«Adesso – spiega Morelli – deve partire una nuova fase. La società che si assumerà la guida della squadra deve mostrare lungimiranza e capacità gestionali. Non è più pensabile, infatti, lavorare sull’emergenza e sperare nell’erogazione dei contributi statali per mettere a posto le cose. Nella riunione che convocherò nella prossima settimana focalizzerò l’attenzione proprio su questo aspetto, chiedendo a colui che assumerà il ruolo di presidente di programmare le attività nel lungo periodo, cercando di far coincidere le esigenze di bilancio con quelle sportive. Il salvataggio dell’Ac Amantea è avvenuto grazie alla buona volontà di aziende, associazioni e semplici cittadini che hanno dato il proprio contributo in maniera incondizionata, mostrando amore per i colori blucerchiati, ma soprattutto per l’intera comunità amanteana. Nei prossimi giorni pubblicheremo l’elenco di chi ha messo mano al portafoglio facendo sì che sul calcio nepetino non si scrivesse la parola fine».
«Adesso – prosegue Morelli – è necessario andare avanti e gettare il cuore oltre l’ostacolo. Da parte mia presenterò alla prossima riunione un piano per dare forma e sostanza ad un’unica compagine calcistica che possa riunire idealmente Amantea e Campora San Giovanni. L’intento è superare ogni campanilismo, chiamando questa squadra “Temesa” o “Antica Temesa”. Lo sport, del resto, ha sempre saputo unire. In questo modo riprenderemo in mano la nostra storia, contribuendo anche al lancio dell’omonimo marchio d’area che è stato appena varato. La prima squadra potrà giocare le partite in casa presso lo “Stefania Medaglia”, mentre l’intero settore giovanile utilizzerà il campo sportivo di Campora San Giovanni. Ogni struttura potrà servire così al meglio il territorio. Per il momento la mia è solo un’ipotesi, ma spero vivamente che il consenso intorno a questa proposta possa divenire sempre più concreto».