Liberare #Ostia dalla #Mafia , dal clan #Spada ma anche dalle ambiguità e dai silenzi. Solidarietà a #Piervincenzi
Il naso rotto al giornalista Daniele Piervincenzi e al suo collega, ai quali va la mia totale solidarietà, fotografa la condizione in cui si trova Ostia, municipio di Roma, personaggi come Roberto Spada che detta la sua legge a colpi di testate e manganelli in stile fascista, e clan mafiosi che organizzano il controllo del territorio con la violenza e l'intimidazione. A questa situazione non c'è mai stata una reazione netta e chiara da parte della società civile. E' accaduto che chi parlava di mafia subiva la critica che così si danneggiava l'immagine di un territorio e accadeva anche che veniva attaccata pesantemente una giornalista come Federica Angeli, quasi che il problema fosse lei e non chi, gli Spada, minacciava di morte lei e i suoi figli.
Alcuni anni fa ho avuto ad Ostia la mia casa e la mia macchina incendiata e pochi mesi fa dietro la porta della mia abitazione, alle tre di notte, mi hanno lasciato un cuore e un fegato con un foglio con questa frase " il prossimo è il tuo".
La solidarietà l'ho ricevuta fuori da Ostia ! Il 22 gennaio del 2017 molti di quelli che oggi stanno organizzando manifestazioni contro la mafia dopo l'aggressione al giornalista Daniele Piervincenzi, protestarono contro il commissariamento per mafia sfilando insieme a Casapound che alle elezioni del 5 novembre hanno ricevuto il sostegno di Roberto Spada. Non hanno avuto alcun problema a sfilare insieme a Casapound contro il commissariamento per dire che ad Ostia la mafia non c'era, il problema non erano gli Spada ma lo Stato. Per essere onesti ci fu una persona che prese le distanze da quella manifestazione e fu l'ex consigliere comunale Gianluca Peciola che giustamente disse non si sfila con Casapound! Sfilarono contro il commissariamento insieme a Casapound, il partito di Giorgia Meloni, autorevoli esponenti della sinistra locale , Don Franco De Donno candidato presidente al municipio. Un errore drammatico! Anche Stefano Fassina di SI protestava contro il commissariamento per mafia di Ostia. In questa ultima campagna elettorale ad Ostia hanno organizzato presidi antifascisti contro Casapound ma si sono dimenticati che ci hanno sfilato insieme per dire no al commissariamento per mafia.
Ad Ostia c'è una drammatica ipocrisia che coinvolge tutti. Ma la violenza fisica subita dal coraggioso giornalista Daniele Piervincenzi che oltre al naso rotto ha preso le manganellate in stile fascista dimostra che è urgente è necessaria una reazione per liberare questo territorio dalla mafia. Si rende necessario un taglio netto e deciso, gente come gli Spada non possono più stare ad Ostia spadroneggiando e non può trovarsi a piede libero chi manganella e spacca i setti nasali. Alla Procura della Repubblica di Roma e alla DNA chiedo l'apertura di un'indagine ad Ostia dopo il voto nel municipio. In particolare va verificato se i clan criminali già condannati per associazione a delinquere di stampo mafiosi, che esercitano in alcune zone del litorale romano un controllo sociale elevato, abbiano condizionato il voto dei cittadini.
Ritengo necessaria l'apertura di questa indagine anche alla luce di notizie riportate dagli organi di informazione, di testimoni che parlano di esponenti riconducibili ai clan che sostavano di fronte ai seggi. Il comune deve verificare la regolarità delle attività degli Spada a partire dalla palestra.
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