ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 26 Gennaio 2018 09:00

Troina (Enna) - Chiusura della mostra di Alberto Baumann : Cultura e Memoria

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In occasione del “Giorno della Memoria”, sabato 27 gennaio, verrà chiusa con una conferenza la mostra “Cultura e Memoria” di Alberto Baumann (1933-2014), aperta dal mese di settembre 2017 presso il museo della Torre Capitania di Troina (EN).

Al dibattito parteciperanno il sindaco di Troina, Dr. Sebastiano Fabio Venezia ed il giornalista Alan David Baumann. Saranno presenti oltre cento studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Fratelli Testa” di Nicosia e dell’orchestra dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” di Troina. Coordinerà il Dr. Giovanni Gaudio.

La mostra sotto l’egida  del Comune di Troina in collaborazione con “ABEFarchivio baumann e fischer”, è stata presentata dal prof. Paolo Giansiracusa. Nel catalogo, testi critici anche del prof. David Meghnagi (Psicoanalista, Università Roma Tre e Assessore alla Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) e della Dott.ssa Francesca Pietracci (Storica d’Arte).

Nel lavoro dell’eclettico ed istrionico artista Alberto Baumann, attraverso forme, colori e tecniche, si aggrovigliano ebraismo, famiglia, vicissitudini della guerra, desideri reconditi e soprattutto perenne ricerca intellettuale.

Alberto è stato un comunicatore multifacciale  al servizio della cultura e diceva: “... Se sei un poeta, anche dipingendo un quadro puoi scrivere dei versi”. L’uomo qualunque si perde nel proprio tempo e si ritrova attraverso una costante ricerca delle proprie origini, della società quotidiana e delle emozioni da vivere e lasciare come ricordo ed insegnamento.

Le opere sono di proprietà “ABEF – archivio baumann e fischer”.

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Giorno della Memoria 2018

Chiusura della mostra “Cultura e Memoria”

Opere di Alberto Baumann

Organizzazione e coordinamento: Dr. Giovanni Gaudio

27 gennaio 2018

Sala Miani- Torre Capitania – Troina

 

Biografia di Alberto Baumann

Alberto Baumann è nato a Milano nel 1933, ma è cresciuto in Toscana. All’inizio degli anni cinquanta si è lasciato “adottare” dalla città di Roma, dove si è spento il 1° novembre 2014.

Dopo la sua nascita, la famiglia si stabilì a Montecatini Terme. La madre, Estelle, scomparve quando Alberto aveva sei anni. Il padre Alessandro - giornalista ungherese ed inviato di guerra nel primo conflitto mondiale del XX secolo -, fu spedito al confino dal regime fascista in quanto ebreo, apolide e perché ne aveva rifiutato il distintivo. Alberto dovette perciò crescere con i nonni e con la “banda” della sua strada, di cui era il più piccolo.

Le peripezie di quegli anni hanno sempre accompagnato la sua estesa fantasia,  quasi nutrendola : prima i svariati modi per sopravvivere, poi le fughe alle persecuzioni dei nazisti che avevano occupato Montecatini.  Vagando nelle campagne toscane trovò rifugio presso dei gitani fiorentini dai quali apprese  varie arti circensi.

Culturalmente, come i più indottrinati geni artistici, Alberto Baumann è stato cittadino di quel mondo perverso, senza scrupoli, duro, ma anche tenero e romantico, preciso ma dispersivo e soprattutto insaziabile ed infinito. Quel mondo ha creato il legame tra la fantasiosa epopea artistica e la nuda realtà.

E' stato giornalista per gran parte della sua vita, iniziando come corrispondente da Montecatini per La Nazione di Firenze, poi collaborando con Il Mondo di Pannunzio e con L’Umanità diretta da Aldo Garosci. E’ stato fra i fondatori del mensile Shalom.

Scrittore e poeta, ha pubblicato la selezione di racconti  “Se esco vivo da qui” (1969) e le raccolte di poesie “Il sapore delle cose” (1968) e “Ti presento il Signore Dio tuo” (1970). E' stato inoltre tra i precursori delle televisioni commerciali collaborando nell’organizzazione del palinsesto della GBR, una delle prime televisioni private di Roma, per la quale ha creato e diretto delle trasmissioni divenute poi dei format di successo.

Dai primi anni Ottanta ha espresso il suo estro attraverso la pittura e la scultura:  “... Se sei un poeta – diceva -, anche dipingendo un quadro puoi scrivere dei versi”.

La sua opera pittorica si ispira al primo astrattismo, benché nelle sue composizioni siano riconoscibili, in grado o misura diversi, elementi figurativi che danno al suo discorso una personalissima piega filosofica di origine letteraria, con diretti richiami a poeti come Paul Celan, Giuseppe Dessì, Giacomo Noventa, Salvatore Quasimodo e ad amici come Sandro Penna, Alfonso Gatto, Rafael Alberti. Fonte di ispirazione del suo agire di getto col pennello sono state anche le musiche di compositori a lui particolarmente cari quali Chopin e Mahler,  Max Bruch, Gershwin, Burt Bacharach e l’amico Ennio Morricone nonché le voci di Sinatra, Nat King Cole, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Dean Martin.

Anche gran parte delle sue sculture rappresentano le intuizioni ricevute, ma a volte dettate, da musica, poesia e letteratura, dall’arte di cui Alberto si nutriva e respirava sin dal suo arrivo a Roma negli anni cinquanta. Le ha tramutate in totem di ferro, aggrovigliamenti di emozioni da palpare, statue che gemono ad ogni sussurro del vento, pietre che sfidano le intemperie, vortici che si incuneano nei pensieri.

La sua arte ha trovato immediatamente riscontro positivo negli Stati Uniti d'America. Sono numerosi i suoi collezionisti in California, Florida e a New York.

Con estrema naturalezza, Alberto Baumann ha giocato con le forme e i colori, interpretando vari ruoli. I contendenti – rincorsi o rincorrenti – rappresentano episodi di passione, ma anche di malavita, e  tentano tutti di deviare il corso degli eventi, strappandolo da una realtà spesso crudele ed “incollandolo” o “materializzandolo” in segno di liberazione.

Per maggiori info sull’artista: www.albertobaumann.com - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.                                                          

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