in questa situazione". Ora si presenta lo scoglio della raccolta delle firme per correre da solo. 

La "scelta più sofferta" della sua carriera politica la annuncia in televisione, dopo ore di silenzio. Un silenzio che in molti avevano interpretato come il preludio a un addio. E l'addio è arrivato: Carlo Calenda rompe il patto siglato con il Partito democratico solo pochi giorni fa per correre insieme alle prossime elezioni, per sconfiggere la destra e il populismo e difendere l'agenda Draghi.

"Ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con questa alleanza - dice - Credo che sia il contrario di tutto quello che ho promesso. Ci ho creduto, forse sono stato ingenuo", insiste.

Le intese raggiunte da Letta con Di Maio, Fratoianni, Bonelli, Tabacci sono state decisive. "Il Pd non riesce a dirsi 'io rappresento la sinistra', deve sempre andare a cercare un pezzo della sinistra piu' sinistra", continua Calenda che assicura di non aver mai "avuto l'obiettivo di distruggere il Partito democratico. Ho fatto un negoziato con Letta per costruire un'alternativa di governo e per dire agli italiani che c'è un'altra Italia possibile, che non promette ma che realizza. Poi - racconta - mi sono trovo da un lato persone che hanno votato la sfiducia a Draghi più dei 5 stelle e dall'altro gli ex 5 stelle che hanno demolito molto del lavoro fatto e inquinato il dibattito politico italiano".

Inutile, insiste, la proposta fatta al segretario dem per "un'alleanza netta", a due. "Avrei rinunciato ai collegi, gli ho detto che avrei tenuto solo il 10%", dice ancora. Sulla decisione hanno pesato anche le dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dai rappresentanti di Sinistra italiana e Verdi. "Hanno scritto che l'agenda Draghi non c'è e che avrei dovuto comprarla in cartoleria", spiega, "la loro campagna elettorale non sarà contro la destra ma per demolire l'area liberale della coalizione", attacca.

Contraddizioni inaccettabili per il leader di Azione che oggi stronca la coalizione appena formata. "È fatta per perdere. C'era l'opportunità di farne una per vincere. La scelta è stata del Pd".

Il futuro? La strada che il suo partito prenderà si fa in salita, riconosce, ma "la difenderò con onore e coraggio e servirà anche per avvicinare molti di coloro che oggi non votano. Costruiremo le liste e una proposta molto forte. E se sarà necessario raccoglieremo le firme".

A chi gli chiede se ha già avuto contatti con Italia viva di Matteo Renzi risponde di no: "Ci parlerò, ma terrò un tasso di idealità molto forte. Di certo in questi giorni ho ricevuto dai renziani una quantità di contumelie incredibile".

Dalla Tv ai social: Letta commenta la fine dell'accordo con un tweet: "Mi pare che l'unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell'interesse dell'Italia".

"No, Enrico - replica Calenda - In verità eri tu. Buon viaggio".

Resta in piedi al momento, l'accordo tra +Europa e il Pd. L'accordo era stato confermato dalla segreteria poco prima dello strappo di Calenda, con una nota "fortemente apprezzata" dalla segreteria dem. Che poi attacca l'ex alleato: "Carlo Calenda parla di "onore".

Onore è rispettare la parola data. Un accordo, una firma, una stretta di mano tra persone leali e serie: questo è onore. Il resto, compreso l'attacco alla destra e alla sinistra tutte uguali, e' populismo. Populismo d'èlite, ma pur sempre populismo". 

Il centrodestra affonda la lama. Giorgia Meloni rimanda a una soap: "Colpo di scena nella telenovela del centrosinistra. Calenda non sposa più Letta, forse scappa con Renzi. Letta mollato sull'altare pensa al suo vecchio amore Conte. Il finale tra 7 giorni, quando scadrà il termine per alleanze. Intanto gli italiani lottano con crisi economica e caro vita".

"A sinistra caos e tutti contro tutti! Avanti compatti, Lega e Centrodestra, con il bene dell'Italia come unico obiettivo. Il 25 settembre si cambia!" assicura il leader della lega Matteo Salvini.

  • Boccia, o si sta con il Pd o con destra della Meloni

    "La dignità nella politica dipende dall’onore che si porta e per usare le parole di Aristotele, non consiste nel possedere onori ma nella consapevolezza di meritarli e non è assolutamente il caso di Calenda che non conosce la parola onore avendo detto tutto e il contrario di tutto. Dopo questa ennesima capriola vedremo se le sue idee alternative ai progressisti aiuteranno la destra o meno, perché l'unica cosa certa che potrà fare è far vincere la destra. Ci ha provato spesso anche nelle amministrative ma alla fine gli italiani hanno seguito il pd e non la destra aiutata da Calenda. Il prossimo 25 settembre o si sta con il Pd che unisce progressisti e riformisti italiani o con destra guidata da Meloni, non c'è altro. O al centro del processo politico europeo con l’Italia più credibile e forte o fuori dall'Europa". Così Francesco Boccia del Pd al Tg4.


Morassut (Pd), Calenda preferito guardarsi a specchio

"La necessità di battere con ogni mezzo questa destra non nasce da un frusto antifascismo ma da tre esigenze politiche e storiche. Salvaguardare i principi della Costituzione, salvaguardare la collocazione internazionale dell’Italia in un quadro di rafforzamento della costruzione dell’organismo europeo, attuare politiche organiche di eguaglianza sociale e transizione ecologica. Calenda ha sbagliato perché non ha capito questo e ha preferito guardarsi allo specchio”. Così in una nota Roberto Morassut del Pd.

Fratoianni (Si): M5s? Anche battere destra è programma

Alleanza con M5s? "Dobbiamo chiederlo a loro, io non cambio idea. Io dico che anche battere la destra è un programma". Lo ha affermato il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, intervistato alla Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lucca).

Fiano (Pd): "Al lavoro per l'Italia. Calenda auguri per il tuo ego"

AGI -  "Parlando di Carlo Calenda e della sua scelta di questi minuti, di calpestare l'accordo siglato con il Partito Democratico con stretta di mano di fronte alle telecamere, mi è difficile parlare di politica, sono altri i rilievi. Per me, sempre, pacta sunt servanda, e a Calenda ovviamente, e di fronte a testimoni era stato detto che ci sarebbero stati altri accordi e con chi, visto che per altro erano già in essere, e addirittura nell'accordo scritto c'era scritto che la ripartizione dei seggi con Azione più Europa sarebbe stata al netto dei seggi ripartiti con altre forze alleate". Lo scrive su facebook Emanuele Fiano del Pd.

  • "Ma Calenda è così, lo sapevamo prima, nei primi minuti dopo la notizia, hanno gioito Cangini, Carfagna, Napoli, nobilissimi colleghi che hanno lasciato Forza Italia dopo decenni di militanza, difficile essere stupiti delle loro posizioni, sarebbe stato incredibile il contrario. Si vede che Calenda non condivideva lo scopo dell'alleanza, oppure che ha difficoltà a condividere il cammino con altri, come sempre, come a Roma, oppure che ancora ha bisogno che qualcuno gli rispieghi come funziona la legge elettorale. Che come tutte le leggi maggioritarie del mondo punta a massimizzare l'effetto delle alleanze. Non dei solisti. Auguri per il tuo ego Carlo. Adesso al lavoro, per l'Italia, non per il nostro ego", conclude.

Delrio (Pd): "Dopo la rottura qualcuno festeggia"

AGI -  "Gli accordi si rispettano. La rottura di Calenda stupisce e amareggia perché mette in discussione la difesa dei valori dell'Europa e della pace che erano alla base del patto. Più di uno oggi festeggia. Ora il Partito Democratico andrà avanti nell'interesse dell'Italia per superare disuguaglianze, tutelare i più deboli, accrescere l'occupazione e difendere l'ambiente". Lo ha scritto su Facebook Graziano Delrio, deputato del Partito Democratico. 

Conte: "Il campo largo? Un disastro politico

AGI - "In molti in queste ore mi chiedono cosa ne sarà del 'campo largo' di Letta dopo il broncio di Calenda, le voraci pretese di posti sicuri di Tabacci e Di Maio, i veti incrociati e le repentine giravolte. Non spetta a me la risposta. Per parte mia posso solo dire che questo disastro politico mi sembra lontano anni luce dal progetto riformistico realizzato durante il Conte II". Lo scrive su facebook il presidente M5s Giuseppe Conte.

"Sono ormai settimane che sentiamo parlare di cartelli elettorali e di ripartizioni di posti. Sentiamo invocare 'un'agenda Draghi' sperando che l'interessato si degni di scriverla e di un 'metodo Draghi', confidando forse che anche in futuro ci sia un governo che decida senza confronto politico, limitando i passaggi in Parlamento", conclude.

Gasparri: "Carlo la trottola cambia ancora posizione"

AGI - "Carlo la trottola cambia ancora una volta posizione e oggi dice che va per conto suo, dopo aver siglato un patto con il Pd. Il suo mini-cartello si spacca e rende ancora più inutile e marginale il voto dato a Calenda. La sfida per il governo dell'Italia è tra la coalizione di centrodestra, unita da un programma serio e attuabile, e le sinistre - mai così frammentate come oggi - delle tasse e della patrimoniale. Altri 'poletti' non hanno possibilità di affermazione, ma servono solo a sprecare voti. A maggior ragione diventa centrale e fondamentale il ruolo di Forza Italia, incisiva presenza dei moderati nel centrodestra. Il vero voto utile che fa la differenza per una affermazione politica e numerica del centrodestra. Forza Italia è da sempre realtà di garanzia della nostra coalizione, che governa coesa la maggior parte delle Regioni italiane. Scelte per le trottole, a ore alterne più o meno amiche della sinistra, servirebbero solo a creare confusione e disperdere forze. Per fortuna non succederà. Il centrodestra stravincerà e Forza Italia sarà il forte riferimento moderato, liberale e popolare della nuova maggioranza e del nuovo governo". Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. 

Tinagli (PD): "Calenda si assume una responsabilità storica enorme"

AGI - "Il Partito democratico continuerà a lavorare perché il 25 settembre prevalga un'idea di Italia moderna, aperta ai diritti civili e sociali, alleata delle democrazie liberali e non di Orban o Putin. Alla fine la partita resta questa. Oggi Calenda si assume una responsabilità storica enorme". Lo scrive su Twitter Irene Tinagli, vice segretaria del Partito Democratico.


Guerini: "Calenda ha stracciato un accordo da lui firmato"

AGI - "Calenda ha stracciato l'accordo che lui stesso ha firmato. Non c'è altro da aggiungere. Dopodiché basta, giriamo pagina. Il Pd con responsabilità e generosità ha lavorato per unire. E andiamo avanti con le forze che hanno condiviso con noi questo impegno. Adesso parliamo dell'Italia, delle nostre idee per il futuro del nostro Paese contro una destra che ci allontana dall'Europa e ha idee tanto demagogiche quanto dannose per la vita dei cittadini". Così, in una nota, il ministro Lorenzo Guerini.

Serracchiani (PD): "Calenda ha cambiato idea, così aiuta la destra"

AGI - "Calenda ha cambiato idea. Noi consideriamo il suo ripensamento incomprensibile e sconsiderato. Eviti però di motivarlo assegnando patenti di serietà, coerenza, rispetto dei patti, chiarezza verso gli elettori e di dare giudizi sulla storia della sinistra e lezioni al suo popolo e ricordi di avere firmato un documento dove era scritto chiaro che ci sarebbero state alleanze con altre liste. Noi volevamo un accordo nel nome dell'Italia e dell'Europa. Per un obiettivo tanto importante abbiamo messo in secondo piano con generosità anche la convenienza di partito. Noi da lì non ci siamo mossi. Calenda ha preso un'altra strada che darà una gran mano a quella destra di cui a parole si dice avversario. Noi andiamo avanti per la nostra strada, che è sempre la stessa, puntare ad un'Italia più giusta, più verde, più europea, più inclusiva, più decisa nella lotta alle disuguaglianze". Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera. 

Ronzulli (FI): "Letta e Calenda si confermano inaffidabili"

AGI -  "Letta, a differenza di quanto sostenuto per settimane, ha imbarcato nella sua accozzaglia la sinistra estrema, compagni di viaggio che sono stati sempre contrari al governo Draghi. Nulla più e nulla meno dell'inaffidabilità mostrata da Carlo Calenda che all'ultimo momento si è sfilato dall'accordo con il Pd. Resta un unico dato certo: dall'altra parte del campo regnano solo incoerenza, opportunismo e caos". Così, in una nota, la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli.

Tajani, sembra di stare su Scherzi a parte

AGI - "Sembra di stare a Scherzi a parte. L'alleanza di sinistra va ancora una volta in frantumi. Litigano su tutto e non sono in grado di fare una proposta agli italiani. Unica cosa certa: vogliono aumentare le tasse". Lo scrive su Twitter il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani.

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