ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Sabato, 03 Marzo 2018 07:42

«Un teatrino mai visto» perché la stampa estera boccia la campagna elettorale

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Intervistati dall'AGI, i corrispondenti dall'Italia non risparmiano commenti molto negativi, sottolineando di parlare a titolo personale e per le testate che rappresentano

 Un Paese che non riesce a fare i conti con il proprio passato e a conquistare credibilità: l'istantanea desolante dell'Italia vista da oltre frontiera, così come emerge dalle parole dei corrispondenti dei giornali internazionali più importanti, intervistati dall'AGI ormai a chiusura della campagna elettorale.

I corrispondenti non risparmiano commenti molto negativi, sottolineando di parlare a titolo personale e per le testate che rappresentano. Quel che sembra aver colpito di più è senza dubbio il ritorno di Silvio Berlusconi, ma hanno fatto effetto anche l'avanzata dell'estrema destra e l'exploit del populismo che ha toccato, in un modo o nell'altro, tutte le forze politiche.

Per gli osservatori esteri la previsione è unanime: nessuna maggioranza certa e una forte probabilità di un governo di larghe intese. Un'ipotesi, questa, che viene vista di buon occhio se dovesse escludere le forze più estremiste perché assicurerebbe maggiore stabilità, soprattutto nei conti pubblici.

"Tutto il peggio" 

"Questa è senza dubbio, lo dico senza esagerare, una delle peggiori campagne elettorali della storia più recente di questo Paese", è il commento di Lorenzo Tondo, corrispondente del 'Guardian' che in queste ultime settimane ha dedicato molta attenzione all'arena italiana e, in particolare, al "ritorno del fascismo".

Il 'Financial Times' ha seguito invece con attenzione "il rischio di un allontanamento dell'Italia dall'Unione europea": il timore, spiega il corrispondente Davide Ghiglione, è che "le politiche sbandierate dalle forze populiste vadano ad aumentare il deficit e quindi a incrementare il distacco con Bruxelles". Daniel Verdu Palay dello spagnolo 'El Pais' guarda con interesse soprattutto "il ritorno di Berlusconi" e s'interroga su "come sia ancora possibile, dopo vent'anni di governo".

Molto netto Richard Heuze, del francese 'Le Figaro', che ammette di avere "difficoltà a spiegare e dare un senso a questa campagna". Per Udo Gumpel, corrispondente della tv tedesca Rtl, "l'intera classe politica dà l'idea di essere poco seria, continuando a promettere agli italiani risultati impossibili". Per Israele, spiega il giornalista di 'Maariv', Yossi Bar, rappresenta una forte preoccupazione "il ritorno del fascismo e dell'intolleranza verso le minoranze". Impietoso il giudizio della giornalista russa Elena Pushkarsaya di 'Kommersant', il maggiore quotidiano politico-finanziario di Mosca, che parla di "campagna elettorale lunga e con programmi deludenti. Un teatrino dove gli spettatori vengono considerati bambini.

I giudizi uno per uno

THE GUARDIAN (Gran Bretagna)

L'autorevole quotidiano ha seguito con molta attenzione i due mesi di campagna elettorale italiana, puntando i riflettori in particolare sui movimenti di estrema destra. E' della settimana scorsa un lungo approfondimento sulla storia di CasaPound. Così come ha dato ampio risalto all'aggressione di Macerata, dove l'estremista di destra Luca Traini, ha ferito a colpi di pistola sei persone di colore.

"E' stata - commenta il corrispondente italiano, Lorenzo Tondo - una campagna segnata non solo dalla violenza verbale, alla quale eravamo da tempo purtroppo abituati in Italia, ma anche dalla violenza fisica. Una campagna talora addirittura insopportabile, costellata di fake news e rigurgiti fascisti, sintomo di un Paese incapace di fare i conti con il proprio passato. Peggio forse non si poteva fare, con i maggiori partiti, e i loro programmi elettorali spesso astratti e dunque difficilmente credibili, che brancolano nel buio di una politica che sembra aver perso slancio e, appunto, credibilità". E per il dopo voto Tondo prevede "che si prospetti quello che gli inglesi chiamano un 'hung parliament', ovvero un parlamento in bilico, intrappolato nelle pastoie farraginose del suo stesso gioco politico".

FINANCIAL TIMES (Gran Bretagna)

Quello dei conti pubblici resta il tema centrale della visione europea dell'Italia. Per questo il quotidiano economico britannico si è concentrato sulla capacità dei politici a Roma di restare uniti all'Unione europea. "Parliamo della terza economia dell'Ue ed è ovvio che ciò che succede qui ha ripercussioni sulla stabilità", spiega il reporter corrispondente Davide Ghiglione. Il rischio di una 'Italexit' non è stato preso seriamente in considerazione anche se "Sud e povertà restano i temi centrali da affrontare per accorciare le distanze con l'Europa". Non è passato inosservato "il cambio di passo del Movimento 5 stelle sulle politiche europee e l'attenuazione dei toni anche in vista di un possibile approdo al governo". Resta la preoccupazione dell'avanzata delle forze populiste in vista "degli effetti che potrebbe avere per la stabilità dell'eurozona".

RTL (Germania)

I tedeschi con l'Italia sono sempre stati molto severi e lo sono anche ora che la cancelliera Angela Merkel si trova a fare i conti con un'altra Grosse Koalition per poter governare il Paese. Udo Gumpel, corrispondente a Roma per la tv tedesca Rtl, non risparmia critiche: "Si spera che tutte le promesse faraoniche fatte dai partiti, nessuno escluso, non si avverino perché altrimenti, con spese dai 75 ai 300 miliardi, vorrebbe dire condannare il Paese alla bancarotta".

I primi indici positivi che emergono sull'economia italiana non sono considerati sufficienti. "Resta comunque l'ultima in Europa - continua Gumpel - e il debito pubblico è alle stelle. Spero solo che chi arriverà al governo si renda conto di aver fatto promesse irrealizzabili. In ogni caso è un danno per gli italiani: o saranno ingannati o verranno portati alla bancarotta".

LE FIGARO (Francia)

Il corrispondente di 'Le Figaro', Richard Heuze, non ha dubbi sul fatto che questa sia "la peggior campagna elettorale" da quando lavora in Italia, "ormai da quarant'anni" perché "non c'è più valore, chiunque dice ciò che vuole". Il giudizio è dunque assolutamente negativo: "L'Italia non dà uno grande spettacolo al resto d'Europa". Heuze non azzarda previsioni: "Servirebbe la sfera di cristallo perché c'è troppa incertezza".

EL PAIS (Spagna)

Daniel Verdu Palay, corrispondente per 'El Pais', fa un'analogia con le elezioni spagnole che non hanno dato una maggioranza certa e hanno rimandato gli elettori alle urne. "Vediamo l'Italia come ne uscirà", osserva, "e sarà interessante vedere come il Movimento 5 stelle si comporterà davanti alla possibilità di fare parte di un governo". Non nasconde lo stupore per il ritorno di Silvio Berlusconi perché "di solito, dopo vent'anni, il ciclo politico dovrebbe essere concluso".

KOMMERSANT (Russia)

Elena Pushkarsaya, la giornalista del principale quotidiano politico-finanziario di Mosca, la definisce "una campagna elettorale esagerata" con promesse "deludenti e irrealizzabili". La presenza di Berlusconi sembra "aver riportato il tempo di vent'anni indietro". Sulle ipotetiche interferenze russe nelle elezioni, attraverso campagne mediatiche, Pushkarsaya tranquillizza: "I rapporti con l'Italia sono sempre stati ottimi, la Russia non ha alcun interesse a bloccare il Paese. E poi, a rendere impossibile un esito certo ci ha già pensato il Parlamento con questa legge elettorale".

​MAARIV (Israele)

L'intolleranza verso migranti e minoranze è la preoccupazione che allarma il corrispondente israeliano per la radio pubblica e il quotidiano 'Maariv', Yossi Bar. "Non si sa quanto ruolo avrà la destra in Parlamento e come si comporterà il Movimento 5 stelle. Le posizioni estremiste emerse in campagna elettorale rappresentano una preoccupazione molto sentita all'estero". Secondo Bar, "una soluzione ideale sarebbe un governo di larghe intese guidato da Berlusconi e Renzi".

​CHUNICHI TOKYO SHIMBUN (Giappone)

​"I giapponesi guardano con curiosità ciò che succede in Italia", spiega Yasuo Sato, corrispondente per il quotidiano 'Chunichi Tokyo Shimbun'. Anche in questo caso al centro dell'attenzione c'è "il populismo euroscettico che potrebbe avere effetti sulla stabilità economica dell'eurozona". (agi brahim maarad)

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