Applaudo Chiara Appendino che ha deciso di affrontare il problema principale dell’attività politica italiana che tutti trascurano da 69 anni. Ma la sua azione è un ‘fai da te’ con mezzi irrisori; a me sembra come il bimbo che vuol svuotare il mare col suo secchiello. Non c’è alcun controllo giudiziario.
È coerente con la filosofia volontarista del M5s, da cui la sindaca proviene. Ad esempio, il M5s risolve il problema del costo enorme della politica con l’autotassazione degli eletti, che destinano parte delle retribuzioni parlamentari ad un fondo comune, che serve a dimostrare che loro non rubano come gli esponenti degli altri partiti. Fanno ciò evitando invece di fare il lavoro per cui sono eletti: prendere l’iniziativa di legge per disciplinare i partiti previsti dall’art. 49 della Cost.:
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
Se una legge stabilisse finalmente, dopo 69 anni, che i cittadini si associano in partiti secondo una disciplina regolata da uno statuto democratico –che il testo di legge accluderà pro-forma- noi cominceremmo ad entrare nella legalità anche in politica ed in amministrazione, che non è altro che politica territoriale. Ovvero, ogni singolo inadempiente alla legge dovrà affrontare da solo le aule giudiziarie. Verranno rapidamente a dissolversi, come neve al sole, le coperture politiche degli associati nel suo partito; prima erano tutti per uno –senza la ghigliottina della legge-; poi sono guai legali suoi. Il colpevole di corruzione resta solo col suo reato a rispondere al giudice. Senza la necessità di correre al voto. L’elettore non sarà più un giudice su corruzione e su programmi politici. La corruzione sarà materia dei giudici. I programmi politici materia dei cittadini.
Per farla breve, l’amministrazione di Roma di questi giorni sarebbe da distinguere con la legge sui partiti tra cose di corruzione ai giudici ed amministrazione agli eletti. La sindaca Virginia Raggi avrebbe potuto occuparsi di amministrazione fin dalla scorsa estate ed i giudici indagatori dei dipendenti comunali, delle loro carriere più o meno lecite.
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