ANNO XVIII Maggio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 12 Dicembre 2017 15:41

Bellissime…dopo due interrogazioni parlamentari e un ddl presentato in Senato arriva l'emendamento alla legge di stabilità

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Il Deputato Riccardo Nuti ha appena presentato un emendamento alla legge di Stabilità per un fondo a sostegno della tutela del lavoro dei bambini nel settore dello spettacolo sulla scia del libro di Flavia Piccinni "Bellissime" (Fandango Libri),

rispetto al quale aveva già presentato nel mese di luglio un'interrogazione parlamentare chiedendo l'invio di ispettori ministeriali sui set per controllare le condizioni di lavoro dei bambini. Condizioni, come svelato da Flavia Piccinni, spesso del tutto inaccettabili. 

«Il lavoro minorile - commenta il Deputato Nuti - deve essere subordinato a determinate condizioni fra cui: un locale idoneo, la presenza di un pediatra e di uno psicologo, il divieto di truccare i minori di sei anni». Le richieste del deputato fanno riferimento anche "a una regolamentazione per le pubblicità della moda bimbo e dell'abbigliamento per minori che devono essere rispettose dell'età dei bambini per evitare l'ipersessualizzazione". Viene poi richiesta l'istituzione di un osservatorio permanente per la tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti nella moda e nello spettacolo.

"Bellissime" continua dunque a far discutere, e a interessare il mondo della politica. Il libro infatti nel mese di agosto aveva suggerito anche un'interrogazione parlamentare alla Senatrice Fabiola Anitori, autrice poi di un DDL a riguardo presentato in Senato in occasione della giornata mondiale delle bambine con Dacia Maraini. 

Per quattro anni Flavia Piccinni ha indagato il mondo della bellezza infantile, prendendo parte a decine di sfilate e di concorsi, incontrando mamme e papà, ma soprattutto baby miss e aspiranti modelle. Ne è uscito fuori il ritratto di un mondo poco conosciuto, fatto di sfruttamento ipersessualizzazione dei bambini e delle bambine. Dal punto di vista normativo tutto dovrebbe ruotare intorno a una circolare, la numero 67 del 1989 del ministero del Lavoro, ma c'è una distanza significativa tra teoria e prassi, che passa soprattutto attraverso la strumentalizzazione del corpo delle bambine e l'ipersessualizzazione che forma l'immaginario delle piccole italiane. 

"Il dibattito sull'impiego dei bambini in televisione nello spettacolo e nelle rappresentazioni al pubblico - ha aggiunto la Senatrice Anitori, artefice del DDL Bellissime - è tuttora aperto. Le norme in tal senso esistono, dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, che l'Italia ha ratificato nel 1991 alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Misure che però non bastano ad arginare un fenomeno sociale grave e pericoloso, dinanzi al quale è indispensabile che il governo agisca, anche attraverso campagne di sensibilizzazione e comunicazione per istituire specifici corsi di orientamento nelle scuole primarie e secondarie, così da informare i bambini in merito alle conseguenze negative degli stereotipi di genere. E nel caso rivedendo anche le normative del ministero del Lavoro che regolano la partecipazione dei minori a sfilate di moda o a spot pubblicitari". 

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