numeri che riguardano le richieste di accesso al sostegno economico SIA (Sostegno Inclusione Attiva), comunicati questa mattina dall’assessorato alle Politiche sociali, nel corso di una riunione della IV Commissione consiliare, presieduta da Deborah Montalbano.
“Quella del SIA - ha spiegato l’assessora Sonia Schellino - non è una semplice misura assistenzialistica che prevede solo la concessione di un contributo in denaro, ma richiede anche l’accettazione e il coinvolgimento della famiglia in un progetto “personalizzato” e finalizzato a superare la condizione di povertà per riconquistare, passo dopo passo, la propria autonomia.
Nello specifico, viene proposta la partecipazione a percorsi costruiti insieme, da famiglia e servizi, che comportano un’assunzione di responsabilità reciproca.
I progetti – ha aggiunto l’assessora al Welfare - prevedono l’impegno nella ricerca di lavoro, nel seguire corsi di formazione e nell’accettare adeguate offerte di impiego, nell’assicurare la frequenza scolastica dei figli minori e nel dedicare attenzione alla tutela della salute di ogni componente il nucleo familiare”.
La misura di sostegno e inclusione è destinata alle famiglie in condizioni economiche disagiate (con reddito Isee non superiore a 3mila euro) con almeno un figlio minorenne o disabile oppure nel nucleo una donna in stato di gravidanza accertata. Oltre ai requisiti relativi al reddito e alla composizione del nucleo familiare, per poterne fare richiesta occorre essere cittadini italiani o comunitari o stranieri in possesso di soggiorno per lungo periodo, essere residenti nel nostro Paese da almeno due anni, non beneficiare di strumenti di sostegno al reddito previsti per i disoccupati, non possedere autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi antecedenti la domanda oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei tre anni antecedenti la domanda.
Nella valutazione della domanda e nella definizione dell’entità del contributo si tiene conto di carichi familiari, situazione economica e lavorativa, favorendo i nuclei con il maggior numero di figli minorenni, specie se piccoli (di età tra 0 e 3 anni), con un solo genitore solo e in cui sono presenti persone con disabilità grave o non autosufficienti.
A Torino città, oltre la metà delle domande è stata presentata da famiglie residenti nelle Circoscrizioni 5 (22%, pari a 117 nuclei familiari) e 6 (29% pari a 156 famiglie). Il 4% sono state presentate nella Circoscrizione 1, l’11% nella 2, il 5% nella 3, l’8% nella 4, il 15% nella 7, il 6% nella 8.
Sotto l’aspetto del sostegno economico, ogni singolo nucleo familiare potrà beneficiare, per un anno, di un contributo mensile tra gli 80 e i 400 euro, che riceverà caricato su una carta elettronica di pagamento (Carta SIA).
Non solo sostegno economico ma anche, come detto, inclusione attiva. Infatti, parte del fondo europeo di 3,3 milioni di euro (che si aggiungono alle risorse del SIA) servirà a finanziare interventi socio-educativi come l’attivazione di tirocini formativi, l’inserimento di lavoratori in cooperative no profit o nell’attivazione di progetti di lavoro accessorio.
La presidente della Commissione ha annunciato di voler approfondire ulteriormente le tematiche di contrasto alla povertà.
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