ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 14 Agosto 2018 16:56

Come funziona Natural Cycles, la app che 'agisce' da contraccettivo

Written by 
Rate this item
(0 votes)

Calcola la fertilità di una donna monitorando la sua temperatura corporea. La Fda americana ha dato l'ok alla commercializzazione. Solo l'1,8% di chi l'ha usata è rimasta incinta. Costa 70 euro l'anno

Si chiama Natural Cycles, ed è l’app che potrebbe presto rivoluzionare il mercato dei contraccettivi. La Food and Drug Administration statunitense, l’ente governativo americano che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici insieme al dipartimento della Salute e dei servizi umani, ha dato il via libera al commercio.

Ma come fa un’app a proteggerci da gravidanze non desiderate? Tutto starebbe nell’analisi della temperatura della donna; basterebbe infatti misurare al mattino il grado di calore della nostra compagna per determinarne la sua fertilità. Un anticoncezionale che a prima vista sembrerebbe non dare le stesse garanzie dei contraccettivi classici, e poi, daremmo davvero una responsabilità così enorme ad un’app del nostro smartphone?

I risultati dei test

Probabilmente su due piedi no, ma ci sbaglieremmo. Infatti i numeri riportati dai test clinici fatti su un campione di 16 mila donne, sono a dir poco stupefacenti. Di tutte le donne infatti che hanno seguito alla lettera le tempistiche dell’app solo 1,8% sono rimaste incinte, la percentuale sale al 6,5% per quelle che l’hanno utilizzata in maniera meno rigorosa. Numeri stupefacenti si, se si pensa che la pillola anticoncezionale ha una percentuale di fallimento che si aggira attorno al 9% e il numero raddoppia al 18% se parliamo di profilattici.  

Un abbonamento annuale a Natural Cycles costa 80 dollari, circa 70 euro, e in omaggio si riceve anche un termometro per misurare la temperatura della nostra partner al mattino. Un sesso che magari toglierà poesia alla passione del momento “Tesoro, avrei voglia di te, misurati la temperatura, ti aspetto in camera da letto!”, ma che potrebbe rivelarsi scientificamente più naturale./agi gabriele fazio  

 

Read 753 times

Utenti Online

Abbiamo 1212 visitatori e nessun utente online

La tua pubblicità su Agorà Magazine