ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 19 Luglio 2017 06:50

Oltraggio a Livatino nei 25 anni da Borsellino

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Oggi, 19 luglio 2017, ricordiamo l’ammazzamento mafioso del giudice Borsellino 1992. La mafia fa uno sfregio ad Agrigento alla stelle dedicata al giudice Livatino. [Agrigento, danneggiata la stele dedicata al giudice Livatino].

L’altro giorno, il commissario anticorruzione Michele Cantone ha dichiarato al nostro giornale la necessità di far la legge sui partiti contro la corruzione: da qua dovremmo ripartire per reagire.

Gli archivi storici si aprono. Lunedì, Attilio Bolzoni e Salvio Palazzolo hanno riferito il dispaccio indirizzato a Washington dal console americano il 23 luglio 1992, quattro giorni dopo l’uccisione di Paolo Borsellino: -L’ultimo massacro della mafia contro il simbolo delle speranze dei siciliani ha scioccato e ulteriormente infiammato la gente, ormai stanca dell’influenza mafiosa che pesa sul futuro-.

Martedì, gli stessi giornalisti hanno riferito [a pag. 18]: “Decretati gli atti dell’interrogatorio al procuratore che aveva lanciato l’allarme sulla fine del pool, “Avete fermato Falcone” L’accusa di Borsellino processato dal Consiglio Superiore della Magistratura.

I fatti sono chiarissimi. E la reazione?

Il progetto di legge sui partiti dorme tra la Camera da cui è uscito ed il Senato che non lo discute.

Un cittadino potrebbe dirmi: se le prove storiche di un Ordine Giudiziario che ha fermato Falcone ed isolato Borsellino rendendolo bersaglio inquadrato dalla mafia non ti bastano per quietare la tua campagna per dare all’Ordine la legge sui partiti, che altro vuoi?

Voglio che la gente veda la strada maestra per collaborare all’ordine della repubblica. Finchè l’articolo 49 della Costituzione:

Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

resterà muto la mafia resterà attiva e capace di colpire. La gente riconoscerà subito i segnali come l’ultimo e quelli dei giorni scorsi. Sanno che dietro le manine c’è la manona. Ed, in ogni caso, sanno che la loro denuncia li metterà in rogne. La legge sui partiti spaccherà il nodo delle corruttele. La gente saprà che il discrimine legale spezza l’intreccio di interessi dei collusi, prima pronti a testimoniare il falso ora nudi davanti al giudizio legale.

Io so di avere la capacità di sintesi e pecco di impazienza nella narrazione. Chiedo alla Redazione di non lasciarmi muto.

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