ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Sabato, 19 Novembre 2016 16:55

Grottaglie (Taranto) – «Riflessioni civiche sul referendum del 4 dicembre» di Grottaglie sceglie il NO

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Riceviamo e pubblichiamo - Si è svolta il 17 novembre scorso, presso l’Aula Consiliare del Comune di Grottaglie una partecipata iniziativa promossa dal Comitato “Grottaglie sceglie NO” dal titolo “RIFLESSIONI CIVICHE SUL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE”.

L’introduzione è stata fatta dal capogruppo del Partito Democratico di Grottaglie, Francesco Donatelli, che ha evidenziato le notevoli perplessità sull’impostazione data alla campagna referendaria che, dopo aver spaccato il Parlamento a colpi di voti di fiducia, rischia ora di spaccare il Paese. Da militante del Partito Democratico, si è detto “ferito” dallo stravolgimento dello spirito costituente del partito sancito nel Manifesto Fondativo dei Valori del Partito Democratico del 2008 che si impegnava “a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza”.

Il Sindaco di Grottaglie avv. Ciro D’Alò, nel suo saluto istituzionale, si è soffermato sugli effetti dell’esito del referendum che ricadranno anche sugli Enti territoriali, Regioni e Comuni, da qui l’invito ai cittadini a recarsi a votare e ad esprimere un voto consapevole.

Il dott. Raffaele Bagnardi, già Sindaco di Grottaglie dal 2001 al 2011, richiamando l’importanza della partecipazione al voto del 4 dicembre ha espresso il timore, in caso di vittoria del SI, di vedere seri rischi di deficit della democrazia. Pertanto ha definito gli elettori chiamati al voto “cittadini costituenti” che, con la loro scelta, devono evitare di rompere la “cristalleria” cioè la Carta Costituzionale che custodisce la libertà, la giustizia e la democrazia.

Infine il dott. Franco Sebastio, già Procuratore Capo della Repubblica di Taranto, ha sottolineato quanto sia sbagliato proporre modifiche alla Costituzione che, dopo appena sessanta anni si vorrebbe cambiare quasi fosse uno yogurt con la data di scadenza. Basterebbe guardare ad altre democrazie consolidate per rendersi conto di quanto sia importante usare la massima cautela nel mettere mano alla Carta Costituzionale, come ad esempio gli USA che hanno una costituzione da 250 anni ma non si sognano di modificarla per evitare di rompere equilibri democratici efficaci.

In ogni caso, l’obiettivo dell’iniziativa di aprire una riflessione sui temi del referendum è stato raggiunto. Lo scopo era quello di far ragionare i cittadini sulle “ricadute” che possono determinarsi all’indomani del Referendum del 4 dicembre con la speranza di aver contribuito ad una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini che invitiamo in massa ad andare a votare il prossimo 4 dicembre.

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