ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 16 Gennaio 2017 09:09

Milano – A Paderno Dugnano il Pranzo Partigiano organizzato dall’ANPI

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La Sezione ANPI “A. CAZANIGA” di Paderno Dugnano, con l’adesione dell’Associazione La Conta,VI INVITA a partecipare alla giornata “PRANZO PARTIGIANO”- che avrà luogo, dalle ore 12,30 di domenica 22 gennaio 2017, al Centro EIN KAREM Via Gadames, 47 a Paderno Dugnano MI

In particolare prima e dopo il “PRANZO PARTIGIANO”, con cibi da ricette popolari italiane, preparati con passione e cura dalle bravissime/i cuoche/chi della Sezione ANPI “A. CAZANIGA”, ci saranno:

Gli interventi dei rappresentanti dell’ANPI di Paderno Dugnano, dell’ANPI di Milano e delle Istituzioni locali. ;

L’intervento di approfondimento sugli IMI (INTERNATI MILITARI ITALIANI) a cura di Roberto Biscardini figlio di Giuseppe Biscardini autore de “Diario di Prigionia”. Un percorso storico su quanto accaduto dopo l’8/9/1943 e sulla deportazione di circa 800.000 militari italiani in Germania. A seguire ci saranno testimonianze di alcuni partenti di Internati Militari Italiani.

Musiche e canti della Resistenza a cura del CORO “QUESTO È IL FIOR DEL PARTIGIANO”, con la straorinaria partecipazione di Antonio Ricciall’organetto.

Sarà un bella giornata conviviale, plurale, di partecipazione ed incontro di storia, di musiche e canti della Resistenza. Per il pranzo è richiesto a ciascun partecipante un contributo di 20,00 euro per la Sezione ANPI “A. CAZANIGA” di Paderno Dugnano MI. Per ragioni organizzative è necessario confermare la propria presenza, prima possibile ma comunque entroe non oltre mercoledì 18 gennaio 2017 telefonando a Esole Evangelisti: cell. n. 338.7528242o aGiuseppe Bergantino cell. n. 338 7568399 o scrivendo una mail a  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">'+addy_text17004+'<\/a>'; //--> .

IMI – INTERNATI MILITARI ITALIANI

Nell'autunno del 1943, circa 800.000 soldati italiani vengono catturati e disarmati dai tedeschi. Si trovano in patria o all'estero, tra Iugoslavia, Francia, Albania, Grecia e isole dell'Egeo, Polonia, paesi baltici e Unione Sovietica. Di questi, circa 650.000 mila finiscono, dopo viaggi interminabili in nave (non poche sono quelle che affondano) e nei famigerati vagoni piombati, nei campi di prigionia tedeschi in Germania, Austria ed Europa orientale.

Il regime nazista non considera i nostri soldati catturati come prigionieri di guerra, ma li classifica presto come “internati militari italiani” (IMI), privandoli così delle tutele garantite ai prigionieri dalla Convenzione di Ginevra, sottraendoli alla protezione della Croce Rossa Internazionale e obbligandoli al lavoro.

È il lavoro per il Reich, infatti, l'obiettivo principale della politica tedesca nei confronti degli italiani catturati, un lavoro che verrà svolto in condizioni disumane, in totale spregio delle norme di guerra e di quelle umanitarie.

Durante l'internamento, i militari italiani – soprattutto gli ufficiali, perché i soldati sono ritenuti più utili al lavoro coatto – vengono incessantemente invitati, in cambio della liberazione, ad arruolarsi nelle forze armate tedesche e soprattutto nelle forze armate della Repubblica Sociale Italiana. La stragrande maggioranza degli internati rifiuta, dando vita a una forma di Resistenza “disarmata” o “passiva”. Molti si oppongono a qualsiasi tipo di collaborazione; tutti si rassegnano alle tragiche condizioni di vita dei lager.

La Repubblica Sociale Italiana non aiuta in alcun modo i connazionali nei campi che, nell'agosto 1944, sono trasformati, con il consenso di Mussolini, in “lavoratori civili”, ma non per questo le loro condizioni migliorano. Sfruttati, malati, sottoposti a torture fisiche e psicologiche, non di rado oggetto di veri e propri crimini di guerra, gli italiani dei lager pagano spesso con la vita la loro resistenza. Le vittime dei lager saranno, alla fine della guerra, tra le 40 e le 50.000. (G. Rochat, Le guerra italiane 1935-1943. Dall'impero d'Etiopia alla disfatta, Torino, Einaudi, 2005; C. Sommaruga, No! Anatomia di una resistenza nei lager militari (1943-1945) - Roma, ANRP, 2001).

Vi saremo grati se vorrete dare diffusione elettronica all'iniziativadi cui sopra e/o diffondere la stessa tra le persone chepossono esservi interessate.Vi ringraziamo in anticipo.

A.N.P.I. Paderno Dugnano

Sez. “A. Cazzaniga”

invita tutti gli iscritti e simpatizzanti

Domenica 22 Gennaio 2017 ore 12.30 al

Pranzo Partigiano

presso il centro diurno EIN KAREM

Via GADAMES, 47  - Villaggio Ambrosiano a Paderno Dugnano

“IMI Internati Militari Italiani”

(loro valorizzazione storico-politica)

CON:

Interventi dei rappresentanti dell’ANPI di Paderno Dugnano, dell’ANPI di Milano e delle Istituzioni locali.

Intervento ed approfondimento a cura di Roberto Biscardini figlio di Giuseppe Biscardini autore del libro “Diario di Prigionia”; a seguire alcune testimonianze di parenti di Internati Militari Italiani

Musiche e canti partigiani a cura del Coro “Questo è il fiore del partigiano” diretto da Mario Toffoli

Per la giornata sarà visibile una breve mostra che illustra quanto successo dopo il disarmo, in cui  soldati ed ufficiali vennero posti davanti alla scelta di continuare a combattere nelle file dell’esercito tedesco o, in caso contrario, essere inviati in campi di detenzione in Germania. Solo il 10% accettò l’arruolamento!

Contributo alla Sez. ANPI  “A. Cazzaniga” per il pranzo €  20,00

prenotazione obbligatoria entro mercoledì 18 gennario 2017 telefonando a: 

Esole Evangelisti cell. n. 338 7528242  o a Giuseppe Bergantino cell. n. 338 7568399

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