Sulla questione la Provincia sta tenendo un atteggiamento contraddittorio, ad un progetto che appare viziato da vari fattori escludenti, formali e sostanziali.
Vi è preliminarmente una grave carenza di informazione e di trasparenza. Pur riguardando un progetto di grande impatto per l’ambiente e per le comunità locale, che se realizzato rischia di stravolgere la vocazione di un’area prevalentemente residenziale, le popolazioni locali sono state finora tenute all’oscuro della questione..
Restano poi gravi aspetti sostanziali che, se saranno confermate le notizie di stampa, pongono fondati dubbi sulla procedura seguita. Sulla proposta della Salento Riciclo srl gravano diversi motivi ostativi:
la presenza di case sparse nel raggio di 300 metri dall’insediamento, in contrasto con le norme sul Piano regionale dei rifiuti urbani;
l’incompatibilità urbanistica dell’area, classificata dal PUG di Galatina vigente come zona D5 “Cave e relativa industria di trasformazione”, che prevede la realizzazione di edifici “strettamente connessi alla lavorazione e trasformazione del prodotto lavorato”, e quindi incompatibili con le attività di compostaggio.
La Ditta interessata ha modificato il progetto da “impianto di compostaggio con produzione di compost di qualità” a “impianto per il trattamento di rifiuti speciali”; si eluderebbe così il vincolo della distanza dell’insediamento da case sparse.. Il titolo e la finalità del progetto restano quindi fuorvianti ed ingannevoli: escludendo la parte organica dei rifiuti urbani ed ammettendo solo rifiuti speciali, sarà arduo produrre “compost di qualità”, considerando sia la natura delle materie in ingresso, provenienti dagli scarti dei più disparati settori industriali, sia le percentuali di impurità consentite in ingresso, incompatibili tra l’altro con quelle fissate per l’ “ammendante compostato verde” o l’ “ammendante compostato misto” (D.Lgs 75/2010); mentre emerge la natura sostanzialmente speculativa dell’iniziativa, inizialmente spacciata come meritevole contributo alla carenza di impianti per lo smaltimento dei rifiuti organici di provenienza urbana.
D’altronde lo stesso proponente, prevede di poter smaltire il prodotto in uscita in discariche per rifiuti speciali, per cui la stessa Ditta ha già richiesto un’autorizzazione (sic!!).
Come abbia fatto la Provincia ad assecondare queste ardite evoluzioni progettuali è un mistero che andrà chiarito in ogni sede.
Pertanto si chiede ai Comuni interessati (Galatina, Galatone, Aradeo, Seclì) di fornire un’informazione adeguata alle comunità locali e di mettere in campo iniziative concrete ed efficaci di contrasto.
La Puglia ha bisogno urgentemente di veri impianti di compostaggio aerobico , in cui convogliare la parte organica dei rifiuti urbani, e non di ospitare ulteriori discariche di rifiuti speciali dalla incerta provenienza, con vantaggi per pochi e certi danni per il territorio ed i suoi abitanti.
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