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Venerdì, 22 Settembre 2017 00:00

Bari – Daniela Baldassarra mette a zero le solitudini col suo spettacolo

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Giraffa Onlus con Zero a Zero  lo spettacolo di Daniela Baldassarra celebra Giornata contro le solitudini il 25 settembre 2017 per la sesta edizione della giornata regionale contro le solitudini.

La Giornata Regionale contro le Solitudini è una celebrazione giunta ormai al sesto anno. Una giornata istituita nel 2012 con una apposita delibera della Regione Puglia – Assessorato al Welfare e Ufficio della Consigliera regionale di Parità.

L'idea di questa giornata, poi trasformata in richiesta formale alla Regione, nacque nel 2012 da Giraffa Onlus su idea dell’artista pugliese Daniela Baldassarra ed è andata oltre ogni aspettativa, e di anno in anno richiama sempre più l’attenzione su una tematica sociale delicata come la solitudine, sentimento che, in modi diversi e sfaccettature infinite, si annida nell’esistenza di tutti noi. Oltretutto il disagio della solitudine non deve essere inteso solo come uno stato di malessere soggettivo, ma deve essere visto nelle sue conseguenze sociali dirette ed indirette che generano forme diffuse di povertà relazionale, di aridità, fino a giungere a forme estreme di violenza.

Dopo anni di sodalizio con la Casa Circondariale di Bari e lo scorso anno presso il Liceo Salvemini di Bari, per questo sesto anno abbiamo scelto di condividere questo momento di riflessione con i pazienti dell’Istituto Oncologico “Giovanni Paolo II”, portando in scena all’interno dell’Istituto il 25 settembre alle ore 18,00 il monologo brillante “ZERO A ZERO”di Daniela Baldassarrache racconta con ironia e irriverenza l’ancestrale guerra tra uomini e donne e le loro conseguenti solitudini. Un’ora di comicità per giungere ad una conclusione più riflessiva sulla violenza che può essere generata da una solitudine a lungo sottaciuta.

Maria Pia Vigilante, presidente di Giraffah! Onlus, spiega che “Istituendo la Giornata regionale contro le solitudini la Regione ha voluto stigmatizzare la presa di coscienza del disagio individuale, a lungo ignorato e comunque difficile da riconoscere, in una società  purtroppo distratta soprattutto in merito alle relazioni umane. La scelta è ricaduta sull’Oncologico in virtù del grande lavoro che il personale medico, paramedico ed amministrativo già effettuano positivamente e giornalmente sulla tematica delle solitudine.”

Ma parliamo di questo spettacolo "Zero a Zero"

Tematica centrale delle opere di Daniela Baldassarra è la donna, in particolar modo i suoi lavori accendono i riflettori sul tema della violenza di genere. Violenza non intesa solo come violenza sessuale, ma scandagliata e raccontata in tutte le sue molteplici sfaccettature. “Zero a Zero” è un monologo, anzi uno ‘sproloquio’ che ci racconta le donne e il loro universo. Con un linguaggio diretto, ironico e tagliente, la protagonista racconta la sua storia: da moglie illusa e poi delusa, a casalinga frustrata, a madre mancata, a single impertinente alla ricerca del suo riscatto, a femme fatale. Co-protagonisti ovviamente gli uomini, con le loro manie, i pregiudizi, i tic e le fissazioni. Uomini che non riescono più ad essere eroi romantici, ma che riversano tutte le loro insicurezze nel rapporto di coppia. Donne e uomini spesso insopportabili, eppure indispensabili gli uni agli altri. E’ infatti proprio all’idea di completezza, di complementarietà e di amore che punta la morale più profonda di questo spettacolo. Dopo un percorso brillante e irriverente, la protagonista, con delicatezza ed emozione, ci condurrà, in punta di piedi, nelle stanze più segrete del suo cuore, raccontandoci storie che all’improvviso diventano universali, e che quindi appartengono a tutti noi. Allo spettatore la libertà di guardare alla Donna con occhi diversi, o di restare intrappolato nei cliché che la società troppo spesso propone e impone. “L’ironia – spiega l’autrice - è un mezzo di comunicazione potentissimo, perché ci mette di fronte ad uno specchio con leggerezza, e di conseguenza non ci spaventiamo nel guardare dritti in faccia i nostri limiti e le nostre mediocrità. Sorridere, ridere di noi stessi è l’anticamera di un processo di catarsi, per chi, ovviamente, ha voglia di mettersi in gioco. Passare poi dal sorriso ad un’emozione più intima, serve a capire chi vogliamo essere e quanto abbiamo bisogno degli altri” Zero a zero è il risultato di una partita non giocata tra uomini e donne, o giocata male, in cui nessuno risulta vincitore, in cui nessuno esulta, in cui nessuno porta a casa il risultato. Perché quando ci sono ostilità e indifferenza nei rapporti, si è tutti perdenti.

Quindi, ancora una volta questa nostra artista che amiamo per la sua forza espressiva ma soprattutto per il suo forte impegno sociale, ci porta nel mondo dello spettacolo con la certezza di godere la bellezza e la cultura a 360 gradi. E di questi tempi spesso inespressivi è davvero tanto. 

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