ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 11 Aprile 2017 10:20

I pensionati Italiani sono i più tassati d’Europa. Incontro con Barbara Gaggelli Segretario di CNA Pensionati Firenze

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Barbara Gaggelli Segretario di CNA Pensionati Firenze Barbara Gaggelli Segretario di CNA Pensionati Firenze

Firenze - I pensionati Italiani si aspettano azioni concrete da parte del governo in tema di protezione del potere di acquisto delle pensioni che, negli ultimi dieci, anni è diminuito del 40%, causato da vertiginosi aumenti di tasse tariffe e costo della vita prodotto dalla nuova moneta. Infatti resta un “primo simbolico passo”, come sostengono i dirigenti di CNA pensionati Nazionale, l’approvazione dell’emendamento alla Legge di Stabilità che anticipa al 2016 l’estensione della No tax area, cioè la quota di reddito esente da Irpef, dei pensionati a 8mila euro, per gli ultra 75enni, e a 7750 euro per tutti gli altri. Certamente considerare il limite a 10 mila euro sarebbe già elemento di concretezza al fine di recuperare il vertiginoso aumento delle bollette che sembra non volersi mai arrestare. Nella legge di bilancio 2017 è stata inserita la misura che estende la no tax area ai pensionati di età inferiore a 75 anni.

Inoltre sarebbe un atto legislativo di considerazione democratica equiparare i pensionati ai lavoratori dipendenti in materia di detrazioni fiscali.

Ciò che più turba i pensionati italiani in questa fase storica con una crisi che non accenna a dare segni concreti di cambiamento in positivo, è assistere che si affermi il pericolo di una guerra fra generazioni a difesa di posizioni. Da un lato pensionati con livelli di reddito stratosferici a dall’altro di pensionati che sono costretti a vivere in una impressionante emarginazione dove non arrivano neppure le briciole, al centro lavoratori e giovani che non vedono prospettive di sviluppo e affermazione. Lo stato italiano sembra aver dimenticato che bisogna evitare ai giovani di sentirsi stranieri nella loro vita. Tuttavia occorre dire anche con forza che nonostante tutto i pensionati sono stati e restano ancora l’unico baluardo al crescente abbandono da parte delle forze politiche. Hanno sostenuto e sostengono ancora le famiglie con piccoli aiuti economici ma in particolare offrendo loro gran parte del tempo libero per la cura dei nipoti. Purtroppo la politica disattende appieno anche le norme costituzionali che tutelano la famiglia, infatti l’articolo 31 così recita: “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.”

Di fatto la comunità dei pensionati, anche quelli che percepiscono pensioni minime costituisce il vero stato sociale, cioè si è dovuta sostituire di fatto alla politica che non interviene efficacemente in materia di stato sociale moderno ed equiparato a quello di altri paesi europei. CNA pensionati Firenze ritiene che senza la comunità dei pensionati la crisi avrebbe risvolti ben più gravi. Guardando all’Europa si scopre che per una pensione lorda annua di quasi 10 mila euro In Italia si paga di Irpef: 886,74 contro gli ZERO euro che si pagano in Germania, Francia. Spagna e Regno Unito. Una pensione di 19.322 euro lordi (3 volte il minimo) in Italia paga di Irpef: 4.005 euro annui, contro i 39 della Germania, i 1.000 della Francia, i 1.900 della Spagna e i 1.450 del Regno Unito. Questa enorme disparità di trattamento fra i pensionati d’Europa ha prodotto il fenomeno di cambio di cittadinanza, infatti secondo recenti stime sono già 450 mila i pensionati che hanno lasciato la residenza italiana ed il flusso annuo di “emigrazione” supera le 40 mila unità.

Rafforzare le associazioni a tutela dei pensionati è importante, sostiene il segretario provinciale di CNA Pensionati Firenze Barbara Gaggelli, al fine di stimolare la politica ed i governi a fare di più, la CNA Pensionati Firenze, lo fa da settant’anni e continuerà ora con il nuovo gruppo dirigente appena eletto senza risparmiarsi sostenuta da una base sociale combattiva e culturalmente presente, a sviluppare le forme di tutela sindacale per i 10.500 iscritti nell’area fiorentina

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