Il rocker, arrivato in tribunale in giacca scura e occhiali, ha risposto alle domande del pm, del suo difensore Guido Magnisi, del difensore di Salvati, Raffaele Miraglia, e del giudice Valentina Tecilla. "Avevo nei confronti di Stefano affetto e fiducia elo consideravo un amico, mi sono sentito traditonell'amicizia che per me è un valore fondamentale nella vita" ha spiegato il Blasco, ribadendo che, se vincerà la causa, destinerà la somma del risarcimento alla comunità Abele di Don Ciotti ma che nessuno potrà risarcirlo dell'amicizia tradita.
Al cantante è stato chiesto dei suoi accordi con Salvati riguardo il patto di riservatezza, motivo del contendere, e di riconoscere la sua firma su alcuni documenti. A fine udienza, ha lasciato il palazzo di giustizia a bordo di un furgone scuro.