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Giovedì, 13 Agosto 2015 14:08

Straferrara: 84 anni il 14 agosto e non li dimostra...

Written by  M.Cristina Nascosi Sandri
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Ottantaquattro anni: un bel traguardo per chi lo raggiunge, specie se a farlo è una compagine di teatro, il lavoro individuale e, ancor più, corale di molte persone che, nel corso del tempo, alcune ancora 'presenti', altre no, han superato armoniosamente tante vicissitudini, alcune forse brutte, molte sicuramente belle, se l'amore per la Grande Magìa, il teatro, come la definiva Eduardo De Filippo, li ha tenuti insieme così a lungo.

E' la storia della Straferrara quella che fra un anno toccherà un numero magico, scaramantico, gli 85 anni di vita

Il 1923 è l'anno che segna la nascita ufficiale della produzione di commedie originali scritte in lingua dialettale ferrarese: il merito va tutto ad Alfredo Pittèri, il più grande autore di drammi in lingua dialettale, certo - ma anche autentico intellettuale antesignano del suo tempo, collaboratore, tra gli altri di F. Tommaso Marinetti - ed al suo Adìo, Rusìna che vede la luce il 23 marzo di quello stesso anno, presso il Teatro del Soldato di via XX Settembre.

La data di nascita, imprescindibile, per il teatro dialettale ferrarese, dunque, è il 14 agosto del 1931: viene fondata la compagnia "Straferrara" e capocomico è Ultimo Spadoni ed insieme con lui sottoscrivono l'atto fondativo Norma Masieri, moglie di Alfredo Pitteri, Erge Viadana (la migliore interprete in senso assoluto de La Castalda, uno dei loro cavalli di battaglia), Mario e Piero Bellini, Umberto Makain, Renato Benini, Leonina Guidi Lazzari, Arnaldo Legnani.

La neo-compagnia esce ufficialmente allo scoperto circa due settimane più tardi, il 3 di settembre di quello stesso 1931, sede il Teatro dei Cacciatori di Pontelagoscuro.

 

La commedia proposta era Pàdar, fiòl e ... Stefanìn, un testo di Alfredo Pitteri cui fece seguito, come prassi d'allora, un atto unico sempre di sua mano, L'unich rimèdi.

 

La "Straferrara" del cav. Ultimo Spadoni, di sua moglie Teresa Bosi resse fino al 1967 e poi, con passaggio di artistico testimone, fu nelle mani della loro figlia 'Cici' Rossana Spadoni, (la così definita dalla stampa nazionale di allora Shirley Temple italiana, talmente brava da calcare le scene, all'età di tre anni, con una compagnia a lei intestata, proponente testi di autori nazionali come Eligio Possenti, anche a Trieste o, Dario Niccodemi) che ne diresse la conduzione insieme con il marito Beppe Faggioli, mantenendola tuttora, pur se Beppe, il grande Beppe, ci ha lasciato quasi 2 anni fa...

Da quel lontano 1931 a tutt'oggi - com'è ben noto - la "Straferrara" non ha mai smesso di recitare, neppure in tempo di guerra, sotto i bombardamenti: attori, personaggi/interpreti, caratteristi han sempre lavorato, con contributi a vario titolo, per il grande cinema girato a Ferrara ( Michelangelo Antonioni, Vittorio De Sica, Gianfranco Mingozzi, Gigi Magni - mancato 2 anni fa un mese dopo Beppe - Florestano Vancini, per non citarne che alcuni, ferraresi e no, nazionali ed internazionali ) e per la televisione degli sceneggiati-capolavoro che han fatto Storia e, soprattutto, Cultura, come Il mulino del Po, di Sandro Bolchi, tratto dall'omonimo romanzo di Riccardo Bacchelli.

 

Giovedì 27 agosto, alle ore 21, presso il Centro Sociale del Barco, la Straferrara dedicherà una serata alla memoria di Beppe Faggioli, Anima della Compagnia, con una serie di esilaranti atti unici: La comicità, allora, sarà per davvero in scena...

 

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