L'assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali, interviene così in merito alla proposta di riaprire i centri di identificazione ed espulsione.
CIE NECESSARI PER PROCEDERE CON ESPULSIONI - "I Cie sono luoghi necessari da istituire per procedere con le espulsioni - continua l'assessore - diversamente dai centri d'accoglienza dove vengono ospitati e mantenuti tutti i richiedenti asilo a prescindere dal fatto che siano profughi, solo il 5 per cento, oppure clandestini, come nella stragrande maggioranza dei casi".
LOMBARDIA AL COLLASSO, SERVONO ESPULSIONI E RIMPATRI - La Lombardia con 23.000 richiedenti asilo è il territorio più flagellato dal problema dell'immigrazione. "Abbiamo anche altre migliaia di clandestini che bivaccano in stazione a Milano e nelle zone al confine con la Svizzera. Abbiamo la necessità di espellere e rimpatriare decine di migliaia di persone. Sull'ubicazione di questi centri siamo disposti a collaborare - conclude Bordonali - ma le città di Como, Milano, Brescia e Monza sono le realtà più problematiche".
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