ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 22 Novembre 2016 19:18

Il declino dell’occidente

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Che cosa sta succedendo in l’Occidente e perchè é in decadenza?

Innanzitutto, devo pensare al modello democratico, che un tempo fu il punto di riferimento di tutto il mondo.

La democrazia liberale, come la conosciamo, ha il fiato corto. L’elettorato incontra sempre maggiori difficoltà a riconoscersi nel sistema. Poteri forti e, per lo più, occulti, governano le nazioni europee e degli Stati Uniti.

Non si tratta di credere a complotti, ma la disaffezione e la forbice di sfiducia si accentua con il passare del tempo.

I tradizionali partiti,di ispirazione democratico-cristiana e socialdemocratica, sembrano ormai superati dalla crisi di identità in tutti i paesi occidentali.

IL divario tra i popoli europei e le istituzioni della UE, per esempio, sono sempre oggetto di critiche, sempre più aspre.

Da una parte, abbiamo il Brexit, dall’altra sponda dell’Occidente, la elezione sorprendente di Donald Trump.

È possibile che in Francia, Marine Le Pen possa vincere le elezioni. In Italia, le contraddizioni del No al referendum istituzionale, che vede uniti, D’Alema, ex presidente del Consiglio, alcuni critici dello stesso PD, Forza Italia, la Lega Nord, Fratelli d’Italia, e l’armata brancaleon dei 5 Stelle, con la vittoria del No, dovrebbero essere chiamati a formare un governo.

L’esito è precario, perchè, a ben vedere, le dimissioni del governo, presieduto da Matteo Renzi, deve essere un atto doveroso. Una realtà estranea, nella successione dei governi in Italia.

Per la prima volta, deve diventare una prassi coerente, quando l’elettorato con il suo voto, nega la fiducia.

In questo caso, saremo ancora chiamati a far parte dei paesi più importanti della UE?. Ne dubito, perchè ritorneremo a convertirci nel grande malato europeo. Governicchi, e governi “tecnici”, ad esempio, alla Monti, di ben triste memoria, con la draconiana riduzione del benessere degli italiani, che é stata, da lui, drasticamente accentuata. Non avremo più nessun Primo Ministro che protesta in Europa, o...ne usciremo.

Uno dei grandi paradossi europei e degli Stati Uniti, é rappresentata dalla questione della sicurezza contro il terrorismo e la immigrazione africana e mussulmana, che rappresentano il collante decisivo della vittoria di Trump e della crisi in Europa.

L’elettorato americano e dei paesi europei, il Brexit, la possibile vittoria di Le Pen in Francia, la sconfitta referendaria in Italia, rappresentano il collante di una sfiducia collettiva e di paura.

C’è una lezione da apprendere: si osserva che la protesta contro tali mali psicologici, ma reali, per esempio, gli atti atroci del terrorismo in Francia e in Belgio, i sintomi di presenze estranee alla comune cultura anche in Germania, hanno provocato il risentimento elettorale negli Stati Uniti e in Europa con il voto.

In tal senso, il voto in Occidente, rappresenta il richiamo del “Clan” o della tribú, per parafrasare Karl Popper, il rinchiudersi nel piccolo e in sè stessi, in un mondo in ebollizione e sempre piu insicuro.

A tutto questo si aggiunga, che non ha aiutato la unità della UE, nè l’esito di Trump, la posizione della Chiesa e di Papa Francesco, il quale continua a proclamare, secondo i messaggi dei Vangeli, l’accoglienza nel mondo occidentale.

Ma un conto sono i proclami e i richiami della Chiesa e di questo Papa, una realtà opposta si incontra, invece, nell’elettorato, che si sente sempre meno rappresentato dalla Chiesa. Invece vota per chiudere le frontiere ed erigere muri e barriere contro gli immigranti. Essi, per la maggioranza dei cittadini europei e statunitensi rappresentano il male contro la libertà e la cultura occidentali.

Ma dopo le elezioni di Trump e il Brexit, abbiamo assistito a proteste anche violente negli Stati Uniti e nel Regno Unito, con feroci autocritiche e lamenti.

Già il populismo, che indicavamo come un male patologico latinoamericano, é una cruda realtà nella culla della cultura e della filosofia europee e degli Stati Uniti.

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